"...A cinque anni Greg Potter ascolta per la prima volta una canzone dei Beatles, un'ossessione che lo spinge ad imparare a suonare la chitarra e a diventare un compositore l'anno successivo...". Così recita l'inizio della biografia dei Blank Pages, di cui Gregg Potter è membro fondatore, leader e principale compositore. La sua storia di artista era già segnata in tenerissima età, dunque. Non solo musicista, ma anche e soprattutto un fanatico della cultura powerpop. Il suo website, chiamato Greg Potter's Power Pop Page è stata una delle mie primissime fonti sulla rete quando ormai tanti anni fa sono diventato un seguace della "materia". Tutto ciò ovviamente permette ai Blank Pages di essere una band stilisticamente perfetta, ma questo non sarebbe sufficiente se Greg non fosse anche un compositore di primo livello, un grande scrittore di powerpop songs che permette al suo gruppo di elevarsi ben al di sopra della media.
Nati più di dieci anni fa (era il 1996) a Glassboro, nel sud del New Jersey, i Blank Pages hanno avuto una storia molto travagliata che però, nonostante decine di cambi di formazione, li ha portati ad incidere due dischi (Funny Pages nel 2000 e 45 & 33 nel 2003) e a partecipare a diverse compilation-tributo prima di pubblicare (sempre per la Face Down Records) questo On My Street, il loro terzo album. L'attuale formazione del gruppo, nonostante i mille imprevisti occorsi in questi undici anni, è ironicamente tornata molto simile a quella originale ed è composta da Gregg Potter, che canta e suona la chitarra; da Wayne Philipp al basso; da Jason Brown all'altra chitarra e da Ed McCaffrey alla batteria. Collaborano inoltre Jon Mollenahuer, un amico di vecchissima data di Gregg Potter che qui ha suonato la chitarra in tre pezzi ma soprattutto ha prodotto e mixato l'album e Mick Chorba (leader dei Dipsomaniacs - quelli Americani - e boss della Face Down records) che presta la propria voce per i cori della title-track.
On My Street è uno di quei dischi che fanno centro al primo ascolto e rappresenta un grande passo in avanti rispetto ai comunque ottimi lavori precedenti. Il brano d'apertura, Easily Misled è un brano dal ritornello indelebile e dalle accentuate influenze Velvet Crush (per chi non lo sapesse, My Blank Pages è proprio un brano di Paul Chastain e Ric Menck incluso nell'album Melody Freaks del'94) e lo stesso si può dire per le successive My Old House e Last Goodbye, tutte caratterizzate da poderosi ritornelli e da un grandioso lavoro di chitarra che oltre ai Velvet Crush ricorda i padri fondatori Raspberries, gli Shoes e la Pezband. Killing Conversation si muove su coordinate vicine ma aggiunge chitarre più potenti e distorte uso Sloan e molto simile in questo senso è We'll Ride. La meravigliosa Before I Fade, uno dei pezzi migliori dell'album, è ancora caratterizzata da classiche sonorità power pop tardi ottanta in un incrocio tra i Raspberries e i Material Issue. Poi c'è il lato più "rootsy" e tranquillo, rappresentato da brani come Unfound, dove Potter canta in stile parecchio McCartiano mentre il sound che lo sorregge è un ingegnoso mix di chitarre e melodie esotiche che mi piace definire "popicana"; e se amate Macca, però stavolta quello più legato ai Wings, ascoltate A Whole Lot Easier, mentre la conclusiva This Is Where I'm From è una ballata degna del miglior Matthew Sweet dove Potter canta della sua terra, sempre meno terra di fattorie e sempre più provincia decadente. Il New Jersey è l'argomento centrale in molti dei brani, come si capisce ascoltando soprattutto la title-track, il racconto di uno sconosciuto eroe locale che non si è mai allontanato dal proprio vicinato.
Spero vivamente che questa recensione invogli quacuno ad acquistare On My Street. Se amate il powerpop dei tardi Ottanta non ci sono problemi, il disco vi piacerà di sicuro, perchè è stilisticamente perfetto e ha ritornelli e melodie invidiabili. Tutti gli altri vadano almeno ad ascoltare i pezzi sul loro MySpace, potreste innamorarvene al primo colpo, ed è anzi molto probabile che ciò avvenga...