tag:blogger.com,1999:blog-30543780621890754022024-03-17T18:18:12.304-07:00Under the Tangerine TreePowerpop e dintorni.Emmanuelhttp://www.blogger.com/profile/01003739978621468961noreply@blogger.comBlogger321125tag:blogger.com,1999:blog-3054378062189075402.post-11356905997128643032024-03-17T18:15:00.000-07:002024-03-17T18:17:39.859-07:00On The Runway "Tell Yourself It's Pretty"<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFD520bSpgfQb-1a2dmEADmeX2sQZPEUKkU6-t14ebV1y6vi077tWugdbfcLDJb7VpNyUncfR2heGVUJItUtxfNP41ZkCZ35AdAN_ocE5pWgFvTMkacqMgsU82Mc0UNo86vC0lhR_uKilI0GGLBa6RUGNDe7s81CGdykiNcBvtKlgSu11Kw5DPbs5H/s700/ontherunway1.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="700" data-original-width="700" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFD520bSpgfQb-1a2dmEADmeX2sQZPEUKkU6-t14ebV1y6vi077tWugdbfcLDJb7VpNyUncfR2heGVUJItUtxfNP41ZkCZ35AdAN_ocE5pWgFvTMkacqMgsU82Mc0UNo86vC0lhR_uKilI0GGLBa6RUGNDe7s81CGdykiNcBvtKlgSu11Kw5DPbs5H/w400-h400/ontherunway1.jpg" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">David Norris è stato il motore principale di un gruppo power pop chiamato Crash Into June, attivo tra la fine del vecchio e l'inizio del nuovo secolo, e non dovesse sovvenirvi istantaneamente la citazione suggeriamo un urgente ripasso dei classici. Francamente ignorando come Norris abbia impiegato il proprio tempo negli ultimi vent'anni, festeggiamo l'agnizione manifestatasi sottoforma di una nuova band. On The Runway, da Memphis, Tennessee, provocheranno un sorriso nostalgico e compiaciuto in chi, molti anni fa, si è formato ascoltando di straforo le primissime college radio americane. "Tell Yourself It's Pretty", per l'appunto, è un disco giocato sulle diverse consistenze del jangle rock che negli anni '80, specie grazie a quattro ragazzotti di Athens, Georgia, è sembrato per un istante poter fare la voce grossa nelle classifiche. E allora, gli appassionati sanno dove stiamo andando a parare. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">La vena aurifera della musica indipendente diffusa dalle radio indipendenti nel sud degli Stati Uniti non restituiva nulla di scontato, da qualsiasi punto si osservassero le molte sfaccettature di un genere troppo spesso considerato dagli osservatori generalisti una mera e continua riproposizione degli stessi quattro arpeggi. Sono passati anni, ma gli eredi di quella storia ancora operano nella penombra, per ricordare ai più giovani che lo studio di Windbreakers, Church, Db's e Miracle Legion (non parlavamo forse di diverse sfaccettature degli 80's devoti alle chitarre?) non si traduce mai in tempo perso. In questo senso, "Tell Yourself It's Pretty" si offre come utilissimo Bignami, peraltro messo insieme da un tizio che le canzoni le sa scrivere molto bene, ché poi è il fattore decisivo per nobilitare non solo il jangle rock, ma qualsiasi forma d'arte preveda l'utilizzo di una penna.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<iframe seamless="" src="https://bandcamp.com/EmbeddedPlayer/album=2504615/size=large/bgcol=ffffff/linkcol=0687f5/tracklist=false/artwork=small/track=2564539121/transparent=true/" style="border: 0; height: 120px; width: 100%;"><a href="https://ontherunway.bandcamp.com/album/tell-yourself-its-pretty">Tell Yourself It's Pretty by On the Runway</a></iframe></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><i>Loser Of The Year</i> e <i>Bring Yourself Down</i>, opportunamente poste in apertura e chiusura dell'album, suonano come coerenti manifesti di quanto scritto finora; due canzoni inzuppate di jangle sudista che avrebbero fatto una figura eccellente nella programmazione delle emittenti universitarie USA dell'epoca. <i>Consolation Prize</i> e <i>This Will Be Your Year</i> giocano su un doppio livello: un riff memore della potenza cristallina - che già di per sé è un ossimoro ma neanche troppo - dei Gin Blossoms a prendere il centro della scena, mentre a reggere la struttura dolci cascate di fragili arpeggi jangle si intrecciano nel sottofondo. <i>Stuck On You</i>, che trascinata da una melodia memorabile è forse il brano più vicino ai Crash Into June di "Another Vivid Scene", a tratti ricorda la grazia scintillante dei Church, mentre <i>Lifeline</i>, riff da circoletto rosso, spolvera il ricordo dei Teenage Fanclub del secondo periodo, quello di "Howdy!", per farci capire. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<iframe seamless="" src="https://bandcamp.com/EmbeddedPlayer/album=2504615/size=large/bgcol=ffffff/linkcol=0687f5/tracklist=false/artwork=small/track=599797886/transparent=true/" style="border: 0; height: 120px; width: 100%;"><a href="https://ontherunway.bandcamp.com/album/tell-yourself-its-pretty">Tell Yourself It's Pretty by On the Runway</a></iframe></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">I Teenage Fanclub, spesso citati a sproposito quando ci si riferisce a un certo sottogenere di pop chitarristico, sono invece un esempio perfetto per inquadrare la meravigliosa <i>This Charade</i>, melanconica e con gli occhi umidi, che sarebbe potuta stare su "Man-Made", così come i primi R.E.M. non possono non essere tirati in ballo parlando di <i>House is Not a Home</i>, altra perla di un disco che sarà vera e propria manna per chi dal jingle jangle diffuso nel sud-est degli Stati Uniti quarantacinque anni fa è stato (e rimasto) irrimediabilmente segnato.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><a href="https://shop.koolkatmusik.com/mm5/merchant.mvc?Screen=PROD&Store_Code=KKM&Product_Code=On_The_Runway&Category_Code=" target="_blank">Kool Kat</a> | <a href="https://ontherunway.bandcamp.com/album/tell-yourself-its-pretty" target="_blank">Bandcamp</a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><p></p>Emmanuelhttp://www.blogger.com/profile/01003739978621468961noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3054378062189075402.post-38583074219155483402024-03-15T05:00:00.000-07:002024-03-15T05:00:30.235-07:00Mark & the Clouds "Machines Can't Hear You"<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG80ukDtHUTyrV1-Hpdy5ePd3jsbVA9IxRPWRS_nYa3FeGhf4MMJjce4lR7sjsHXZxSOnjwGwFC_p9Wy3AiZnRhCbQ6oFi30GQj4iYFBq4ABLJhJydXzF2IFsgMEQTGVjsWV_zrlMiLHGbYD8-0WYWk8Vg9k4pQklEbcpXWCmqe3Ao4MLQ0ydL4oFL/s700/markandtheclouds1.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="700" data-original-width="700" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG80ukDtHUTyrV1-Hpdy5ePd3jsbVA9IxRPWRS_nYa3FeGhf4MMJjce4lR7sjsHXZxSOnjwGwFC_p9Wy3AiZnRhCbQ6oFi30GQj4iYFBq4ABLJhJydXzF2IFsgMEQTGVjsWV_zrlMiLHGbYD8-0WYWk8Vg9k4pQklEbcpXWCmqe3Ao4MLQ0ydL4oFL/w400-h400/markandtheclouds1.jpg" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Si legge il nome di Marco Magnani e si sa a cosa si va incontro. Non si ricordassero i dati anagrafici, del resto, basterebbero le copertine. Marco da Bologna, già negli Avvoltoi a cavallo degli anni '90 ma residente a Londra da ormai numerosi anni, nel tempo si è costruito una solida carriera d'affidabilissimo menestrello psych pop. Tra i più continui e dotati autori nel sempre stipato stanzone sixties-revivalista, Magnani ha avvicinato l'apice della scena intorno alla metà del primo decennio del secolo, quando fondò i folgoranti Instant Flight che, oltre a un disco di debutto divenuto un sottoclassico di genere, di lì a poco si misero a giare con Arthur Brown, simbolo e leggenda di un'epoca e della trasposizione postuma della stessa.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Mark & the Clouds, trio che al fianco di Magnani schiera l'ex Instant Flight John O'Sullivan e Shin Okajima, sono arrivati al quarto album della carriera mantenendo la barra dritta e i gioielli di casa sempre ben riconoscibili. "Machines Can't Hear You" in qualche modo prosegue sulla strada tracciata dai predecessori "Blue Skies Opening" (2014), "Cumulus" (2016) e "Waves" (2021), offrendo al preparatissimo ascoltatore una rassicurante miscela di pop psichedelico con giacca floreale e pantaloni a strisce, eterei frammenti folk e alcune spericolate cavalcate quasi progressive. Abbastanza per soddisfare i cultori della materia, anche quelli più ortodossi, come sempre, ma le essenze pop nebulizzate qui e là, più frequentemente e con maggior ispirazione rispetto alla discografia antecedente, permettono all'album di ingranare una marcia superiore e di rimanere costantemente vivo nonostante la considerevole lunghezza (17 tracce).</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Tanto vale rafforzare il concetto, dunque: i pezzi più strettamente pop della combriccola, ossia <i>Swearing At The Moon</i> con il suo incedere prossimo ai territori UK beat, <i>Walking Dead Man</i> dalle atmosfere colte dei primi REM e soprattutto l'indimenticabile <i>Graves For You And Me</i>, jangle pop adesivo come al meglio del genere può capitare, rappresentano tre decisi salti in alto propedeutici a un cambio di status di un album altrimenti destinato a rimanere un buon album di genere. Non che si vogliano mettere in discussione approccio filologico, interpretazione della materia cantautorale e capacità scrittorie di Magnani, che anzi conosce i suoi polli e sa maneggiare benissimo la sostanza sixties folk. Ma lo preferisco colorato e giocatore d'azzardo quando in <i>What Can I Do?</i> associa il Donovan di Barabajagal ad alcune spericolate chitarre fuzz, piuttosto che stretto nel confortevole paltò del crooner folk - bravo, bravissimo, per l'amor del cielo! - che aleggia durante <i>Underground</i> e <i>Soul Of Nature</i>, anche se gli arrangiamenti di archi nella prima e d'ottoni nella seconda sono certamente azzeccati.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<iframe seamless="" src="https://bandcamp.com/EmbeddedPlayer/album=160118824/size=large/bgcol=ffffff/linkcol=0687f5/tracklist=false/artwork=small/track=584526633/transparent=true/" style="border: 0; height: 120px; width: 100%;"><a href="https://markandtheclouds.bandcamp.com/album/machines-cant-hear-you">Machines Can't Hear You by Mark And The Clouds</a></iframe></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Cercando altrove, meglio lo stupendo pop psichedelico alla Tomorrow di <i>The Sun Goes Down</i> del tentativo classic rock di <i>The World Is Falling</i>, un po' <i>Come Together</i>, un po' southern blues. La passione per il cantautorato folk di Magnani brilla quando è associato a costumi psichedelici e certamente l'assunto è comprovato dalla finale <i>Two Minds In My Head</i>, mentre le pulsioni prog, appena abbozzate in <i>The Shadow</i> e liberamente sfogate nel corso di <i>The Age Of Clowns</i> (undici minuti!) le lascerei valutare a qualcuno più competente di me sul tema. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<iframe seamless="" src="https://bandcamp.com/EmbeddedPlayer/album=160118824/size=large/bgcol=ffffff/linkcol=0687f5/tracklist=false/artwork=small/track=113335331/transparent=true/" style="border: 0; height: 120px; width: 100%;"><a href="https://markandtheclouds.bandcamp.com/album/machines-cant-hear-you">Machines Can't Hear You by Mark And The Clouds</a></iframe></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">"Machines Can't Hear You" è un disco che ingrana la quarta quando non teme di lasciar scorrere liberamente la propria vena melodica, oppure il suo spirito paradossale. Succede in circa la metà dei pezzi, che meritano un gran voto. L'altra metà, per buona parte abbondantemente folk solo a tratti lisergico e per il resto acidognola e persino progressiva, soddisferà soprattutto gli appassionati più legati a quelle sonorità. Nell'insieme, un disco godibile nel complesso e a tratti eccellente. Ognuno ha le proprie preferenze, e naturalmente anche noi le nostre, ma obiettivamente Magnani la materia la conosce e la sa trattare. Avercene, di divulgatori così.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><a href="https://www.markandtheclouds.co.uk/" target="_blank">Official website</a> | <a href="https://markandtheclouds.bandcamp.com/album/machines-cant-hear-you" target="_blank">Bandcamp</a></div><p></p>Emmanuelhttp://www.blogger.com/profile/01003739978621468961noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3054378062189075402.post-63772563609216717712024-03-13T08:24:00.000-07:002024-03-15T05:01:18.133-07:00Liquid Mike "Paul Bunyan's Slingshot"<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2eZ9yE8MJroUe89yKacuAPxqkobqK8VDk-xWMCmT2BeXckn1LHV1ITId4Gee6MaXJsBGK3IYaYd0rf1Kr0T3uIpZvb_q47xPQInjwQzHrTnNFNKvfQdZZTlXHRqGgPCJtLCQqR5XP6Kuoj7Jvxu_O8_okJV6e8OcGkO_vEGf2Agjo7GB9EGQmIaez/s1200/liquidmike1.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1200" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2eZ9yE8MJroUe89yKacuAPxqkobqK8VDk-xWMCmT2BeXckn1LHV1ITId4Gee6MaXJsBGK3IYaYd0rf1Kr0T3uIpZvb_q47xPQInjwQzHrTnNFNKvfQdZZTlXHRqGgPCJtLCQqR5XP6Kuoj7Jvxu_O8_okJV6e8OcGkO_vEGf2Agjo7GB9EGQmIaez/w400-h400/liquidmike1.jpg" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ho avuto modo di ascoltare l'omonimo album di Liquid Mike lo scorso anno. A differenza della stragrande maggioranza dei dischi omonimi che conosco, quello di Mike Maple da Marquette, Michigan, non era affatto un album d'esordio, ma addirittura il quarto della serie. Scelta inusuale, che in effetti importa poco. Sarà la città di provenienza, Marquette, luogo isolato per antonomasia, ad averlo tenuto fuori dal giro; non dico dal giro grosso, ma pure dagli ascolti standard di noi <i>aficionados</i>. Qualcuno, molto addentro a un certo tipo di questioni, deve averlo scovato per poi parlarne sui social che, vivaddio, qualche funzione encomiabile ancora la conservano. "Paul Bunyan's Slingshot" non incontrerà per questo i favori delle masse, ma almeno, adesso, se ne parla in giro. E a buona ragione, perché il ragazzo sa quello che fa. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La materia qui è facilmente classificabile: 13 brani in 25 minuti di intenso, concentrato, reattivo alternative rock con i piedi ben piantati nelle classifiche di genere di 25 anni fa. Molto ispirata nelle soluzioni melodiche, mi azzardo a dire che la collezione, pur tradendo un certo qual debito con alcuni personaggi altamente sospetti, a tratti ne corregge persino i difetti che ai tempi me li avevano fatti apprezzare solo a tratti, o per nulla. Rumoroso, sì; derivativo, anche, ma se a vari stadi avete provato a farvi piacere come vi dicevano fosse doveroso i Dinosaur Jr. oppure i Foo Fighters, scontrandovi, voi amanti delle armonie fatte come dio comanda, con le voci di J. Mascis e Dave Grohl, qui c'è una chiave di volta. Si parla di costruzioni pop, non di paragoni, mi capirete.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Non mi perito di dichiarare che <i>Drinking And Driving</i> ricorda una versione più ristretta, melodica e meglio cantata dei Foo Fighters meno tamarri. Da aggiungere all'insieme dei grandi miti che mai, guardato male da tutti i miei coltissimi amici, sono riuscito a godermi fino in fondo, ci sono le varie esperienze di Bob Mould, del quale, scusate, ho sempre trovato indigesta la voce. Non le chitarre vagamente caotiche e nemmeno - giammai! - l'architettura dei brani; giusto l'impostazione armonica, che stupende saette come <i>Works Bomb</i>, <i>///</i> e la title track in qualche modo sistemano.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">
<iframe seamless="" src="https://bandcamp.com/EmbeddedPlayer/album=3044934121/size=large/bgcol=ffffff/linkcol=0687f5/tracklist=false/artwork=small/track=2168223525/transparent=true/" style="border: 0; height: 120px; width: 100%;"><a href="https://liquidmike.bandcamp.com/album/paul-bunyans-slingshot">Paul Bunyan's Slingshot by Liquid Mike</a></iframe></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ho invece venerato e tuttora venero Evan Dando, e <i>Town Ease</i> in effetti ricorda una versione più sonica dei Lemonheads, mentre <i>Mouse Trap</i> e <i>Pacer</i> somigliano a degli American Hi-Fi più sporchi e meno presi da loro stessi. Altrove, <i>AM</i> è un lodevole frammento Weakerthans, e la superba<i> Drug Dealer</i>, più collegiale, è una gemma power pop di marca indipendente che ha assorbito anche la lezione dei sommi Nada Surf. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">
<iframe seamless="" src="https://bandcamp.com/EmbeddedPlayer/album=3044934121/size=large/bgcol=ffffff/linkcol=0687f5/tracklist=false/artwork=small/track=1876359405/transparent=true/" style="border: 0; height: 120px; width: 100%;"><a href="https://liquidmike.bandcamp.com/album/paul-bunyans-slingshot">Paul Bunyan's Slingshot by Liquid Mike</a></iframe></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Mike Maple, che nella vita di tutti i giorni fa il postino, nel corso delle tredici tracce narra con grande acume di isolamento, gentrificazione, di estati sprecate e - perché no? - anche un po' d'amore. Notevole, anche quando tutto ammanta di un sapido, caustico umorismo. Così nel corso di <i>K2</i>, che musicalmente ricorda un astuto mix tra i Nada Surf (ancora loro) e una versione più melodica e accelerata dei Built To Spill, a un certo punto della strofa non teme ripercussioni dai legali di Chris Martin mentre recita "<i>You fell down when you passed out / A rush of blood straight to the head / pissed your pants and they were all yellow</i>". Non così raffinato, direte voi. Grazioso, però. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">
<iframe seamless="" src="https://bandcamp.com/EmbeddedPlayer/album=3044934121/size=large/bgcol=ffffff/linkcol=0687f5/tracklist=false/artwork=small/track=1071542961/transparent=true/" style="border: 0; height: 120px; width: 100%;"><a href="https://liquidmike.bandcamp.com/album/paul-bunyans-slingshot">Paul Bunyan's Slingshot by Liquid Mike</a></iframe></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">"Paul Bunyan's Slingshot" è un album breve, intenso e soprattutto molto ispirato. Io qualche indicazione ho provato a darla, ma se da questa stramba cornucopia ho pescato Lemonheads, Foo Fighters, Built to Spill e Bob Mould laddove voi riconoscerete Mascis, Jawbreaker e Weezer non ci sono errori di sistema. Abbiamo ragione tutti, è una questione di sensazioni (e indirizzi) globali. E, soprattutto, ha ragione Mike Maple. Da bere tutto in un sorso.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><a href="https://liquidmike.bandcamp.com/album/paul-bunyans-slingshot" target="_blank">Bandcamp</a></div><div><div><p></p></div></div>Emmanuelhttp://www.blogger.com/profile/01003739978621468961noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3054378062189075402.post-89545617627882988582024-03-06T07:01:00.000-08:002024-03-15T05:01:58.465-07:00Emperor Penguin "Gentlemen Thieves"<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5iGhMkobTFFgu1e64EeH5diraR-2rLWK_WOkUW8iwVs9VkgEQRr8w6d4l9c_dZUKFhbs9V6W9uFvAR4srGEVVrIKUkSG07WWfqe2ssghyjdyuyg1uYjKaGU4helWxt5fd7r_X5OFbLqX6fPWQ5b2dAdpSLD-RBxH937CxqOgx_3oGDDWMFxZV01jW/s1200/emperor%20penguin2.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1200" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5iGhMkobTFFgu1e64EeH5diraR-2rLWK_WOkUW8iwVs9VkgEQRr8w6d4l9c_dZUKFhbs9V6W9uFvAR4srGEVVrIKUkSG07WWfqe2ssghyjdyuyg1uYjKaGU4helWxt5fd7r_X5OFbLqX6fPWQ5b2dAdpSLD-RBxH937CxqOgx_3oGDDWMFxZV01jW/w400-h400/emperor%20penguin2.jpg" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Tornano gli Emperor Penguin, ed è ovviamente una bella notizia. "Sunday Carvey" era stata una folgorazione per noi che già li conoscevamo per merito dello strabiliante "Corporation Pop" di cui a suo tempo <a href="https://underthetangerinetree.blogspot.com/search/label/Emperor%20Penguin">parlammo su queste pagine</a>, ma colpevolmente mai avevamo davvero approfondito una discografia ora giunta a sette album in quattordici anni di carriera. Quel disco traboccava effervescenza istrionica molto <i>seventies</i> - ma anche un bel po' XTC metà anni ottanta - con tutte le invenzioni e le bricconaggini del caso, mentre "Gentlement Thieves", disco di nuovissimo conio, sposta l'orizzonte temporale un decennio più indietro. Resta comunque difficile confinare gli Emperor Penguin all'interno di un territorio precisamente demarcato, e se il campo base in questione può dirsi più o meno battere bandiera UK beat, il costrutto generale è si, al solito, molto britannico, ma le influenze spuntano dal nulla e si irradiano verso le più imprevedibili destinazioni.</div><p></p><p style="text-align: justify;">"Gentlemen Thieves" è un'opera dotta che narra storie di ladri e cita WB Yeates, ma non è un concept album. Le canzoni, come tradizione vuole, si reggono benissimo in piedi da sole, con la solita propensione alla dimensione singolo, almeno potenziale. L'ironia in qualche modo vittoriana pervade il contesto lirico e strumentale, con i soliti numi tutelari Costello e XTC ancora ben saldi nel pantheon.</p><p style="text-align: justify;"><i>That's The Worst It Could Happen</i>, con i suoi bizzarri eco, riverberi e persino spruzzate di fuzz cela richiami power pop ante-litteram che occhieggiano alla beatlemania, mentre <i>Silver Apples</i>, con i suoi rimandi letterari, e <i>Three More Years</i>, posta in chiusura di percorso, definiscono le diversità di cittadinanza del suono con azzardate ma riuscite divagazioni di synth in un contesto piacevolmente proto-progressivo.</p><p style="text-align: justify;">Eterogeneità che non si peritano di rimarcare <i>Town Called Gone</i> e <i>Driving Blind</i>, più corpulente: la prima strutturata su un disegno angolare da cui scaturisce un grande ritornello secondo un'architettura resa di grande successo dai Guided By Voices; la seconda, sempre caratterizzata da un lussuoso <i>chorus</i>, lambisce addirittura i territori di certo glam rock anni '70. <i>Sonnez Les Matines</i>, audace, parte con giro simil-reggae e viene trasportata da bassi compulsivi verso una sorta di eastern dance americana miscelata a certo madchester sound, e la strepitosa <i>Pipistrelle</i> è una gemma che evoca l'idolo Partdrige ornata da un astuto toy piano.</p><p style="text-align: justify;">
<iframe seamless="" src="https://bandcamp.com/EmbeddedPlayer/album=3398719642/size=large/bgcol=ffffff/linkcol=0687f5/tracklist=false/artwork=small/track=3329751408/transparent=true/" style="border: 0; height: 120px; width: 100%;"><a href="https://emperorpenguin.bandcamp.com/album/gentlemen-thieves">Gentlemen Thieves by emperor penguin</a></iframe></p><p style="text-align: justify;">I libri classici del retroterra sciovinista britannico vengono ripassati nelle dispense titolate <i>The Persuaders</i>, traboccante dalla stretta intercapedine che separa Rubber Soul da Revolver, e <i>You And Me</i>, che sembra invece un outtake di Sgt. Peppers's con i suoi arrangiamenti a base di corni.</p><p style="text-align: justify;">Disco eccezionale, sì, ma non sono ancora stati citati gli episodi migliori: uno di questi emana dalle chitarre tormentose e dalla batteria rotonda di <i>Ladybird</i>, grande power pop per palati fini; gli altri due dalla compartecipazione della solita Lisa Mychols, la quale eminentemente duetta con la voce di un preteso ma credibile Evan Dando intento a coverizzare Costello nel corso di <i>I Would't Point It Like That</i>, d'ispirazione vagamente jangle, e poi evoca la dea Kirsty MacColl nella lievemente psichedelica <i>You Are My Atmosphere.</i></p><p style="text-align: justify;">
<iframe seamless="" src="https://bandcamp.com/EmbeddedPlayer/album=3398719642/size=large/bgcol=ffffff/linkcol=0687f5/tracklist=false/artwork=small/track=450177297/transparent=true/" style="border: 0; height: 120px; width: 100%;"><a href="https://emperorpenguin.bandcamp.com/album/gentlemen-thieves">Gentlemen Thieves by Emperor Penguin (Feat. Lisa Mychols)</a></iframe> </p><p style="text-align: justify;">La manifesta idolatria per le prodezze musicali britanniche comprese tra il primo e il secondo Impero non si tramutano mai nella copia carbone di qualcos'altro. Le evidentissime capacità compositivo-scrittorie e il solito coraggio nel prendere la tangente imprevista fanno di "Gentlemen Thieves" un altro grande album degli Emperor Penguin, che ci permettiamo di pronosticare molto in alto in parecchie classifiche di fine anno, quando arriverà il momento.</p><p style="text-align: justify;"><a href="https://shop.koolkatmusik.com/mm5/merchant.mvc?Session_ID=8ad439d8ab132c4573f649471784c19a&Screen=PROD&Product_Code=Emperor_Penguin_5" target="_blank">Kool Kat</a> | <a href="https://emperorpenguin.bandcamp.com/album/gentlemen-thieves" target="_blank">Bandcamp</a></p><p> </p>Emmanuelhttp://www.blogger.com/profile/01003739978621468961noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3054378062189075402.post-86817665711749878472024-02-29T10:43:00.000-08:002024-02-29T10:43:46.012-08:00Radio Tangerine gennaio/febbraio 2024<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqn9DnAo0SQ8UtJRUnNwEvGIg0X-Vt49Lr3ZYRNs9RyDnwrPtu1fPyKzXOM03fbu3pv9EriQ7rpYMZhgsuarNS5meWruIhG0AdkE5oT7psirdwChOXLtKHtHOQqotAdd499WjPz8kZk3MbwLqsSyJwh3Et5qckbrUzItDx5q9s0JkM_W3XW9mBE4E9/s612/RD%201-2-24.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="612" data-original-width="460" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqn9DnAo0SQ8UtJRUnNwEvGIg0X-Vt49Lr3ZYRNs9RyDnwrPtu1fPyKzXOM03fbu3pv9EriQ7rpYMZhgsuarNS5meWruIhG0AdkE5oT7psirdwChOXLtKHtHOQqotAdd499WjPz8kZk3MbwLqsSyJwh3Et5qckbrUzItDx5q9s0JkM_W3XW9mBE4E9/w301-h400/RD%201-2-24.png" width="301" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">In teoria avrei pensato di pubblicare una playlist con il meglio ascoltato negli ultimi trenta giorni circa alla fine di ogni mese, con pezzi in massima parte tratti da dischi recensiti sul blog. La realtà dice invece che sono subito partito con il piede sbagliato, e dunque la prima raccolta del 2024 è bimestrale, con la speranza di collocare le prossime a cadenza mensile. Questa riguarda le cose migliori finite sotto al radar di UTTT tra gennaio e febbraio di quest'anno. Fatene buon uso.</div><br /><p></p>
<iframe allow="autoplay; clipboard-write; encrypted-media; fullscreen; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="352" loading="lazy" src="https://open.spotify.com/embed/playlist/5deBK7J1NK8q3AHuo1Qkn7?utm_source=generator" style="border-radius: 12px;" width="100%"></iframe>Emmanuelhttp://www.blogger.com/profile/01003739978621468961noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3054378062189075402.post-73859786344623002512024-02-23T10:50:00.000-08:002024-03-15T05:02:17.323-07:00The Maureens "Everyone Smiles"<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgM55W4dxpQrn107JMlnQDCtApQ1EI60HuaJsW-b3DH837NiiAGkaNLFLMxdXOAluZsyGCmuJCZNavmMbTO4S2rst-BS9JDhTKI3oWgprNi62QwJTTLh1jMezCeuvgTe0lupTEUGmGH77t8ZyRKP-7wXR-cuT6VVdZxnd_nQrLgC28KabCDjSMqrnWr/s700/maureens.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="700" data-original-width="700" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgM55W4dxpQrn107JMlnQDCtApQ1EI60HuaJsW-b3DH837NiiAGkaNLFLMxdXOAluZsyGCmuJCZNavmMbTO4S2rst-BS9JDhTKI3oWgprNi62QwJTTLh1jMezCeuvgTe0lupTEUGmGH77t8ZyRKP-7wXR-cuT6VVdZxnd_nQrLgC28KabCDjSMqrnWr/w400-h400/maureens.jpg" width="400" /></a></div><br /><div style="text-align: justify;">Finalmente, a primavera <i>de facto</i>, cominciamo a parlare dei dischi in via d'uscita quest'anno.</div><p></p><p style="text-align: justify;">Ho fatto per la prima volta conoscenza con gli olandesi Maureens nel corso dell'International Pop Overhtrow 2015 a Liverpool, dove Hendrik-Jan de Wolff e sodali si esibirono in un paio di show che mi lasciarono senza parole. Comprai il disco. La band mi vide mentre mi aggiravo per il Cavern Club con in mano il loro album di debutto. I ragazzi si davano di gomito lanciandomi sguardi tra il riconoscente e l'esterrefatto, come se ritenessero perlomeno bizzarro che qualcuno volesse mettersi in casa la loro opera prima. Ciò che mi colpì del gruppo in quell'occasione, oltre all'evidentissima capacità compositiva, furono i detonanti impasti armonici creati dagli intrecci delle loro voci. Qualcosa che non si ascolta proprio tutti i giorni.</p><p style="text-align: justify;">Da quella trasferta sono passati quasi dieci album e altri tre dischi: "Everyone Smiles" è l'ultimo, pubblicato un mesetto fa a cinque anni di distanza dal precedente "Something In The Air". I Maureens centellinano, ma qualità e caratteristiche sono una gradevole costante. Il gioco, vincente, è quello di sempre: pop vocale di categoria superiore lucidato da armonie multistrato e da chitarre che in linea di massima tenderebbero al jangle, ora inclini a sfolgoranti escursioni verso il sole delle coste californiane, ora prodighe di richiami al retroterra folk e americana dei Jayhawks più melodici.</p><p style="text-align: justify;">
<iframe seamless="" src="https://bandcamp.com/EmbeddedPlayer/album=392318801/size=large/bgcol=ffffff/linkcol=0687f5/tracklist=false/artwork=small/track=2557517225/transparent=true/" style="border: 0; height: 120px; width: 100%;"><a href="https://themaureens.bandcamp.com/album/everyone-smiles">Everyone Smiles by The Maureens</a></iframe></p><p style="text-align: justify;">Il trittico iniziale formato da <i>Stand Up!</i>, <i>Lost and Found</i> e <i>Sunday Driver</i> fiorisce chiaramente in un microclima jangle pop, ma laddove la prima si dirama persino in rigoli che sanno di post brit pop dilatato alla Out Of My Hair, e la seconda vola su ritmi più alti di stampo indie pop, la terza occhieggia al PaulMcCartney periodo Rubber Soul. I Beatles, ma toh, nello specifico quelli più gentilmente dilavati da soffici chitarre acustiche, reggono le trame di <i>Do You</i>, <i>Motherless Bird</i>, <i>Start Again</i> e <i>Only Child</i>, mentre la carta classica della casa ispirata al sixties sunshine pop più tiepido propone piatti di gran pregio come <i>Fell In Love</i>, <i>Alison</i> e <i>High & Dry In The Backseat</i>, che lasciano percepire sintomatici umori Byrds, Left Banke e Billy Nichols.</p><p style="text-align: justify;">Fuori dai sottoinsiemi, che sempre lasciano il tempo che trovano, si collocano <i>Rainy Day</i>, eccezionale spaccato di <i>popicana</i> tra Jayhawks e Long Ryders, e soprattutto il pezzo favorito della collezione: <i>Warning Sign</i> è né più né meno una luminescente gemma di power pop armonico che una volta sarebbe finita sulla classica cassettina, mentre oggi, essendo nostro malgrado cambiati i tempi, è destinata a essere pubblicata sul prossimo volume di Radio Tangerine. Per il resto, se gli intrecci vocali di lusso sono tutto quello che cercate, "Everyone Smiles" offre discreti spunti per godervela. Produce Frans Hagenaars, quello che ha messo l'oliva nel Martini in svariati dischi di leggende olandesi quali Daryll-Ann e Johan (a proposito di questi ultimi, aspettatevi novità a breve).</p><p style="text-align: justify;"><a href="https://www.meritoriorec.com/products/751450-the-maureens-everyone-smiles" target="_blank">Meritorio Records</a> | <a href="https://themaureens.bandcamp.com/album/everyone-smiles" target="_blank">Bandcamp</a></p>Emmanuelhttp://www.blogger.com/profile/01003739978621468961noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3054378062189075402.post-74484304316245481482024-02-18T09:09:00.000-08:002024-03-15T05:03:33.882-07:002023, quello che ci siamo persi in diretta, piccolo riassunto in ritardo.<p style="text-align: justify;">Stiamo strenuamente tentando di difenderci dall'irresistibile tentazione di non mantenere le promesse e dunque riproviamoci, a tenere il blog aggiornato: anche se ormai è primavera, ci sono rimasti nello scantinato quattro dischi 2023 di cui vorremmo parlarvi in breve, ancorché in sommo ritardo. L'idea sarebbe stata quella di scrivere pezzi singoli per ogni disco, ma nel frattempo le novità si stanno affastellando sulla scrivania e dunque bando alle ciance, essendo comunque la scusa classica sempre disponibile pronto uso: la musica non ha tempo, vabbè.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8DQBO70Jmo-vxr-Lu1_VecZW-3cGyDITBh3iBkIijLVcDnzIiYG5gsRHFtIUmHNu53Cz9scpyMVtN2z6IhDMs-giE1Z02jCeNbM1kbcOF3tB5rIuDydHdWn6dQenVpMylEEuexrFeGECEQAIHTtJHPwL0h8oyQoT-ajjzSiT9xcCPSVAELPiAmGXk/s382/Cupid's%20Carnival%201.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><img border="0" data-original-height="382" data-original-width="382" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8DQBO70Jmo-vxr-Lu1_VecZW-3cGyDITBh3iBkIijLVcDnzIiYG5gsRHFtIUmHNu53Cz9scpyMVtN2z6IhDMs-giE1Z02jCeNbM1kbcOF3tB5rIuDydHdWn6dQenVpMylEEuexrFeGECEQAIHTtJHPwL0h8oyQoT-ajjzSiT9xcCPSVAELPiAmGXk/s320/Cupid's%20Carnival%201.jpg" width="320" /></a></div><b><div style="text-align: justify;"><b>Cupid's Carnival "Rainbow Child"</b></div></b><p></p><p style="text-align: justify;">Terzo disco per la band inglese dedita alla restaurazione filologica dell'epopea dei Fab Four. I Cupid's Carnival negli anni sono diventati beniamini tra gli appassionati di sixties pop, e a buona ragione. Addirittura pubblicati dalla Sony in Giappone, dove sono delle star minori, con tanto di colonnina dedicata nelle Fnac dei maggiori centri cittadini. "Rainbow Child" è un'opera scritta da appassionati per appassionati, e se già i precedenti "Everything Is Love" e "Color-Blind" rivelavano una certa competenza nell'approccio all'intero spettro musicale beatlesiano, le canzoni che popolano il nuovo album sono addirittura meglio riuscite, qualunque aspetto della british invasion prendano come spunto direzionale. Tanto quello d'estetica hippie e caleidoscopica della lennoniana <i>Flower-Power Revolution</i>, quanto quello dell'era "Help!"- "Rubber Soul" di cui sono certamente debitrici la ballata <i>You're So Cool</i>, l'acustica <i>Thinking About You Girl</i> e la splendidamente melodica <i>Every Single Day</i>. <i>Miss You So Much</i>, imporporata da sitar e slide guitar, aggiunge il necessario quid George Harrison al lotto, mentre <i>Everything You Do</i> è imperniata sul miglior jangle post-sixties rintracciabile su piazza. Chitarre Gretsch e Rickenbacker, basso Hofner, tamburi Ludwig. Sapete a cosa andate incontro. <a href="https://www.cdjapan.co.jp/product/SICX-191" target="_blank">Sony Music Japan</a> | <a href="https://shop.koolkatmusik.com/mm5/merchant.mvc?Screen=PROD&Store_Code=KKM&Product_Code=Cupids_Carnival_5&Category_Code=" target="_blank">Kool Kat</a></p><p><b></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcLcwaNGNY5zmfTsw3ISIGz6_ZabqN3h3FbiipQvBgIwN_lkqneRr3dK2Hhvt0mSj5SGY-od1nS_4Gq6Ixyd0W2bzATp47UmTVxOXqeQ4P8bwkZxwfoZlhbjW_ITgeMBgOSYfswoxa2_lC-jomiHaskRb9IEIN8RXE4BSiN7GX3z3I8pg8x3-nNEnD/s640/angel%20face.webp" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="640" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcLcwaNGNY5zmfTsw3ISIGz6_ZabqN3h3FbiipQvBgIwN_lkqneRr3dK2Hhvt0mSj5SGY-od1nS_4Gq6Ixyd0W2bzATp47UmTVxOXqeQ4P8bwkZxwfoZlhbjW_ITgeMBgOSYfswoxa2_lC-jomiHaskRb9IEIN8RXE4BSiN7GX3z3I8pg8x3-nNEnD/s320/angel%20face.webp" width="320" /></a></b></div><b><div style="text-align: justify;"><b>Angel Face "Angel Face"</b></div></b><p></p><p style="text-align: justify;">Cambiamo decisamente registro, mantenendo decisamente alto il livello di entusiasmo. Angel Face è la nuova band messa insieme da Fink dei leggendari Teengenerate (ma anche di Raydios e Firestarter), in compagnia di Toyozo (Fadeaways), della signora Rayco e di tal Hercules, cantante dallo pseudonimo opinabile ma abrasivo il giusto al microfono. L'omonimo disco di debutto è decisamente imperniato su schiette sonorità punk settantasettine, per la verità non prive di una commendevole vena melodica per quanto sempre deviante verso il rauco. Dieci rapidi brani per una ventina di minuti scarsi d'ascolto e un irrefrenabile concentrato di power pop '79 suonato con ferocia punk un po' ovunque; Dictators in speed nelle entusiasmanti <i>Bad Feeling</i> e <i>Big City;</i> Stiv Bators con i pezzi del periodo caschetto e Rickenbacker suonati però all'epoca dei Dead Boys; ferraglia arrugginita eppure, o forse proprio per questo, irrimediabilmente irresistibile (un ascolto a <i>Bring Me Back</i>, conviene) e persino una spruzzata di doo wop al cianuro nell'esilarante <i>I Can't Stop</i>. Amore incondizionato. <a href="https://www.slovenly.com/artist/angel-face/" target="_blank">Slovenly Recordings</a> | <a href="https://slovenly.bandcamp.com/album/angel-face-angel-face-lp" target="_blank">Bandcamp</a></p><p><b></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrGLdtAczQ6FwKJFQWopYXwd6KZWyKyVvj1s3jBVjoY56P-Vo87KTUVJH5oMdqCAvroUiBwRe1hn0YjloAsafWrzHLJM89H9LggqfZyjLlmkAsTvVB_fsS1wigU2b56dSE4DNqkyRJ7SVxSdGihfoFuRNlnZfcjIpEdetzQ01hswmLFqKwgPVfMxhe/s1200/james%20clark%201.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrGLdtAczQ6FwKJFQWopYXwd6KZWyKyVvj1s3jBVjoY56P-Vo87KTUVJH5oMdqCAvroUiBwRe1hn0YjloAsafWrzHLJM89H9LggqfZyjLlmkAsTvVB_fsS1wigU2b56dSE4DNqkyRJ7SVxSdGihfoFuRNlnZfcjIpEdetzQ01hswmLFqKwgPVfMxhe/s320/james%20clark%201.jpg" width="320" /></a></b></div><b><div style="text-align: justify;"><b>The James Clark Institute "Under The Lampshade"</b></div></b><p></p><p style="text-align: justify;">Da Toronto, Ontario, un album di quelli di una volta, come recita il press kit a più riprese replicato da agenzie di stampa e recensori vari: "<i>Un disco fatto seguendo i comandamenti. Registrato in studio, con una band che suona dopo aver provato per mesi i pezzi. Con un ingegnere del suono di qualità e un grafico che sa il fatto suo. Taglio da tot papabili canzoni alle dieci elette che finiranno sui canonici 150 grammi di plastica nera. Copertina gatefold. Decine e decine di date per promuovere il tutto</i>". Un lavoro laborioso e raffinato, che merita il secondo, il terzo e il quarto ascolto. Non così immediato, "Under The Lampshade" è un disco che "cresce addosso", se mi è consentito mutuare il tragico gergo dei giornalisti musicali. Tra numeri sixties pop guidati da inattaccabili organetti, ballate che tradiscono antichi dottorati in materia e momenti sinceramente trascinanti come la splendida e meravigliosamente intitolata <i>Waiting On The Waitress</i>, James Clark all'istituto fa la figura del secchione. Certi arrangiamenti vocali di stampo un po' soul sparsi in un paio di curve non sono per tutti ma tutti dovrebbero dar loro una chance. Altrimenti, assaporata una coltre di archi qua, un'indomita farfisa là, si può tornare alla casa madre, quella di Tom Petty e dei REM di "Fables Of The Reconstruction", che poi è la casa di tutti. Il nome scritto sul citofono è <i>Black Licorice, Red Lips</i>, stella di un disco che ha ottenuto tutta l'attenzione che meritava dai suoi stessi autori. Non vedo perché non dovremmo accordargliela anche noi. <a href="https://www.clarkinstitute.com/" target="_blank">Official Website</a> | <a href="https://thejamesclarkinstitute.bandcamp.com/album/under-the-lampshade" target="_blank">Bandcamp</a></p><p><b></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikI9ShrXRnhw_lvUAeVZ8xcsX8vgeiecwYjDbAEvNk1rRHQgLLq7eT_x9GOqq-YyQX_XKuavurVnvDteSsXk-PjO1DXoa293zDhAA2Lt1nTWnplQkcNqZcj-S0rnFy0P5DYy3hcNuOCxkROzkzbyaHNH7IXGO3s4J8EiEe_HR_vAysPMowoxJFGtms/s700/No%20Tears.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><img border="0" data-original-height="700" data-original-width="700" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikI9ShrXRnhw_lvUAeVZ8xcsX8vgeiecwYjDbAEvNk1rRHQgLLq7eT_x9GOqq-YyQX_XKuavurVnvDteSsXk-PjO1DXoa293zDhAA2Lt1nTWnplQkcNqZcj-S0rnFy0P5DYy3hcNuOCxkROzkzbyaHNH7IXGO3s4J8EiEe_HR_vAysPMowoxJFGtms/s320/No%20Tears.jpg" width="320" /></a></b></div><b><div style="text-align: justify;"><b>No Tears "Heart Shaped Eyes"</b></div></b><p></p><p style="text-align: justify;">Uno degli highlight del mio 2023 è stato senza ombra di dubbio il concerto dei Velvet Crush a cui ho avuto l'onore di assistere nel corso dello straconsigliato Caravaca powerpop festival. Il leggendario gruppo di Paul Chastain e Rick Mench nell'occasione del breve tour in Spagna festeggiava i trent'anni del capolavoro "Teenage Symphonies To God", recentemente ristampato. Quest'introduzione per dire cosa? Che Christoffer Karlsson, nome di battesimo del tizio che in solitaria si cela dietro lo pseudonimo No Tears, ha scritto un disco che definiremmo "teenage rock'n'roll to God". O forse sarebbe meglio dire "teenage glam-pop to God". Fate voi. Ma non solo per questo, no. Strepitose perle di entusiasmo para-teenageriale come <i>I Wanna Be With You (Tonight)</i> - titolo sintomatico, capirete - e <i>Broken Mirror</i>, splendidamente arrangiate con tastierine Casio appropriate ancorché fuori tempo, ricordano molto da vicino le rare e geniali pubblicazioni dei Choo Choo Train, guarda caso la band che Chastain e Mench misero in piedi negli anni '80 prima di traslocare da Chicago al Rhode Island. <i>Dreaming</i>, <i>Get Away</i> e il potenziale, irresistibile singolo <i>On 45</i> sono irrinunciabili spaccati garage pop non distanti nell'approccio dai lavori degli amati e misconosciuti Blips e persino - almeno nei momenti più melodici, e si prenda l'affermazione con le pinze - degli eroi nostrani Bee Bee Sea, se il loro retroterra culturale, nettamente punk, fosse contaminato da lunghe settimane passate ad ascoltare Quick, Milk'n'Cookies e Nick Gilder. Il disco, uscito lo scorso anno solo in formato digitale, è stato appena stampato in vinile, e in un certo senso potrebbe essere considerato eleggibile per le classifiche del 2024. Facezie burocratiche a parte, Christoffer Karlsson è uno degli "hot childs in the city", sperando apprezziate la citazione. <a href="https://luftslottrecords.com/no-tears-heart-shaped-eyes/" target="_blank">Luftslott Records</a> | <a href="https://notearsmusic.bandcamp.com/album/heart-shaped-eyes" target="_blank">Bandcamp</a></p><p style="text-align: justify;"><br /></p>Emmanuelhttp://www.blogger.com/profile/01003739978621468961noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3054378062189075402.post-69207228444219003412024-01-29T12:13:00.000-08:002024-03-15T05:03:59.238-07:002023, quello che ci siamo persi in diretta: Duncan Reid and The Big Heads "And It's Goodbye From Him"<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjRjfSyCSZ0DoRmT6AFsJry51RxNWhZHGRg5qv0OcSHDRkOZzgpDPoqZ9eniYj5yg7pV2u396dTWa391NR3GMzeebkm8EjgheHgXiW-xtdZhWnXakEU6k027uGSBTDl8DBh1jamZiu9I0f5ujeTWDCsjmLe0wTh6xug0WUJUAKbMM8_n4wL7bEl4Nt/s1200/duncan%20reid.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1200" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjRjfSyCSZ0DoRmT6AFsJry51RxNWhZHGRg5qv0OcSHDRkOZzgpDPoqZ9eniYj5yg7pV2u396dTWa391NR3GMzeebkm8EjgheHgXiW-xtdZhWnXakEU6k027uGSBTDl8DBh1jamZiu9I0f5ujeTWDCsjmLe0wTh6xug0WUJUAKbMM8_n4wL7bEl4Nt/w400-h400/duncan%20reid.jpg" width="400" /></a></div><br /><p></p><p style="text-align: justify;">Quando i vecchi eroi ricompaiono sulle mensole dei negozi di dischi il sentimento è sempre duplice: la gioia per la scoperta almeno potenziale di nuovi, inestimabili tesori si affianca al terrore dell'autoinflitto vilipendio e insomma, vorremmo ricordarceli giovani, belli e ispirati come ai tempi d'oro. Come tutti saprete, Duncan Reid è stato a suo tempo Kid Reid, basso e voce nella seminale - per una volta l'abusato aggettivo non mi pare usato a sproposito - band inglese The Boys, il famigerato e leggendario primo gruppo di area punk rock a essere scritturato da una major, nonché ensemble di sgangherati ma talentuosissimi figliocci di Brian Epstein.</p>
<div style="text-align: justify;"><iframe seamless="" src="https://bandcamp.com/EmbeddedPlayer/album=678878857/size=large/bgcol=ffffff/linkcol=0687f5/tracklist=false/artwork=small/track=70721420/transparent=true/" style="border: 0; height: 120px; width: 100%;"><a href="https://duncanreidandthebigheads.bandcamp.com/album/and-its-goodbye-from-him">And It's Goodbye From Him by Duncan Reid and the Big Heads</a></iframe></div><div style="text-align: justify;">Chiusa l'esperienza con la storia, Duncan Reid negli ultimi dieci anni ha dato vita ai <i>testoni</i>, The Big Heads, di cui "And It's Goodbye From Him" è il quinto e - come il titolo suggerisce - ultimo album di studio. Se per gli autori di <i>I Don't Care</i>, <i>First Time</i>, <i>Weekend</i> e decine di altri capolavori provate una vera e propria venerazione, il disco oggetto di queste righe dovrebbe rappresentare per voi un piacevole salto nel passato, oltre che una gradita fonte di delizia. Il meraviglioso incrocio tra power pop e punk che ha reso leggendaria la band di Duncan Reid, Matt Dangerfield e Casino Steel è qui tirato a lucido, tappeto sonoro con intelligenti ingegnosità scrittorie non lontane dal territorio Squeeze per testi riflessivi anche quando situazionisti, specchio degli ultimi disastrati anni.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div>
<div style="text-align: justify;"><iframe seamless="" src="https://bandcamp.com/EmbeddedPlayer/album=678878857/size=large/bgcol=ffffff/linkcol=0687f5/tracklist=false/artwork=small/track=2171570289/transparent=true/" style="border: 0; height: 120px; width: 100%;"><a href="https://duncanreidandthebigheads.bandcamp.com/album/and-its-goodbye-from-him">And It's Goodbye From Him by Duncan Reid and the Big Heads</a></iframe></div><div style="text-align: justify;">Se l'apertura affidata a <i>Lost Again</i>, sorta di arena-power-pop un pizzico eccessivo, non convince del tutto, il disco esplode dalla traccia due, <i>Funaggedon Time</i>, provvista di intensi riff <i>settanteschi </i>e soprattutto di coretti che sospettiamo possano sviluppare un alto livello di tolleranza. <i>Just Try To be Kind</i> è classico power pop della casa, cui fanno seguito due tra i momenti migliori della collezione: <i>Can I Go Out Now Please</i>, un evidente allusione al confinamento coatto imposto dagli anni della pandemia, è sospinta da chitarre memorabili e da uno storytelling, per l'appunto, figlio della lezione Tillbrook/Difford, gli autori dello stesso compendio studiato per partorire <i>It's Going So Well</i>, midtempo di respiro sixties e d'azzardato, eppure riuscito, arrangiamento con tanto di violini.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div>
<div style="text-align: justify;"><iframe seamless="" src="https://bandcamp.com/EmbeddedPlayer/album=678878857/size=large/bgcol=ffffff/linkcol=0687f5/tracklist=false/artwork=small/track=1836927038/transparent=true/" style="border: 0; height: 120px; width: 100%;"><a href="https://duncanreidandthebigheads.bandcamp.com/album/and-its-goodbye-from-him">And It's Goodbye From Him by Duncan Reid and the Big Heads</a></iframe></div><div style="text-align: justify;">Le perle sono disseminate un po' ovunque, e non sempre aderiscono in toto al menù standard: così <i>Oh My My</i> ha un involucro più moderno, non dissimile dal power pop radiofonico di Click Five e Ok Go, mentre <i>Real Good Time</i> prosegue sullo stesso canovaccio ma con impostazione più rock'n'roll e melodie zuccherose alla Yum Yums. <i>Would I Lie To You?</i> è un'inaspettata ballata folk decorata addirittura con violini zigani,<i> It Rains On The Good</i> ha scorza più coriacea alla Well Wishers e la conclusiva <i>Singing With The Beach Boys</i> porta a casa il disco alla grande grazie al memorabile ritornello e a un titolo che spiega molte cose. "And It's Goodbye From Him", certo. Ma dopotutto, ce lo si permetta, "Goodbye" vuol dire "arrivederci".</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><a href="https://duncanreidandthebigheads.com/product-category/records/and-its-goodbye-from-him/" target="_blank">Official Website</a> | <a href="https://duncanreidandthebigheads.bandcamp.com/album/and-its-goodbye-from-him" target="_blank">Bandcamp</a></div>Emmanuelhttp://www.blogger.com/profile/01003739978621468961noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3054378062189075402.post-41520791926409439682024-01-26T05:27:00.000-08:002024-03-15T05:04:21.751-07:002023, quello che ci siamo persi in diretta: SLD "Like Sunshine"<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzAt4hL0GuRRLgQ1M9-LmCKKfB9QrT6ZNK8ttGuMyvo6FPL8HrPXw_NQZF78I_su3q12II1A9eLRTcpAW6mmMT-gKDX6VbxYRb_LIA7sTwLRfSsj7yjWDKxrkVhpxDKNzCkP_RfDvYqewQk6IgengwelodwoHnXMLMcEIuoqIoOj9TfL39N3E0k4mm/s700/sld%20like%20sunshine.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="700" data-original-width="700" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzAt4hL0GuRRLgQ1M9-LmCKKfB9QrT6ZNK8ttGuMyvo6FPL8HrPXw_NQZF78I_su3q12II1A9eLRTcpAW6mmMT-gKDX6VbxYRb_LIA7sTwLRfSsj7yjWDKxrkVhpxDKNzCkP_RfDvYqewQk6IgengwelodwoHnXMLMcEIuoqIoOj9TfL39N3E0k4mm/w400-h400/sld%20like%20sunshine.jpg" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">"Lost", il precedente disco di studio della coppia formata da Tom Parisi e Paul Costanza, uscì nel settembre del 2020, ma le registrazioni dei primi vagiti di quello che diventerà di lì a tre anni "Like Sunshine" iniziarono addirittura prima, nel febbraio dello stesso anno, giusto qualche giorno prima che il mondo si fermasse per la pandemia Covid. Una gestazione strana e tribolata, culminata con la scomparsa di Parisi nell'ottobre del 2022. Non potendo, com'è ovvio, incontrarsi di persona, Parisi e Costanza hanno proceduto scambiandosi mail, telefonate, bozze incise su messaggi di testo. Non che ciò differisse troppo dal loro metodo di lavoro usuale, a dire la verità. "Like Sunshine", nel suo risultato finale, <b>è comunque un lavoro di significativo bricolage</b>: alcuni brani sono stati scritti da Paul Costanza negli anni '90 e poi riarrangiati in vista del nuovo album; altri risalgono al periodo delle prime collaborazioni della coppia nel 2013; il resto è stato messo insieme a mo' di romantico collage tra il 2020 e il 2022.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<iframe seamless="" src="https://bandcamp.com/EmbeddedPlayer/album=2533030644/size=large/bgcol=ffffff/linkcol=0687f5/tracklist=false/artwork=small/track=4184138236/transparent=true/" style="border: 0; height: 120px; width: 100%;"><a href="https://sldmusic2.bandcamp.com/album/like-sunshine">Like Sunshine by SLD</a></iframe></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Il risultato? Riuscito, concorderanno gli <b>appassionati di certo pop a tinte tenui figlio degli anni sessanta</b>, dove le trovate armoniche di certo McCartney al crepuscolo dei fab 4 pascolano in una bruma lievemente psichedelica e sapientemente si mescolano agli arrangiamenti al limite anche bizzarri degli XTC periodo "English Settlement". <i>Hiding</i>, <i>Anita</i> e la sublime <i>Cold Level Heart</i> sono per l'appunto ballate d'area psych folk tutto giocato sull'asse XTC-Macca, <b>con il faccione ora occhialuto di Andy Partridge a far capolino</b> anche - e soprattutto - nelle linee melodice di <i>No Way Back</i> e nell'improvvisa apertura melodica di cui beneficia l'ottima <i>Friend of A Friend</i>, lussureggiante brano che non troverà obiettori nel sempre nutrito gruppo di fans dei mitici Nines. <i>A perfect Day</i>, che poi dell'album sarebbe l'aperura, è tutta fiorita di <b>chitarre e armonie Badfinger</b>, mentre la title track, insieme alla più ambiziosa <i>Matter of Time</i> (non male l'uso del piano, qui) beneficiano di interessanti interscambi tra accordi maggiori e minori, specie quando inaspettati. Se nella filologicamete inappuntabile sequenza di influenze codificate deraglia una canzone, quella è certo <i>N Train Song</i>, un tempo medio molto bello per pianoforte, finache un pizzico straniante nel suo stacco adornato di synth spaziali.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<iframe seamless="" src="https://bandcamp.com/EmbeddedPlayer/album=2533030644/size=large/bgcol=ffffff/linkcol=0687f5/tracklist=false/artwork=small/track=3524828817/transparent=true/" style="border: 0; height: 120px; width: 100%;"><a href="https://sldmusic2.bandcamp.com/album/like-sunshine">Like Sunshine by SLD</a></iframe></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Non fossimo stati sufficientemente chiari, ci premuriamo di chiudere ribadendo il concetto, magari sintetizzandolo: se di Paul McCartney, Andy Partridge e Pete Ham non vi stancate mai di cibarvi, qui c'è un tavolone imbandito di piatti di grandissima qualità, cucinati da quattro mani che sapevano maneggiare alla perfezione gli ingredienti della scuola classica.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><a href="https://shop.koolkatmusik.com/mm5/merchant.mvc?Session_ID=372ef97348557c9e8821e212c2dce261&Screen=PROD&Product_Code=SLD_3" target="_blank">Kool Kat Musik</a> | <a href="https://sldmusic2.bandcamp.com/album/like-sunshine" target="_blank">Bandcamp</a></div><p></p>Emmanuelhttp://www.blogger.com/profile/01003739978621468961noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3054378062189075402.post-77932716403471976162024-01-18T03:02:00.000-08:002024-03-15T05:04:49.887-07:002023, quello che ci siamo persi in diretta: All Day Sucker "Feel Better"<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgstINTlMQrKV43-L06f68Ae0kJTlISzZN7PEUzicpxqrtP2Db1YNCIpimGZRIHE_RcLXln_kFqqeeo6-u0lJ5ZKnlCyDkRcsLLIHsu-7CGwb0c91DiK_hLrijWNrrJqUKcM6mJ8SQ-7kcIFrYzgt6DNn5hcYwwDpGRJjI36BpXFsTFyB-lplr82Ybe/s1200/all%20day%20sucker%20feel%20better.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1200" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgstINTlMQrKV43-L06f68Ae0kJTlISzZN7PEUzicpxqrtP2Db1YNCIpimGZRIHE_RcLXln_kFqqeeo6-u0lJ5ZKnlCyDkRcsLLIHsu-7CGwb0c91DiK_hLrijWNrrJqUKcM6mJ8SQ-7kcIFrYzgt6DNn5hcYwwDpGRJjI36BpXFsTFyB-lplr82Ybe/w400-h400/all%20day%20sucker%20feel%20better.jpg" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Così corriamo il rischio di dare ragione ai molti che storcono il naso di fronte alle inevitabili classifiche di fine anno. <i>Inutili, dannose, chi siete voi per stabilire voti, gerarchie, premi</i>. Sono bignamini, compendi, redatti da appassionati tra loro differenti, rispondiamo noi, ognuno utile a colmare le lacune del prossimo suo. Suggerimenti, niente di più e niente di meno. Incomplete, le <i>charts</i> di fine anno, lo sono per loro stessa natura. Impossibile intercettare tutto lo scibile, anche se ci si limita a un campo d'interesse molto ristretto. Qualche disco l'abbiamo perso anche noi, umilmente ci cospargiamo il capo di cenere. Più di qualcuno, in verità. I migliori dunque meritano qualche battuta sulle pagine di UTTT, per festeggiare il ritorno alle cronache di questo blog in modo anomalo: non uno scritto sui migliori dischi dell'anno appena andato in archivio; non una panoramica sulle prospettive del 2024. Lo spazio se lo prendono i dimenticati d'una certa importanza, che rischiavano seriamente - non che d'ora in avanti possano ambire al disco d'oro - di passare inosservati.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">"Feel Better", il nuovo disco degli All Day Sucker uscito a metà novembre, avrebbe avuto la possibilità di issarsi fino alla top 30, per quanto importa, e cioè poco più di zero. <b>Jordan Summers</b> (produzione e tastiere) e <b>Marty Coyle</b> (voce) bazzicano la scena pop di Los Angeles da tempo immemorabile, e insieme sono stati e sono protagonisti dei progetti FF5 e F.O.C.K.R.s. Il nuovo album, prodotto addirittura da <b>Dave Way</b> (dietro la consolle anche per Foo Fighters, Beck e Pink, per dire il personaggio) esce a otto anni di distanza dal predecessore "Denim Days", e rappresenta un passo - se avanti o indietro lo deciderà la storia - molto importante per il duo, soprattutto dal punto di vista esistenziale. Se non altro, si cresce: qui si narra delle complicazioni della seconda fase della vita adulta e quindi di divorzi, di perdite affettive, di figli e figlie da accudire, meglio che si può. Come non è difficile immaginare, del resto, <b>l'involucro sonoro di cotanta responsabilità collegata all'esistenza non è cupo, anzi</b>. O meglio, gli episodi amari, specie sul calare del disco (<i>The Hell You Don't Know</i> e <i>Hardly Any Wonder</i>) ci sarebbero pure, ma "Feel Better" rimane nella memoria per via di un pop complesso e sofisticato, a tratti perfino eccentrico, più luminoso che no.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">E così <i>Silent Island</i>, <b>la traccia d'apertura, rischia di scoprirsi retrospettivamente uno dei migliori brani dell'anno trascorso</b>; un pezzo power pop micidiale, con melodie indovinatissime che si fregiano di arrangiamenti spudorati e di un drumming parecchio corpulento.<i> I'm not Tired </i>trasuda speranza, evidentemente, attraverso uno storytelling reminiscente di Chris Difford e Jeff Lynne che tornerà sovente con l'andare nelle tracce e che ritroviamo con piacere nella strepitosa <i>Wilt</i>, dove l<b>'uptempo più Squeezy flirta con la pregevolissima trama di synth</b> per sostenere la struttura di un grandissimo ritornello. Il brano, che ci perdonerete se definiremo neo-barocco, ricorda due sodalizi ingiustamente minori ben noti su queste pagine come Skeleton Staff ed <a href="https://underthetangerinetree.blogspot.com/search/label/Emperor%20Penguin" target="_blank">Emperor Penguin</a>. <i>Bitter</i>, il primo singolo estratto dall'album, viaggia in tempo medio con un pianoforte e uno stile di canto che fanno molto Macca fine settanta, e <i>Last Night At Gladstones </i>è un'altra meraviglia pop gemmata da genialoidi controcanti in falsetto che racchiude lo spirito del disco: "<i>Non ho l'energia per portare avanti il lavoro</i>", canta Coyle, "<i>ma se tra noi è la fine immagino che il mondo andrà comunque avanti</i>".</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Il resto dell'album è trapunto di ballate, ora figlie della lezione sunshine, del resto siamo in California, altre feconde di un immaginario seventies, sia per produzione, alquanto radiofonica - una volta si parlava di adult oriented rock, anche se non ho mai capito cosa ben volesse dire - sia per alcune spericolatissime trovate musicali (il basso di <i>Sidewalk Hearts</i>, roba da febbre funky per un venerdì sera del 1975, riesce comunque a non intaccare la coerenza di un cristallino soft pop dal retrogusto vintage coltivato in involucro moderno).</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Si cresce, ci sono complicazioni, ma alla fine ci si assesta. "Feel better", dicono i nostri. Ci sono stati momenti peggiori. <b>Una storia di Los Angeles. Una, anzi due, come tante</b>. Poi tutto dipende da come le si racconta, le storie. "<i>Questo disco è un omaggio alla nostra personalissima chiesa</i>", ha chiosato Coyle in coda a un'intervista, "<i>un inno al tempio della nostra musica. Abbiamo cercato di scrivere canzoni che ci sopravviveranno</i>". Con qualche orecchio attento in più, non dovrebbe essere un obiettivo impossibile.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><a href="https://www.alldaysucker.net/" target="_blank">Official Website</a> | <a href="https://music.apple.com/us/album/feel-better/1687007901" target="_blank">Apple Music</a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><p></p>Emmanuelhttp://www.blogger.com/profile/01003739978621468961noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3054378062189075402.post-26570827831908870952024-01-13T06:54:00.000-08:002024-01-13T06:54:08.865-08:0050 to 1. Un pezzo per ogni disco incluso tra i magnifici 50 del 2023.<p>Una per ognuno. Un pezzo per ogni disco incluso nelle prime 50 posizioni della nostra classifica di fine anno. La logica è quella del solito countdown: dalla cinquantesima posizione alla prima. Alzate il volume.</p>
<iframe allow="autoplay; clipboard-write; encrypted-media; fullscreen; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="352" loading="lazy" src="https://open.spotify.com/embed/playlist/50ime3Wh7WLlQMtOn0tERi?utm_source=generator" style="border-radius: 12px;" width="100%"></iframe>Emmanuelhttp://www.blogger.com/profile/01003739978621468961noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3054378062189075402.post-76340390429991629302023-12-31T09:28:00.000-08:002024-01-08T10:59:10.155-08:00I "nostri" 100 dischi del 2023<p><span style="font-family: arial;">Avevo promesso che avrei ricominciato a scrivere, ma nemmeno stavolta ho dato seguito all'intento. Avevo altresì giurato che avrei pubblicato gli ultimi cinque volumi di Radio Tangerine ma ormai è tardi, uscirà a breve una playlist contenente il meglio dell'anno. Intanto, di seguito, eccovi i 100 dischi del 2023 selezionati dalla vostra disertatissima redazione. Un grande anno, persino migliore di quelli passati. UTTT tornerà a farsi viva nei prossimi giorni, magari in una forma un po' diversa da quella a cui vi siete abituati nei lustri. Buon anno e buon ascolto!</span></p><p><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: 14.6667px;">100. Parallax Project "Autologus"<br /> 99. </span><span style="font-size: 11pt;">The
Rallies “It Must Be Love”<br /> 98. </span><span style="font-size: 11pt;">Eddie
& the Hot Rods “Guardians of the Legacy”<br /> 97. </span><span style="font-size: 11pt;">Kicking
Bird “Original Motion Picture”<br /> 96. </span><span style="font-size: 11pt;">McRackins
“Wake The Fun Up!”<br /> 95. </span><span style="font-size: 11pt;">The
World Famous “Totally Famous”<br /> 94. </span><span style="font-size: 11pt;">Nick
Bertling “Process and Contact”<br /> 93. </span><span style="font-size: 11pt;">The
Young Hasselhoffs “Dear Departed”<br /> 92. </span><span style="font-size: 11pt;">ZAC
“ZAC II”<br /> 91. </span><span style="font-size: 11pt;">Dave
Cope & the Sass “Killer Mods From Inner Space”</span></span></p><p><span style="font-size: 11pt;"><span style="font-family: inherit;"> </span><span style="font-family: arial;">90. </span></span><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: 11pt;">The
Parlophonics “Dying Of The Light"<br /> 89. </span><span style="font-size: 11pt;">Blonde
Revolver “Good Girls Go To Heaven, Bad Girls Go Everywhere”<br /> 88. </span><span style="font-size: 11pt;">Hurry
“Don’t Look Back”<br /> 87. </span><span style="font-size: 11pt;">Rinehearts
“Full Bloom”<br /> 86. </span><span style="font-size: 11pt;">Priors
“Daffodil”<br /> 85. </span><span style="font-size: 11pt;">Kevin
Robertson “Magic Spells Abound”<br /> 84. </span><span style="font-size: 11pt;">Peter
Hall “About Last Night”<br /> 83. </span><span style="font-size: 11pt;">Steve
Stoeckel “The Power Of And”<br /> 82. </span><span style="font-size: 11pt;">Bennett
Wilson Poole “I Saw A Star Behind Your Eyes, Don’t Let It Die Away”<br /> 81. </span><span style="font-size: 11pt;">Gee
Tee “Goodnight Neanderthal”<br /></span></span></p><p><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: 11pt;"> 80. </span><span style="font-size: 11pt;">Guided
By Voices “La La Land”<br /> 79. </span><span style="font-size: 11pt;">OC
Rippers “Happy Hours Air Travel Club”<br /> 78. </span><span style="font-size: 11pt;">The
Reds, Pinks and Purples “The Town That Cursed Your Name”<br /> 77. </span><span style="font-size: 11pt;">The
Coral “Sea Of Mirrors”<br /> 76. </span><span style="font-size: 11pt;">Paint
Fumes “Real Romancer”<br /> 75. </span><span style="font-size: 11pt;">Floral
Portrait “Floral Portrait”<br /> 74. </span><span style="font-size: 11pt;">Jonny
Swift “Kalimera”<br /> 73. </span><span style="font-size: 11pt;">The
Laissez Fairs “Singing In Your Head”<br /> 72. </span><span style="font-size: 11pt;">Juniper
“She Steals Candy”<br /> 71. </span><span style="font-size: 11pt;">The
Pozers “Something Pop”</span></span></p><p><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: 11pt;"> 70. </span><span style="font-size: 11pt;">Lone
Wolf “Haze Wave”<br /> 69. </span><span style="font-size: 11pt;">Senzabenza
“Punk/Pop Dilemma”<br /> 68. </span><span style="font-size: 11pt;">Lost
Ships “Atoms Collide Forever”<br /> 67. </span><span style="font-size: 11pt;">Chris
Church “Radio Transient”<br /> 66. </span><span style="font-size: 11pt;">Telepathic
Butterflies “Plan B”<br /> 65. </span><span style="font-size: 11pt;">Diamond
Hands “Cookie”<br /> 64. </span><span style="font-size: 11pt;">Cut
Worms “Cut Worms”<br /> 63. </span><span style="font-size: 11pt;">Mike
Viola “Paul McCartney”<br /> 62. </span><span style="font-size: 11pt;">Tee
Vee Repairmann “What’s On TV”<br /> 61. </span><span style="font-size: 11pt;">Pretty
Matty “Heavenly Sweetheart”</span></span></p><p><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: 11pt;"> 60. </span><span style="font-size: 11pt;">Teenage
Fanclub “Nothing Lasts Forever”<br /> 59. </span><span style="font-size: 11pt;">Grand
Drifter “Paradise Window”<br /> 58. </span><span style="font-size: 11pt;">Ryan
Allen And His Extra Arms “The Last Rock Band”<br /> 57. </span><span style="font-size: 11pt;">Freez
“Icebreaker”<br /> 56. </span><span style="font-size: 11pt;">Bad
Weed “II”<br /> 55. </span><span style="font-size: 11pt;">Certain
Animals “Arts & Crafts”<br /> 54. </span><span style="font-size: 11pt;">Those
Pretty Wrongs “Holiday Champ”<br /> 53. </span><span style="font-size: 11pt;">Scott
Gagner “Reverse”<br /> 52. </span><span style="font-size: 11pt;">U.S.
Highball “No Thievery, Just Cool”<br /> 51. </span><span style="font-size: 11pt;">Erik
Voeks & the Ghosters “It Means Nothing Now”</span></span></p><p><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: 14.6667px;"> 50. Guided By Voices "Welshpool Frillies"<br /> 49. Semisonic "Little Bit Of Sun"<br /> 48. Cherry Fez "Honeycomb Tearoom"<br /> 47. Ed Ryan "A Big Life"<br /> 46. Elephonic "Elephonic"<br /> 45. Plastic Section "Ready!"<br /> 44. Odd Robot "Deathmates"<br /> 43. Soft Hearted Scientists "Waltz Of The Weekend"<br /> 42. Bory "Who's A Good Boy Now"<br /> 41. The Foreign Films "Magic Shadows"</span></span></p><p><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: 14.6667px;"> 40. Dazy "Otherbody"<br /> 39. Vanity Mirror "Puff"<br /> 38. Freezing Hands "Empty The Tank"<br /> 37. Eggs On Mars "Warm Breakfast"<br /> 36. The Anderson Council "The Devil, The Tower, The Star, The Moon"<br /> 35. The Blips "Again"<br /> 34. Nick Frater "Bivouac"<br /> 33. Resounding Maybes "Murder Mittens"<br /> 32. Cyanide Pills "Soundtrack To The New Cold War"<br /> 31. Eyelids "A Colossal Waste Of Light"</span></span></p><p><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: 14.6667px;"> 30. Marvelous 3 "IV"<br /> 29. The Lunar Laugh "In The Black"<br /> 28. Geoff Palmer "An Otherwise Negative Situation"<br /> 27. The Academic "Sitting Pretty"<br /> 26. Crocodiles "Upside Down In Heaven"<br /> 25. Justin Levinson "Collamer Circle"<br /> 24. The Whiffs "Scratch'n'Sniff"<br /> 23. The Decibels "When Red Lights Flash"<br /> 22. Local Drags "Mess Of Everything"<br /> 21. Buzz Zeemer "Lost And Found"</span></span></p><p><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: 14.6667px;"> 20. Spearmint "This Candle Is For You"<br /> 19. The Summertimes "The Summertimes"<br /> 18. Tamar Berk "Tiny Injuries"<br /> 17. The High Strung "Address Unknown"<br /> 16. Miss Chain & The Broken Heels "Storms"<br /> 15. Dropkick "The Wireless Revolution"<br /> 14. Cmon Cmon "The Crack And The Light"<br /> 13. Thomas Walsh "The Rest Is History"<br /> 12. The Dumbanimals "Thrift Pop"<br /> 11. Alma Hosea "It Take A Village"</span></span></p><p><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: 14.6667px;"> 10. The Small Square "Ours & Others"<br /> 9. The Lemon Twigs "Everything Harmony"<br /> 8. Buddie "Agitator"<br /> 7. Dennis Schocket "Weathervane"<br /> 6. The Lemon Sherbets "More Affordable Lemons"<br /> 5. Brad Marino "Grin & Bear It"<br /> 4. Baby Jesus "Rock'n'Roll Music"<br /> 3. The Ronson Hangup "Centaurus"<br /> 2. Class "If You've Got Nothing"<br /> 1. Uni Boys "Buy This Now!"</span></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfWlSiostXmF74xIRnhvncs_pbqdqTK-oRxlEsHp47W_VlFWos07NkXgd8fRBbwnzPtXMuPq6XxhqHI36EYkoltaFaokTrnhgu9a2_Rsjr-Ss9h-ja62ly-sSgsKHJZywRd0qp8ybWyDmES4cpPcEDPYq_Bb9MTg9Zd_niYyJiPqQeNsWwW_bikdN_/s536/Uni%20Boys%20Buy.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="536" data-original-width="536" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfWlSiostXmF74xIRnhvncs_pbqdqTK-oRxlEsHp47W_VlFWos07NkXgd8fRBbwnzPtXMuPq6XxhqHI36EYkoltaFaokTrnhgu9a2_Rsjr-Ss9h-ja62ly-sSgsKHJZywRd0qp8ybWyDmES4cpPcEDPYq_Bb9MTg9Zd_niYyJiPqQeNsWwW_bikdN_/w400-h400/Uni%20Boys%20Buy.jpg" width="400" /></a></span></div><span style="font-family: arial;"><br /><span style="font-size: 14.6667px;"><br /></span></span><p></p>Emmanuelhttp://www.blogger.com/profile/01003739978621468961noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3054378062189075402.post-41180016887297464682023-08-27T03:24:00.000-07:002023-08-27T03:24:23.634-07:00Radio Tangerine #15<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiz5oJg0FBK2l_uKRQpFre4fsfiIeHyd8ZJHBzVuph9gaTw0ubTX-gAnQUDRG9BUHBxQremiWUyc0eX6VBWk-7MSYHF9ZCNxABP1sN6zu7T_2CvXgkYvfHtuDX3G5S7rUEmt_xjClEVYy8ozUZM9F-v8yhi0xNP_XrWKdulGySfn6_KECLuLMAtyj7w/s1307/RT15.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1307" data-original-width="736" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiz5oJg0FBK2l_uKRQpFre4fsfiIeHyd8ZJHBzVuph9gaTw0ubTX-gAnQUDRG9BUHBxQremiWUyc0eX6VBWk-7MSYHF9ZCNxABP1sN6zu7T_2CvXgkYvfHtuDX3G5S7rUEmt_xjClEVYy8ozUZM9F-v8yhi0xNP_XrWKdulGySfn6_KECLuLMAtyj7w/w225-h400/RT15.jpg" width="225" /></a></div><br />Ancora una playlist prima di andare in ferie. Al ritorno, come promesso, riappariranno gli scritti.<p></p><p><br /></p>
<iframe style="border-radius:12px" src="https://open.spotify.com/embed/playlist/5TWJ8Y1ZvBTSpxsM8M3UoL?utm_source=generator" width="100%" height="352" frameBorder="0" allowfullscreen="" allow="autoplay; clipboard-write; encrypted-media; fullscreen; picture-in-picture" loading="lazy"></iframe>Emmanuelhttp://www.blogger.com/profile/01003739978621468961noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3054378062189075402.post-39200019915327473562023-07-31T08:14:00.010-07:002023-08-27T04:06:11.403-07:00Radio Tangerine #14<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnzoVGQaqPTaXWBO3XkSHhnrwRD_pQjlQpx1aSDItbxOjx0gyaNlBsYXxd4MdjBc6SOYgrjEi2JVTpIBu3ASK-HlBddJ9ZA3P4upLNpCycPxb4NGm3UY7uZEXIOf9IUc0o9Ssqs2hEnx7jB0EwptAIICAcz0JwxJ2e38ywEmuSizyWuxToU1Ebw6NP/s600/radio%20tangerine%2014.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="600" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnzoVGQaqPTaXWBO3XkSHhnrwRD_pQjlQpx1aSDItbxOjx0gyaNlBsYXxd4MdjBc6SOYgrjEi2JVTpIBu3ASK-HlBddJ9ZA3P4upLNpCycPxb4NGm3UY7uZEXIOf9IUc0o9Ssqs2hEnx7jB0EwptAIICAcz0JwxJ2e38ywEmuSizyWuxToU1Ebw6NP/s320/radio%20tangerine%2014.jpg" width="320" /></a></div><br />Improvvisamente, in modo disordinato, la nuova puntata. A brevissimo ne uscirà un'altra già quasi pronta, poi torneremo con gli scritti e giuro che stavolta è vero perché ho già gli appunti.<div> </div>
<iframe style="border-radius:12px" src="https://open.spotify.com/embed/playlist/1SdrQQefPDbL4X05kP8wW2?utm_source=generator" width="100%" height="352" frameBorder="0" allowfullscreen="" allow="autoplay; clipboard-write; encrypted-media; fullscreen; picture-in-picture" loading="lazy"></iframe>Emmanuelhttp://www.blogger.com/profile/01003739978621468961noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3054378062189075402.post-60513707410572893792023-01-14T04:55:00.001-08:002023-01-14T06:51:47.572-08:00I migliori 50 dischi del 2022<p>Grande anno, a livello di qualità diffusa, tra i più luminosi del decennio, e non solo in ambito strettamente pop. Un altro motivo, forse il più importante, per recitare l'ennesimo mea culpa. Perché anche nel 2022 UTTT è rimasto in letargo, fatto che mi consente di costruire un ottimo presupposto per promettere di cambiare rotta nei prossimi mesi. Tanto si sa, gli uomini mentono.</p><p>50 - Airport 77s "We Realize You Have A Choice"<br />49 - The Medium "For Horses"<br />48 - Crossword Smiles "Pressed & Ironed"<br />47 - Weird Nightmare "Weird Nightmare"<br />46 - The Skeleton Staff "Malapropism"<br />45 - Marc Johnson & Ramirez Exposure "Turning On The Century Vol.1"<br />44 - Maple Mars "Someone's Got To Listen"<br />43 - Tamar Berk "Start At The End"<br />42 - The Fadeaways "It's About Time"<br />41 - The Well Wishers "Blue Sky Sun"</p><p>40 - Elvis Costello " A Boy Named If"<br />39 - Ward White "Ice Cream Chords"<br />38 - Beddy Rays "Beddy Rays"<br />37 - Dungeon Of Skeletons "Patterns"<br />36 - Tony Molina "In The Fade"<br />35 - The Chats "Get Fucked"<br />34 - The Speedways "Talk Of The Town"<br />33 - Heavy Lag "Another Day Close To Whatever"<br />32 - The Happy Fits "Under The Shade Of Green"<br />31 - The Drolls "That Puget Sound"</p><p>30 - Dot Dash "Madman In The Rain"<br />29 - The Beths "Expert On A Dying Field"<br />28 - Fuzzbubble "Cult Stars From Mars"<br />27 - Nick Frater "Aerodrome Motel"<br />26 - Bird Streets "Lagoon"<br />25 - Librarians With Hickeys "Handclaps and Tambourines"<br />24 - Best Bets "On An Unhistoric Night"<br />23 - Nick Piunti "Heart Inside Your Head"<br />22 - Amoeba Teen "Amoeba Teen"<br />21 - Added Dimensions "Added Dimensions"</p><p>20 - The Split System "Vol.1"<br />19 - The Boys With The Perpetual Nervousness "The Third Wave Of"<br />18 - Tulu and Wimpy "Fly Like A Cucumber"<br />17 - Scruff Myers' Superhands "Scruff Myers' Superhands"<br />16 - The Optic Nerve "On!"<br />15 - The Young Hasselhoffs "Life Got In The Way"<br />14 - The Uni Boys "Do It All Next Week"<br />13 - Young Guv "III"<br />12 - Marc Valentine "Future Obscure"<br />11 - The Oh Wells "Alice"</p><p>10 - The Glad Machine "Hey!"<br />09 - Karma Gambit "When Does Rock'n'Roll Start To Get Sad?"<br />08 - Greg Pope "Rise Of The Mythical Creatures"<br />07 - Buzzard Buzzard Buzzard "Backhand Deal"<br />06 - Trevor Blendour "Falling In Love"<br />05 - The Summer Holiday "Acqua"<br />04 - Phil Angotti "Once Around Again"<br />03 - 2nd Grade "Easy Listening"<br />02 - Dazy "Out Of Body"<br />01 - Sloan "Steady"</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhywxabPo1JF8yONzbFbsCn_KcYNVSGsx0XdFQ1I1vHaRmbFVcvPcMEuOyR6rAvl64UWEma8W86onUOLGw1pJzkbSeX_lAIZscO-9W0urMahlPJhrqR5NaMPIod4kdnYhKtWYGSUlYAD_FYvcYsP-pQcT-_mFIOgxwFcbfVT34IyVbNtlKgJpYCMw/s600/Sloan%20-%20Steady.webp" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="600" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhywxabPo1JF8yONzbFbsCn_KcYNVSGsx0XdFQ1I1vHaRmbFVcvPcMEuOyR6rAvl64UWEma8W86onUOLGw1pJzkbSeX_lAIZscO-9W0urMahlPJhrqR5NaMPIod4kdnYhKtWYGSUlYAD_FYvcYsP-pQcT-_mFIOgxwFcbfVT34IyVbNtlKgJpYCMw/w400-h400/Sloan%20-%20Steady.webp" width="400" /></a></div><br /><p><br /></p>Emmanuelhttp://www.blogger.com/profile/01003739978621468961noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3054378062189075402.post-54583738781727104632022-11-22T02:24:00.002-08:002022-11-22T02:24:24.957-08:00Radio Tangerine #9<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJ0_nUgbLZFJqMgKzomb0XueXolia9v29kqNTcyLeMihoz3a1tXJIUdK620ITV63-8rNyLpacH94V56YFHhrD201ddTq3ksKNJ7fW3sp5My_iXiRFeRVt1ZCMzSKp8sR_BGa5FVxRyfXmOyCHfnplWdWpH8LpWVhLWYEuvZ9VXCE6KI7tGcB_4Vw/s480/Radio%20Tangerine%209.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="360" data-original-width="480" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJ0_nUgbLZFJqMgKzomb0XueXolia9v29kqNTcyLeMihoz3a1tXJIUdK620ITV63-8rNyLpacH94V56YFHhrD201ddTq3ksKNJ7fW3sp5My_iXiRFeRVt1ZCMzSKp8sR_BGa5FVxRyfXmOyCHfnplWdWpH8LpWVhLWYEuvZ9VXCE6KI7tGcB_4Vw/w400-h300/Radio%20Tangerine%209.jpg" width="400" /></a></div><br />Torna Radio Tangerine, antica vetrina per il meglio del rock'n'roll indipendente pubblicato negli ultimi mesi. Magari presto o tardi torneranno anche gli scritti, ma non ci contate.<p></p><p><br /></p>
<iframe allow="autoplay; clipboard-write; encrypted-media; fullscreen; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="380" loading="lazy" src="https://open.spotify.com/embed/playlist/5aOzpVTEvoO4p7tCTIeC3N?utm_source=generator" style="border-radius: 12px;" width="100%"></iframe>Emmanuelhttp://www.blogger.com/profile/01003739978621468961noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3054378062189075402.post-30836417487914592512021-12-31T08:08:00.001-08:002021-12-31T08:13:44.520-08:00I migliori 40 dischi del 2021 (secondo la mia profondamente inutile opinione)<p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEii2qi17JKHFD8PjDajdO2Spc-5rbAVJtSBqOvJ-JayAKu48Cy8AI9HBuk1xO3QEAtTxfPwalr-i9JCGunFX1bXoiVsPDKK8TU2R8veZfmY83YsWLEKHODE5kRybAenGpRwZEX--zFtPlO0AYsRQ8d4bXwcagPZwt9pMEfEP8DyDQnDz1SKg3CfJg=s960" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="960" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEii2qi17JKHFD8PjDajdO2Spc-5rbAVJtSBqOvJ-JayAKu48Cy8AI9HBuk1xO3QEAtTxfPwalr-i9JCGunFX1bXoiVsPDKK8TU2R8veZfmY83YsWLEKHODE5kRybAenGpRwZEX--zFtPlO0AYsRQ8d4bXwcagPZwt9pMEfEP8DyDQnDz1SKg3CfJg=w400-h250" width="400" /></a></div><br />Un altro anno monco, e dire che eravamo anche partiti piuttosto bene. Purtroppo nella vita esistono degli impegni esterni alla musica, altrimenti avrei continuato ad aggiornare il blog con continuità, ma tant'è. Essendo la speranza l'ultima a morire, riproveremo a organizzarci auspicabilmente partendo da oggi, con la pubblicazione dell'ineludibile classifica sui migliori quaranta dischi del 2021 "secondo la mia profondamente inutile opinione". Come sempre, ogni album sarà corredato da un link che vi condurrà alla recensione di UTTT, nei rari casi in cui è stata scritta, oppure ai migliori luoghi d'acquisto e/o d'ascolto. Buon anno a tutti.<p></p><p>40. <a href="https://jonflynn.bandcamp.com/album/citrus" target="_blank">Jon Flynn "Citrus"</a> (Kool Kat)<br />39. <a href="https://rooftopscreamers.bandcamp.com/album/next-level" target="_blank">Rooftop Screamers "Next Level"</a> (self-released)<br />38. <a href="https://futuremanrecords.bandcamp.com/album/suckertree" target="_blank">Underwater Sunshine "Suckertree"</a> (Futureman)<br />37. <a href="https://hurrymusic.com/album/fake-ideas" target="_blank">Hurry "Fake Ideas"</a> (Lame-O Records)<br />36. <a href="https://bevisfrondmusic.bandcamp.com/album/little-eden" target="_blank">Bevis Frond "Little Eden"</a> (Fire)<br />35. <a href="https://extraarms.bandcamp.com/album/what-a-rip" target="_blank">Ryan Allen "What A Rip" </a>(Futureman)<br />34. <a href="https://www.bobevans.com.au/" target="_blank">Bob Evans "Tomorrowland"</a> (Universal)<br />33. <a href="https://droneyard.bandcamp.com/album/reversion-therapy" target="_blank">Droneyard "Reversion Therapy"</a> (self-released)<br />32. <a href="https://diamondhands.bandcamp.com/album/thank-you" target="_blank">Diamond Hands "Thank You"</a> (Kool Kat)<br />31. <a href="https://jimtrainor.bandcamp.com/album/staring-down-the-sun" target="_blank">Jim Trainor "Staring Down The Sun"</a> (Futureman)<br /><br /></p><p>30. <a href="https://localdrags.bandcamp.com/album/keep-me-glued" target="_blank">Local Drags "Keep Me Glued"</a> (Stardumb)<br />29. <a href="https://futuremanrecords.bandcamp.com/album/chapter-three" target="_blank">The Legal Matters "Chapter Three"</a> (Futureman)<br />28. <a href="http://underthetangerinetree.blogspot.com/2021/03/disco-del-giorno-airport-77s-rotation.html" target="_blank">The Airport 77s "Rotation"</a> (self-released)<br />27. <a href="https://davidbrookings.bandcamp.com/" target="_blank">David Brookings "Mania At The Talent Show"</a> (self-released)<br />26. <a href="https://youracademy.bandcamp.com/album/your-academy" target="_blank">Your Academy "Your Academy"</a> (Kool Kat)<br />25. <a href="https://teenage-fanclub.bandcamp.com/album/endless-arcade" target="_blank">Teenage Fanclub "Endless Arcade" </a>(Merge)<br />24. <a href="https://nelsonbragg.bandcamp.com/album/gratitude-blues" target="_blank">Nelson Bragg "Gratitude Blues"</a> (Steel Derrick Music)<br />23. <a href="https://andybopp.bandcamp.com/album/ab" target="_blank">Andy Bopp "AB"</a> (Dren)<br />22. <a href="https://thewebstirs.bandcamp.com/" target="_blank">The Webstirs "The Webstirs"</a> (self-released)<br />21. <a href="https://benkweller.com/pages/listen-to-circuit-boredom-album" target="_blank">Ben Kweller "Circuit Boredom"</a> (The Noise Company)</p><p>20. <a href="https://joebenoitmusic.com/album/what-kind-of-world" target="_blank">Joe Benoit "What Kind Of World"</a> (self-released)<br />19. <a href="https://underthetangerinetree.blogspot.com/2021/02/disco-del-giorno-stan-laurels-there-is.html" target="_blank">The Stan Laurels "There's No Light Without The Dark"</a> (Big Stir)<br />18. <a href="https://www.amazon.com/Van-Weezer/dp/B07XGN4PT7" target="_blank">Weezer "Van Weezer"</a> (Atlantic)<br />17. <a href="https://kevinrobertson.bandcamp.com/album/sundowns-end" target="_blank">Kevin Robertson "Sundown's End"</a> (Futureman/Subjangle)<br />16. <a href="https://open.spotify.com/album/7CSO9GVSi9huDz9gVqh91E" target="_blank">The Needs "Special Needs"</a> (Bendix)<br />15. <a href="https://dropkickmusic.bandcamp.com/album/andrew-taylor-and-the-harmonizers" target="_blank">Andrew Taylor and The Harmonizers "Andrew Taylor and The Harmonizers"</a> (Dropkick Music)<br />14. <a href="https://deathbyungabunga.bandcamp.com/" target="_blank">Death By Unga Bunga "Heavy Male Insecurity"</a> (Jansen)<br />13. <a href="https://lolas.bandcamp.com/album/all-rise-2" target="_blank">Lolas "All Rise"</a> (Kool Kat)<br />12. <a href="https://tunsband.bandcamp.com/album/duly-noted" target="_blank">Tuns "Duly Noted"</a> (Murderecords)<br />11. <a href="https://robertharrisonmusic.com/track/2319097/watching-the-kid-come-back-increasing" target="_blank">Robert Harrison "Watching The Kid Come Back"</a> (self-released)</p><p>10. <a href="https://theeasybutton.bandcamp.com/album/lost-on-purpose" target="_blank">The Easy Button "Lost On Purpose"</a> (self-released)<br /> 9. <a href="https://www.kiwijr.com/" target="_blank">Kiwi Jr. "Cooler Returns"</a> (Sub Pop)<br /> 8. <a href="https://underthetangerinetree.blogspot.com/search?q=the+armoires" target="_blank">The Armoires "Incognito"</a> (Big Stir)<br /> 7. <a href="https://theblipsband.bandcamp.com/album/the-blips" target="_blank">The Blips "The Blips"</a> (Cornelius Chapel Records)<br /> 6. <a href="https://thecoral.tmstor.es/product/75776" target="_blank">The Coral "Coral Island"</a> (Modern Sky/Run On Records)<br /> 5. <a href="https://brentseavers.bandcamp.com/album/bs-stands-for" target="_blank">Brent Seavers "BS Stands For"</a> (Screaming Apple)<br /> 4. <a href="https://underthetangerinetree.blogspot.com/2021/06/disco-del-giorno-radio-days-rave-on.html" target="_blank">Radio Days "Rave On!"</a> (Ammonia/Sounds Rad/Screaming Apple/Rock Indiana/Wizzard In Vinyl)<br /> 3. <a href="https://bigstirrecords.bandcamp.com/album/earworms" target="_blank">Nick Frater "Earworms"</a> (Big Stir)<br /> 2. <a href="https://bigstirrecords.bandcamp.com/album/dose" target="_blank">The Brothers Steve "Dose"</a> (Big Stir)<br /> 1. <a href="https://open.spotify.com/album/4GUbH4vfiQbLKsH98ef6MJ" target="_blank">The Summer Holiday "B-Side Stories Volume 1"</a> (self-released)</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhwAOeHVEKF1nLlSxo9aY9RiqRPNbzZGFL0WjdSIHW1N_NXn2hoFa5sJchw29fq1Et1aOqoDj-zBvDOjy2uOUvoPkrYyD2SUkTyMTUGUQ8Ki_GaDe1k8rdnlZyeUeCmyO3UKVPqVfMgz0trCP9ysu9A3ZydxnoibcYp_hy7crTtPywNZ6CpfgdVlQ=s1400" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1400" data-original-width="1400" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhwAOeHVEKF1nLlSxo9aY9RiqRPNbzZGFL0WjdSIHW1N_NXn2hoFa5sJchw29fq1Et1aOqoDj-zBvDOjy2uOUvoPkrYyD2SUkTyMTUGUQ8Ki_GaDe1k8rdnlZyeUeCmyO3UKVPqVfMgz0trCP9ysu9A3ZydxnoibcYp_hy7crTtPywNZ6CpfgdVlQ=w400-h400" width="400" /></a></div>Emmanuelhttp://www.blogger.com/profile/01003739978621468961noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3054378062189075402.post-2927131166181756192021-09-23T05:06:00.000-07:002021-09-23T05:06:05.236-07:00Radio Tangerine #7<p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEFCz7GPW82kZxj1-SRhdJ-gt4wxsurR0vYjlgGQAxzdm7CvvnYJLuwAdJexp7R6rMEqN_qPK2Y4Mnrw1ufUeSt7I3rYTGcJPSCiE0uuqHQrEJqI8ONNVPmX6-oUJUUI_FGe-qQUAOlw/s1156/radio+7.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1156" data-original-width="900" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEFCz7GPW82kZxj1-SRhdJ-gt4wxsurR0vYjlgGQAxzdm7CvvnYJLuwAdJexp7R6rMEqN_qPK2Y4Mnrw1ufUeSt7I3rYTGcJPSCiE0uuqHQrEJqI8ONNVPmX6-oUJUUI_FGe-qQUAOlw/s320/radio+7.png" width="249" /></a></div><br />Pausa finita insieme all'estate, dovremmo tornare a scrivere in maniera costante. <p></p><p style="text-align: justify;">Per ricominciare, sembrava corretto apparecchiare una nuova puntata di Radio Tangerine, così, a mo' di compendio dell'estate passata senza news sul blog.</p><p style="text-align: justify;">Come sempre, il meglio del rock'n'roll indipendente pubblicato negli ultimi mesi passa prima da queste parti.</p><p style="text-align: justify;"><br /></p>
<iframe src="https://open.spotify.com/embed/playlist/7FLzLH2IMkTkL4zoRQTXkm" width="100%" height="380" frameBorder="0" allowfullscreen="" allow="autoplay; clipboard-write; encrypted-media; fullscreen; picture-in-picture"></iframe>Emmanuelhttp://www.blogger.com/profile/01003739978621468961noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3054378062189075402.post-89093710613228645672021-06-24T02:10:00.001-07:002021-06-24T02:10:46.256-07:00Costretti a una brevissima pausa.<p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuwHxa0EFVdzlzyBUKjGK-drEbIMloqnNregmIwzrvhNP99UdW16Lb1mHXKTIJ0T8DLsWmxX_MbI6aaKeAXF30SczDDZWEu2JNIKKQuII8fdZ1lKHFKQBqGWCemmkrb1NKVJsce9w-hA/s1024/uttt+giugno.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="792" data-original-width="1024" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuwHxa0EFVdzlzyBUKjGK-drEbIMloqnNregmIwzrvhNP99UdW16Lb1mHXKTIJ0T8DLsWmxX_MbI6aaKeAXF30SczDDZWEu2JNIKKQuII8fdZ1lKHFKQBqGWCemmkrb1NKVJsce9w-hA/s320/uttt+giugno.jpg" width="320" /></a></div><br />Mese particolarmente impegnativo, mentre guardiamo impotenti i dischi arretrati accatastarsi sulla nostra scrivania. Tenteremo di sbrigare le molte pratiche lavorative in questi ultimi giorni di giugno, per riprendere in mano con la libertà necessaria le questioni riguardanti questo blog a luglio. Da uomini di buona volontà promettiamo di recuperare in qualche modo il tempo perduto, anche se le promesse, quando c'è UTTT di mezzo, sono sempre pericolosamente a rischio di non essere mantenute.<p></p>Emmanuelhttp://www.blogger.com/profile/01003739978621468961noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3054378062189075402.post-63325452202825780602021-06-02T01:46:00.003-07:002021-06-02T01:55:31.248-07:00Disco del Giorno: Radio Days "Rave On!" (2021 - Screaming Apple/Ammonia/Sounds Rad/Wizzard In Vinyl/Rock Indiana)<p style="text-align: justify;"><span style="text-align: left;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_5u9KoRMm6VG2Sk2xBCbmOYOSpoVJfvL9AIrFdAHsJzzLd0Bjw_E3Y4bU1gieDyDr23dC53vzMM5zSIty2hzOXgbndq40HJ2UTbpTD7_p-ApwWFPAInUMMPSan7bIKMdLN9QQE6AecQ/s1200/rave+on.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_5u9KoRMm6VG2Sk2xBCbmOYOSpoVJfvL9AIrFdAHsJzzLd0Bjw_E3Y4bU1gieDyDr23dC53vzMM5zSIty2hzOXgbndq40HJ2UTbpTD7_p-ApwWFPAInUMMPSan7bIKMdLN9QQE6AecQ/s320/rave+on.jpg" /></a></div><br /><div style="text-align: justify;">Uno dei dischi più chiacchierati degli ultimi mesi ha finalmente bussato alla nostra casella delle lettere. Ritardato il giusto dalla crisi pandemica, e anticipato da quattro, dicasi quattro, singoli apripista per un'operazione in grandissimo stile, il quarto lavoro lungo dei Radio Days ha dovuto sostenere sulle proprie spalle il peso più difficile: quello dell''attesa, cui era indissolubilmente correlata la necessità di non deludere le molte aspettative sussurrate ai quattro angoli del globo. Per quanto ci riguarda, considerata l'antica amicizia che ci lega al gruppo, nella valutazione del disco si è insinuata un'altra difficoltà: scindere il rapporto umano dalla nuda obiettività. Come al solito abbiamo scelto un punto d'osservazione critica, ma come altrettanto spesso è capitato negli anni i boys oltrepadani ci hanno tolto d'impaccio, regalando una collezione di canzoni a cui non è difficile indirizzare molte lodi.</div><p></p><p></p><p style="text-align: justify;">"Rave On!", giusto per far capire la portata dell'opera, ha il sostegno internazionale di cinque etichette, addirittura, pronte a distribuire il lavoro in stile major anni '90. E parliamo del meglio nell'ostico campo del power pop: Screaming Apple, Rock Indiana e Wizzard in Vinyl dominano da anni le affollate scene tedesche, spagnole e giapponesi. L'italiana Ammonia e la statunitense Sounds Rad! completano il Risiko. Presupposti mica male, poi occorre riempire i solchi con contenuti di qualità, ma per i Radio Days non è mai stato un problema. Il titolo dell'album è un tributo a Buddy Holly e un primo tratteggio dei tratti somatici dell'opera: del suo Pantheon, se non necessariamente dei suoni che lo connotano.</p><p>
<iframe seamless="" src="https://bandcamp.com/EmbeddedPlayer/album=762239873/size=large/bgcol=ffffff/linkcol=0687f5/tracklist=false/artwork=small/track=872318655/transparent=true/" style="border: 0; height: 120px; width: 100%;"><a href="https://radiodays.bandcamp.com/album/rave-on">Rave On! by Radio Days</a></iframe></p><p style="text-align: justify;"><i>I Got A Love</i>, il primo singolino estratto ormai lo scorso autunno, dà l'iniziale indizio, ed è un suggerimento da non sottovalutare, poiché vieta a chi per ventura decidesse di descrivere il disco l'enucleazione della band in un qualunque insieme di comodo. Certo, i ragazzi hanno storicamente decretato l'appartenenza delle loro scelte stilistiche al "lato melodico del rock'n'roll", e a buona ragione. Ma da "Rave On!", proprio come dai predecessori "Get Some Action" e "Back In The Day", non aspettatevi una copia-carbone di Nerves e Plimsouls. Suonano power pop? Sì, suonano power pop, ma lo suonano alla Radio Days. Quasi vent'anni di carriera valgono la promozione a punto di riferimento, molto più che l'ingiusta degradazione a fotocopiatori. Il pezzo apripista, dicevamo, è una saetta rock'n'roll <i>d'antan</i>, dove la beatlemania primigenia è quella riformata dalle poderose chitarre dei Raspberries, quando il termine power pop era noto ai soli amici di Pete Townsend e le cravatte strette erano ancora segregate nell'armadio.</p><p>
<iframe seamless="" src="https://bandcamp.com/EmbeddedPlayer/album=762239873/size=large/bgcol=ffffff/linkcol=0687f5/tracklist=false/artwork=small/track=273383682/transparent=true/" style="border: 0; height: 120px; width: 100%;"><a href="https://radiodays.bandcamp.com/album/rave-on">Rave On! by Radio Days</a></iframe></p><p style="text-align: justify;">Si ragiona di materia pop durante l'intero percorso, ma le variazioni, le analisi delle mille sfaccettature melodiche associate alla sei corde sono molte e molto interessanti. <i>Lose Control</i> alza i ritmi senza disperdere i grandi impasti armonici, finendo per regalare un concentrato di power-pop-punk non dissimile da quello colto nella sua essenza da un altro grande gruppo contemporaneo come gli Speedways. <i>Walk Alone</i> è superba e sofferta ballata jangle, più vicina ai padri putativi Big Star che agli amati Teenage Fanclub spesso associati alla canzone, stando a quanto ho potuto leggere a riguardo.<i> Running Around</i> aggiunge alla ricetta un sapiente tocco di americana, e chi segue queste pagine sa quanto ami l'abbinamento, mentre <i>No One To Blame</i> alza i toni del crunch e finisce per somigliare a una graziosa fusione tra gli Ash di "Nu-Clear Sound" e il pop rock californiano ad alto voltaggio di Tories e Marvelous 3, clamorosamente mai finito sulle prime pagine delle riviste che contano - ma contano cosa? - negli anni '90.</p><p>
<iframe seamless="" src="https://bandcamp.com/EmbeddedPlayer/album=762239873/size=large/bgcol=ffffff/linkcol=0687f5/tracklist=false/artwork=small/track=2874543417/transparent=true/" style="border: 0; height: 120px; width: 100%;"><a href="https://radiodays.bandcamp.com/album/rave-on">Rave On! by Radio Days</a></iframe></p><p style="text-align: justify;">L'erdeità costelliana meritata in tanti anni di devoti studi è ben nascosta, ma presente, nelle viscere di <i>Till The End Of The Night</i> e <i>Meltdown</i>, forse i brani migliori dell'album secondo il profondamente inutile parere di chi scrive; due canzoni filologicamente impeccabili nella loro naturale personalità che avrei visto molto bene nel catalogo Stiff del 1979. <i>What Is Life?</i>, probabilmente il pezzo più adeso ai cosiddetti canoni della materia power pop, vede la collaborazione di un all star team con la presenza di Paul Collins (The Beat), Kurt Baker (Leftovers, Kurt Baker Combo, K7s e qualche decina di altri), Morten Henriksen (Yum Yums), Jorgen Westman (Psychotic Youth), Luca "Il Metius" Mattioli (STP, Stolen Cars, Midnight Kings) e Riccardo "Mera" Montagna (Retarded). Il cerchio è chiuso da <i>Between The Lines</i>, delicata in principio, poi esplosiva ballata dalle fortissime tinte college adornata da un'originale e opportuna coda rumorosa.</p><p style="text-align: justify;"><span face="Calibri, sans-serif" style="font-size: 11pt; text-align: left;">È</span> forse a questo punto superfluo sottolineare il voto molto alto che volentieri assegniamo a "Rave On!", uno tra i migliori dischi del 2021 a giugno, e con ogni probabilità anche il prossimo dicembre. Se seguite costantemente queste pagine l'album dovrebbe già essere nel vostro salotto. In caso contrario, urge provvedere quanto prima.</p><p style="text-align: justify;"><a href="https://radiodays.bandcamp.com/album/rave-on" target="_blank">Bandcamp</a> | <a href="https://isolate.norton.com/?url=https%3A%2F%2Fwww.radiodays.it%2F" target="_blank">Official website</a></p>Emmanuelhttp://www.blogger.com/profile/01003739978621468961noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3054378062189075402.post-5022053842663935042021-05-28T09:16:00.004-07:002021-05-29T10:25:49.889-07:00Un venerdì da single: maggio 2021<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNeV4kWLQyE-I8JKoddD0_zPoD5ZIkCHp9omBuZ4rwAUhnxHa7eb5e3u_guAGDywlMxWpP_V6ANrk-0bygggw7aLzgSQJ9_BvG2j-fbyoUEkDXWutI5BPAqcWvEMvUBkWon-fz0dLIEg/s600/venerd%25C3%25AC+single+maggio.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="600" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNeV4kWLQyE-I8JKoddD0_zPoD5ZIkCHp9omBuZ4rwAUhnxHa7eb5e3u_guAGDywlMxWpP_V6ANrk-0bygggw7aLzgSQJ9_BvG2j-fbyoUEkDXWutI5BPAqcWvEMvUBkWon-fz0dLIEg/s320/venerd%25C3%25AC+single+maggio.jpg" /></a></div><br />Tanti volti noti nell'edizione di maggio!</span></div><p></p><p><a href="https://www.youtube.com/watch?v=dAaCZNZxSqA&ab_channel=DavidMyhr" target="_blank">David Myhr "And Now This"</a></p><p style="text-align: justify;">David Myhr resta uno dei più importanti scrittori europei degli ultimi venticinque anni e sarei disposto a difendere questa tesi davanti ai critici più efferati. Splendente ai tempi degli inarrivabili Marrymakers, dopo un lungo periodo di iato Myhr ha rilasciato negli ultimi due lustri un paio di album che tutti ricordiamo bene. Del primo, "Soundshine", <a href="http://underthetangerinetree.blogspot.com/search/label/David%20Myhr">parlammo a tempo debito su queste pagine</a>; il secondo, Lucky Day, uscì durante la nostra lunga pausa e ci siamo limitati ad ascoltarlo (e a cantarlo) per molti mesi. La formazione di Lucky Day, con il sommo Brad Jones a capitanarla, è di nuovo stata convocata per il nuovo EP "And Now This", un inaspettato ritorno alle origini power pop di "Bubblegun" anticipato dal favoloso singolo <i>We Wanted To Shine</i>. "<i>Mi sono avvicinato solo di recente al mondo degli EP, su suggerimento di Brad Jones</i> - ha detto David -, <i>e devo dire che mi sto trovando alla grande. Questo è il primo di una trilogia, quello power pop. Il prossimo sarà quello acustico e il terzo chissà, aspettatevi di tutto, magari sarà quello drum'n'bass!</i>". Paradossi a parte, non ci stupiremmo se a David riuscisse bene anche un'impresa del genere.</p><p><a href="https://www.youtube.com/watch?v=kV9WDYy6Zzg&ab_channel=NelsonBragg-Topic">Nelson Bragg "I Want Love"</a></p><p style="text-align: justify;">Tra le mille collaborazioni, partecipazioni e comparsate di cui è protagonista nell'universo pop, la più rilevante essendo quella di membro effettivo della touring band di Brian Wilson, il noto e ricercatissimo polistrumentista Nelson Bragg di tanto in tanto ritiene di esibire le proprie qualità da solista, seppur molto di rado. Due album, un terzo in collaborazione con Anny Celsi e il gran songwriter d'Irlanda Duncan Maitland nell'arco di una quindicina d'anni, e ora questo singolino, parte delle mai troppo applaudite infornate settimanali della Big Stir Records. <i>I Want Love</i> è una sontuosa riproposizione del classico di Elton John periodo Rocketman; l'autografa <i>Lost All Of Our Sundays</i> occupa in impeccabile stile sunshine l'immaginario lato B del singolino digitale. Entrambi i pezzi saranno inclusi nel nuovo album "Gratitude Blues", atteso - con la giusta trepidazione - per il prossimo settembre.</p><p><a href="https://www.youtube.com/watch?v=vCECJC35kDk&ab_channel=JoeDililloMusic" target="_blank">Joe Dilillo "Loser Girl"</a></p><p style="text-align: justify;">Il noto produttore da Chicago, già in regia al servizio di Cheap Trick, Smokin' Popes e moltitudini di altri artisti locali e non, finalmente ha deciso di passare dall'altra parte del vetro. Aiutato niente popo' di meno che dai Lickerish Quartet, egli ha pensato che, almeno ogni tanto, riservare a sé stesso una tra le tante creature partorite non sarebbe stata una cattiva idea. Non sapendo quanto sporadica sarà l'operazione possiamo goderci <i>Loser Girl</i>, raffinatissimo pop d'autore nelle vesti di ballata dalle ingegnose progressioni melodiche, definita da chiccose finiture che potrebbero richiamare alla mente degli <i>aficionados</i> persino il Michael Penn di "March".</p><p><a href="https://themartialarts.bandcamp.com/album/getting-stranger-by-the-month" target="_blank">The Martial Arts "Getting Stranger By The Month"</a></p><p style="text-align: justify;">Signori, questo è un ritorno coi fiocchi. I Martial Arts sono il progetto di Paul Kelly, autore scozzese negli anni coinvolto in altre prestigiose combriccole del sempre florido giro di Glasgow come BMX Bandits e Primary 5. Un progetto troppo spesso abbandonato: l'album "Your Sinclair", capolavoro immatricolato nel 2006, è stato per tredici anni l'unico vagito, peraltro clamoroso. Da qualche anno Kelly ha rispolverato lo pseudonimo: è del 2019 l'ep "I Used To Be The Martial Arts", giusto per rinfrescare la memoria, e ora è tempo di un nuovo mini, candidato al podio per la relativa classifica di fine anno. Power pop concepito da un talento che negli anni deve aver ascoltato le cose giuste, poi assemblare a questi livelli il miglior glam-pop dei seventies con certe estrosità al sapore Squeeze e qualche spruzzata wave è un altro paio di maniche. Altamente raccomandato.</p><p><a href="https://geoffpalmer.bandcamp.com/album/many-more-drugs-single" target="_blank">Geoff Palmer "Many More Drugs"</a></p><p style="text-align: justify;">Il New Hampshire continua a imperversare nell'universo del rock'n'roll americano, e sembra quasi che le due menti alla guida dei grandi e pluricitati Connection stiano facendo a gara per assicurarsi lo scettro destinato al re del garage-pop del New England. Già svariate volte abbiamo parlato del sommo Brad Marino, negli ultimi tempi prolificissimo anzichenò; stavolta è il turno dell'antico sodale Geoff Palmer, dominante nel 2019 con l'ottimo "Pulling Out All The Stops", disco peraltro condotto in un grandioso tour (anche europeo) nell'ottobre del 2019 con esiti entusiasmanti per chi, come scrive, ha avuto modo di stringere la mano ai membri della band. L'infuocato infuso è sempre quello: Stones più dediti all'anfetamina che ai tipici oppiacei miscelati in un'ideale speedball ad alto voltaggio con il miglior punk rock d'annata, che non dimentica di affezionarsi a melodie appiccicose come si conviene.</p><p><a href="https://www.youtube.com/watch?v=2o-nLByvKXA&ab_channel=FermadaNowhere" target="_blank">Dan Markell "Zoom In"</a></p><p style="text-align: justify;">Bella scoperta questo Dan Markell, non ne avevamo mai sentito parlare e per fortuna ha pensato lui a contattarci. <i>Zoom In</i>, singolo che non sappiamo se sia destinato ad anticipare qualcosa di più corposo, è una traccia frizzante e bizzarra, barocca e stravagante; un coloratissimo frullato di Police, ELO, Jellyfish, certi XTC meno musoni e scanzonata raffinatezza pop all'ennesima potenza. Per la classe con cui l'autore azzarda l'improbabile pastiche il pezzo potrebbe persino richiamare i già citati, <a href="http://underthetangerinetree.blogspot.com/2020/03/disco-del-giorno-dowling-poole-see-you.html">grandissimi Dowling Poole</a>. Se solo gli utenti delle moderne sale da ballo apprezzassero la melodia eccentrica, parecchi dj verrebbero insolentiti dagli avventori richiedenti Dan Markell.</p>Emmanuelhttp://www.blogger.com/profile/01003739978621468961noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3054378062189075402.post-46934238162692782292021-05-25T02:51:00.000-07:002021-05-25T02:51:07.921-07:00Disco del Giorno: The Armoires "Incognito" (2020 - Big Stir)<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNPBu6XzQdlGtVsOzxmgUKZ-rpp4tQmEA9my3IuIZRyt7t4TCC5rViDKDyXhnMJ-csybO3zSriJTTYxXv0KsCo-kR1LUfaLip58IBlceLxosKQ17pyU3p0iKB1hPEA5YknJd8Md_Ca0g/s1200/armoires.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNPBu6XzQdlGtVsOzxmgUKZ-rpp4tQmEA9my3IuIZRyt7t4TCC5rViDKDyXhnMJ-csybO3zSriJTTYxXv0KsCo-kR1LUfaLip58IBlceLxosKQ17pyU3p0iKB1hPEA5YknJd8Md_Ca0g/s320/armoires.jpg" /></a></div><br /><div style="text-align: justify;">Avevamo iniziato l'anno con il giusto piglio, e condotto inverno e buona parte di primavera in modo commendevole. Una fase colma di ritardi, vuoti, dischi accatastati sulla scrivania e arretrati non può tuttavia essere negata a UTTT, da tempo immemorabile il blog principe nel regno della procrastinazione. Spiace parlare solo adesso del nuovo disco degli Armoires, poiché in questo caso la tempistica, se non tutto, avrebbe rappresentato molto. "Incognito" è stato pubblicato ufficialmente il primo aprile, il famoso giorno del pesce, non a caso. L'uscita dell'album ha svelato uno scherzetto mica male ordito dalla coppia composta da Rex Broome e Christina Bulbenko, capi degli Armoires e - ormai dovreste saperlo bene - della benemerita Big Stir Records da Burbank, California.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div> <iframe seamless="" src="https://bandcamp.com/EmbeddedPlayer/album=3765438947/size=large/bgcol=ffffff/linkcol=0687f5/tracklist=false/artwork=small/track=892103814/transparent=true/" style="border: 0; height: 120px; width: 100%;"><a href="https://bigstirrecords.bandcamp.com/album/incognito-2">Incognito by The Armoires</a></iframe>
<p></p><p style="text-align: justify;">In due parole, la storia è questa: com'è noto, Big Stir ogni santo fine settimana pubblica un singolo a doppia facciata digitale; singoli che a cadenza stagionale vengono raccolti nelle superbe "Waves" <a href="http://underthetangerinetree.blogspot.com/2020/03/big-stir-singles-fifth-wave-2020-big.html">di cui abbiamo già avuto modo di parlare</a>. Nel lungo periodo segnato dalla pandemia, un po' per diversivo e un po' per esplorare nuove strade e loro stessi, gli Armoires si sono divertiti a travestirsi: sotto mentite spoglie, ogni volta supportati da grandi artisti coinvolti nel gioco, essi hanno cambiato nome e celato l'identità, ma i cinque soggetti nascosti dietro a otto singoli tra quelli fatti uscire durante il lockdown erano proprio loro, gli Armoires. L'operazione, per il concetto costitutivo che ne ha dato il via, è molto interessante: Broome, Bulbenko, John Borack e soci ne hanno approfittato per esplorare sentieri che li hanno portati anche parecchio lontani dalla loro zona di confort ottenendo risultati eccellenti, e la varietà estrema della proposta non toglie un grammo di coerenza e coesione all'opera. Il condimento alla collezione, rappresentato da una manciata di opportune e riuscite cover, infiocchetta un pacchetto curioso e intrigante.</p><p>
<iframe seamless="" src="https://bandcamp.com/EmbeddedPlayer/album=3765438947/size=large/bgcol=ffffff/linkcol=0687f5/tracklist=false/artwork=small/track=2165515758/transparent=true/" style="border: 0; height: 120px; width: 100%;"><a href="https://bigstirrecords.bandcamp.com/album/incognito-2">Incognito by The Armoires</a></iframe></p><p style="text-align: justify;">I primi due brani sono offerti dai fantomatici October Surprise: quello che dà il via al disco è una riuscita cover in salsa psichedelica del classico di John Cale <i>Paris 1919</i>, mentre <i>(Just Can't See) The Attraction</i> è un autografo frutto folk-pop. Poi entrano in scena i D.F.E., propensi ad addensare i livelli di crunch durante <i>I Say We Take Off And Nuke The Site From Orbit</i>. I sedicenti Chessie System, coadiuvati dal sempre eccellente Blake Jones, tuffano il disco in un abbeveratoio segnato dalla colonna sonora <i>americana</i> di <i>Bagfoot Run</i> e <i>Homebound</i>, e gli Zed Cats, da par loro, spostano il tiro sull'asse sixties garage organistico con <i>Jackrabbit</i>. Non è finita, poiché la platea aspetta ancora gli interventi dei clamorosi Gospel Swamps, abilissimi a maneggiare la complessa materia guitar pop in <i>Great Distances</i>, nonché dei Ceramic Age - il disegno in cui la mano degli autori Armoires è meno dissimulata - protagonisti nella rilassata ballata brit pop<i> Ohma, Bring Your Light Into This Pace</i> e nella sublime fillastrocca sessantesca <i>Magenta Moon</i>.</p><p>
<iframe seamless="" src="https://bandcamp.com/EmbeddedPlayer/album=3765438947/size=large/bgcol=ffffff/linkcol=0687f5/tracklist=false/artwork=small/track=1860771835/transparent=true/" style="border: 0; height: 120px; width: 100%;"><a href="https://bigstirrecords.bandcamp.com/album/incognito-2">Incognito by The Armoires</a></iframe></p><p style="text-align: justify;">Gli strepitosi tributi a 20/20 e XTC nelle interpretazioni di <i>The Nigt I Heard a Sream</i> e <i>Senses Working Overtime</i> sono il fiocco su un disco estroso e ricchissimo, che spazia tra campi molto diversi tra loro eppure risulta pieno, consistente, omogeneo come pochi. Un album figlio di un'idea molto interessante, in cui gli Armoires dimostrano di saper trattare i mille rivoli della musica pop con intelligenza e luminose capacità scrittorie.</p><p style="text-align: justify;"><a href="https://bigstirrecords.com/the-armoires-website-portal" target="_blank">Big Stir Records</a> | <a href="https://bigstirrecords.bandcamp.com/album/incognito-2" target="_blank">Bandcamp</a></p></div>Emmanuelhttp://www.blogger.com/profile/01003739978621468961noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3054378062189075402.post-40442279976676275652021-04-30T09:56:00.007-07:002021-04-30T09:58:13.925-07:00Un venerdì da single: aprile 2021<p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwNjDcHX8tvTw6KJSDimbzAhKDTDuxZNJOa9vFwR12vvIIJJAI_JnNdYA2dXNwVKKT2J1CJ5liQmlbqJKpRaoH5Z57E56TNY_ykeXeMbPpgWNz1h4OY3Gwk1L2sGQR4QNCffPxnraN0Q/s1200/UNVENERDIDASINGLE+%25281%2529.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="630" data-original-width="1200" height="210" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwNjDcHX8tvTw6KJSDimbzAhKDTDuxZNJOa9vFwR12vvIIJJAI_JnNdYA2dXNwVKKT2J1CJ5liQmlbqJKpRaoH5Z57E56TNY_ykeXeMbPpgWNz1h4OY3Gwk1L2sGQR4QNCffPxnraN0Q/w400-h210/UNVENERDIDASINGLE+%25281%2529.png" width="400" /></a></div><a href="https://sandymcknight.bandcamp.com/album/san-fernando-blitz" target="_blank"><br />Sandy McKnight with Fernando Perdomo "San Fernando Blitz"</a><p></p><p style="text-align: justify;">Continua la proficua collaborazione tra lo storico bassista da Albany Sandy McKnight e il losangelino Fernando Perdomo: dopo l'ottimo "San Fernando Beat" uscito lo scorso anno ecco il quasi omonimo, e di molto migliore, "San Fernando Blitz", già candidato alle posizioni calde nella classifica di categoria 2021. Sei pezzi, lanciati da un uno-due iniziale destinato a rimanere impresso a fuoco nelle menti di molti: <i>Living On The West Side</i> è talmente coinvolgente a livello lirico da sostenere quello che pare un unico, esteso ritornello di due minuti e venti secondi pensato da Nick Lowe, e la successiva <i>C'Mon C'Mon</i>, esaltata dal grande lavoro chitarristico di Perdomo, vanta un pressing armonico volendo anche costelliano persino anomalo. Gli altri brani, anche quando il ritmo si attenua, concorrono a formare un dischetto che sareste folli a lasciarvi scappare, se è vero com'è vero che seguite queste pagine.</p><p style="text-align: justify;"><a href="https://kaidanzberg.bandcamp.com/album/only-you" target="_blank">Kai Danzberg "Only You"</a></p><p style="text-align: justify;">Il prolifico polistrumentista tedesco ha fatto sapere che quest'anno non ci dobbiamo aspettare un nuovo album, e vista l'abbondantissima produzione degli ultimi tempi un po' di riposo se lo è meritato. Ma quale riposo? Con le mani in mano Kai non sa sa stare, figuriamoci in confinamento, e allora un singolo digitale concedeteglielo, per far passare i mesi bui. Poco avvezzo a farsi inquadrare in un recinto di genere - "<i>uno spreco, con tutte le cose belle che si possono suonare</i>" - Kai stavolta ha optato per un giro sulla giostra bossanova: <i>Only You</i> è un brano improntato su scelte stilistiche azzardate ma nondimeno convincenti, anche perché la potenza canora, e l'intuito melodico, il solito, anche in questo caso imbottiscono il brano a livelli esponenziali.</p><p style="text-align: justify;"><a href="https://theforeignfilms.bandcamp.com/track/the-fortune-teller-pretty-in-the-city" target="_blank">The Foreign Films "The Fortune Teller (Pretty In The City)"</a></p><p style="text-align: justify;">Il genietto Bill Majoros da Hamilton, Ontario, regista da ormai tre lustri e più dietro la cinepresa dei Foreign Films, sta guadando un periodo di creatività travolgente. Tra il primo disco, quel "Distant Star" che tanto follemente amammo nel 2007 e il successivo "The Record Collector", Majoros ha lasciato passare un tempo talmente lungo da annebbiare quasi il ricordo della pellicola. Poi gli argini si sono rotti: "Record Collector", appunto, nel 2018, "Ocean Moon" nel 2020 e ora questo singolo, non altro che un antipasto per iniziare ad assaporare "Starlight Serenade", quarto disco di studio in uscita il prossimo ventisette agosto. "<i>Una traccia per portare in viaggio chi ascolta</i> - ha detto Bill -, <i>per illuminare l'anima. Per infondere un po' di bellezza e magia in un mondo dal cuore spezzato</i>". <i>Fortune Teller</i> è una gemma, le premesse al prossimo passo lungo sono perlomeno discrete: ricchezza, eleganza e qualche vezzo dal sapore ELO in quattro minuti di pop d'autore miscelato a puntino.</p><p style="text-align: justify;"><a href="https://jimtrainor.bandcamp.com/track/truth-single" target="_blank">Jim Trainor "Truth"</a></p><p style="text-align: justify;"><i>Truth</i> è un gran pezzo, ma soprattutto un grande annuncio: "Staring Down The Sun", il tanto atteso lavoro lungo di Jim Trainor, ormai un habitué da queste parti, sta finalmente per uscire. La data da segnare in rosso sul calendario è quella di lunedì 3 maggio, l'attesa è stata lunga ma quasi esaurita. Nel corso dello scorso anno abbiamo potuto tessere lodi sperticate al singolo <i>Sometimes</i> e al grandioso EP "Half Glass Full", e <i>Truth</i> è un apripista che non delude le aspettative. Power pop al suo ispiratissimo meglio, fondato su una strofa di filologica ricerca Taxman pronta a esplodere in un ritornello di pura potenza melodica. Se gli standard dell'opera prossima saranno questi, e perché dovemmo dubitarne, la classifica sul meglio dell'anno avrà un inquilino pregiato alquanto.</p><p style="text-align: justify;"><a href="https://rumbarrecords.bandcamp.com/track/what-do-you-know" target="_blank">Brad Marino "What Do You Know?"</a></p><p style="text-align: justify;">Altro nuovo album in rampa di lancio per un altro amico di famiglia di UTTT. Altro nuovo singolo apripista, anche, e che singolo! Co-leader insieme al ben noto Geoff Palmer di quella fucina di talenti dal New Hampshire chiamata Connection, Brad è forse addirittura più prolifico dell'esimio socio. "False Alarm" è finito sul podio dedicato ai migliori singoli ed EP del 2020, anno in cui Mr.Marino ha pure contribuito alla saga dei rifacimenti ramonesiani, interpretando con successo un album insidioso come "Subterranean Jungle", ma adesso è già tempo di guardare avanti. Il punk rock stonesiano al solito alto voltaggio proposto da <i>What Do You Know</i> è stato scelto come primo estratto del nuovo lavoro di studio "Looking For Trouble", in uscita proprio oggi e già caldo sulle piastre per allietare le prime feste etiliche post-lockdown.</p><p style="text-align: justify;"><a href="https://thebishop.bandcamp.com/" target="_blank">The Bishop's Daredevil Stunt Club "Tremor Control II"</a></p><p style="text-align: justify;">Io faccio fatica a star dietro alla discografia in continuo aggiornamento del terzetto di Chicago, non so voi come ci riusciate. <i>Tremor Control II</i> è già il secondo singolo rilasciato dalla band nel 2021, per fortuna arrivano buone notizie. I Bishop's Daredevil Stunt Club sono stati definiti un generatore automatico di power pop da qualche parte sospeso tra Cars e Sloan: l'ultimo nato dà ulteriori conferme alla definizione, ma aggiunge una bella cucchiaiata di gradita epica Queen in salsa glam. Non crediamo di dover attendere troppo la prossima portata.</p><p style="text-align: justify;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=Bh6w8kOHGt0" target="_blank">The Weeklings "April's Fool"</a></p><p style="text-align: justify;">Il pezzo è stato naturalmente scritto per celebrare la dubbia festività del primo aprile e noi siamo in ritardo nel parlarne, ma il "Venerdì da Single" è organizzato così, cosa volete farci. In ogni caso, sembrava sgarbato non parlare del nuovo singolino della retro-band dal New Jersey, che a meno di un anno dall'uscita dell'acclamato "3" stempera l'attesa per il nuovo album con un'altra canzoncina abilissima a dimostrare, qualora fosse ancora necessario, l'assoluta abilità del quartetto nel maneggiare con tatto, credibilità e stile la miglior <i>beatlemania </i>d'annata. Completo e cravatta, conveniamo, raccomandando però scarpe morbide: si potrebbe dover ballare.</p><p style="text-align: justify;"><a href="https://fuzzedoutband.bandcamp.com/album/fuzzed-out" target="_blank">Fuzzed Out "Sitting With My Back On The Wall / My Own Worst Enemy"</a></p><p style="text-align: justify;">Impossibilitati a girare per palchi, gli Sloan stanno sfruttando il tempo libero per dar sfogo alle molte canzoni accumulate negli anni e rimaste senza album, vista la sovrabbondanza di scrittori (e scritture) che bazzicano la banda di Halifax. Abbiamo ascoltato di recente il nuovo, ottimo disco dei Tuns di Chris Murphy, magari ne parleremo più diffusamente: per la stessa etichetta, la Murdercords, esce ora il singolo digitale a due tracce di Patrick Pentland, su coordinate leggermente diverse perché più rumorose. "<i>Di solito abbiamo tre pezzi a testa sugli album degli Sloan</i> - ha fatto sapere Pentland -, <i>ma io tra un disco e l'altro ne scrivo almeno il quintuplo, quindi Fuzzed Out è un buon modo per far vedere loro la luce</i>". Le melodie ci sono ancora eccome, ma la rotella dell'amplificatore è stata girata non di poco in senso orario. Suona tutto Patrick, eccezion fatta per la batteria, affidata a Dean Bantley. Più Sloan anche in assenza di Sloan, sicuramente un'altra buona novella.</p>Emmanuelhttp://www.blogger.com/profile/01003739978621468961noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3054378062189075402.post-1637383136262381682021-04-27T10:49:00.003-07:002021-04-28T01:19:22.649-07:00Disco del Giorno: The Sails "Bang! The Best Of The Sails" (2021 - Kool Kat)<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0U8xqFB2dd9Gp7JcM1PbDTl0627A61VAkQ8sBD5V3EjkhQgi8YHFXM7PUAQOF981YRg5-xCOL5su58zZcq4xh5FkLWP8_foHChP4_-rJhZtr4OW9mHILO5rigdMjgYGNoMVKrNy1BjA/s500/the+sails.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="500" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0U8xqFB2dd9Gp7JcM1PbDTl0627A61VAkQ8sBD5V3EjkhQgi8YHFXM7PUAQOF981YRg5-xCOL5su58zZcq4xh5FkLWP8_foHChP4_-rJhZtr4OW9mHILO5rigdMjgYGNoMVKrNy1BjA/s320/the+sails.jpg" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">I Sails sono la creatura di Michael Gagliano. Michael Gagliano, celandosi dietro lo pseudonimo Sails, era stato parecchio attivo nella seconda metà degli anni zero del terzo millennio. Due dischi sulla mitologica e compianta Rainbow Quartz di New York, più un import giapponese niente male. Poi una pausa, perché Galiano aveva altro da fare: interpretare John Lennon nel celebre musical itinerante "Let It Be", nello specifico, con tappe nei teatri dove i favolosi quattro avevano suonato per davvero. Nell'ultimo anno e mezzo Michael ha ripreso in mano il giocattolo e pubblicato addirittura due dischi, "Hot Mess" (2019) e "Dr. Michael's Medicine Bag" (2020). In pandemia il flusso creativo è aumentato esponenzialmente di portata, e sono arrivati altri singoli digitali, perfetti per risvegliare, soprattutto in Albione, la brama di Sails.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<iframe seamless="" src="https://bandcamp.com/EmbeddedPlayer/album=2247167063/size=large/bgcol=ffffff/linkcol=0687f5/tracklist=false/artwork=small/track=4201208261/transparent=true/" style="border: 0; height: 120px; width: 100%;"><a href="https://thesails.bandcamp.com/album/best-of-2006-to-2020">Best of 2006 to 2020 by The Sails</a></iframe></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">A quanto pare dovremmo attenderci qualcosa di nuovo entro la fine di quest'anno, massimo all'inizio del prossimo: intanto Ray Gianchetti ha deciso che sarebbe stato opportuno rinverdire i fasti degli antichi album fuori stampa, e ha pubblicato Bang!, il meglio dei Sails in più di quindici anni di onoratissima, ancorché saltuaria, carriera. La copertina dell'antologia dice abbastanza, anche se non proprio tutto. Caschetto, giacca e cravatta e frecce adornanti il nome sono la quintessenza della percezione che l'uomo della strada ha dell'estetica mod, e se parlare di mod revival quando ci si riferisce a una certa maniera del suono ha ancora - se l'ha mai avuta - una qualche rilevanza, essa s'incontra subito, nei paraggi di <i>The Slow Down</i>. Figlie di simili padri, ma percorrenti strade diverse, risultano essere anche la notevolissima title track, pervasa però d'influenze mersey soprattutto nel comparto armonico, <i>In My Head</i>, erede legittima di alcuni Small Faces proto-jangle, nonché <i>The Losers</i>, debitrice consapevole dei patriarchi Who. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<iframe seamless="" src="https://bandcamp.com/EmbeddedPlayer/album=2247167063/size=large/bgcol=ffffff/linkcol=0687f5/tracklist=false/artwork=small/track=2804412722/transparent=true/" style="border: 0; height: 120px; width: 100%;"><a href="https://thesails.bandcamp.com/album/best-of-2006-to-2020">Best of 2006 to 2020 by The Sails</a></iframe></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Le meticolose armonizzazioni di numeri più teneri quali <i>Best Day</i> e <i>She's All That Matters</i> lustrano la cornice del salotto dove troneggiano Everly Brothers e i primissimi Hollies, anche se i due brani preferiti sono in qualche modo posizionati sui versanti opposti della raccolta: <i>I'm Only Bleeding</i>, già miglior pezzo dell'anno 2010 per l'Underground Garage di Little Steven, è una tirata psichedelica incitata da un gran drumming keithmoonesco; <i>Peter Shilton</i>, dedicata a chi sapete bene, è una gemma jangle come se ne trovano poche, pure in un periodo fiorito per il genere come quello che stiamo attraversando. Una collezione essenziale per i lettori che ai tempi belli mancarono i Sails, in attesa discretamente trepida del promesso nuovo album.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><a href="http://shop.koolkatmusik.com/mm5/merchant.mvc?Screen=PROD&Store_Code=KKM&Product_Code=The_Sails&Category_Code=TS" target="_blank">Kool Kat</a> | <a href="https://thesails.bandcamp.com/releases" target="_blank">Bandcamp</a></div><p></p>Emmanuelhttp://www.blogger.com/profile/01003739978621468961noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3054378062189075402.post-91420729157084048542021-04-19T01:46:00.002-07:002021-04-19T01:49:58.299-07:00Disco del Giorno: 3 A.M. Again "Come Back From The Sun" (2021 - Subjangle)<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvk7ihmHx-rYKhK9FjLR6YCT4t7P4Xa2frUUBFNaoGou6-BkTF52Zyt3cIs9z7O-G4cOAw9vxQy20Xa-gFiMZCRXg3GElb3w4ulGsThRyALdmORiNxxI4IdGmyGq_wTQ0pdN9a6QgvAg/s1200/3+am+again.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1158" data-original-width="1200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvk7ihmHx-rYKhK9FjLR6YCT4t7P4Xa2frUUBFNaoGou6-BkTF52Zyt3cIs9z7O-G4cOAw9vxQy20Xa-gFiMZCRXg3GElb3w4ulGsThRyALdmORiNxxI4IdGmyGq_wTQ0pdN9a6QgvAg/s320/3+am+again.jpg" width="320" /></a></div><br /><div style="text-align: justify;">Probabilmente non avrete mai sentito parlare di 3 A.M. Again, ma di sicuro avete già letto di Michael Telles, nome apparso su queste pagine in passato, se avete prestato attenzione. L'insegnante del Massachussets fino alla scorsa estate si celava dietro lo pseudonimo Night Heron, e proprio dieci mesi fa <a href="http://underthetangerinetree.blogspot.com/search/label/Night%20Heron">non ci è stato difficile tessere le lodi di "I Heard You Dreaming"</a>, raffinatissima compilazione raccogliente l'opera omnia della vecchia versione di Telles. Cambiato nomignolo causa imperscrutabili questioni legali, l'autore ha invece tenuti ben fissati al proprio credo i criteri artistici che avevano definito la sua opera precedente, stile grafico compreso, come si può facilmente notare.</div><p></p><p style="text-align: justify;">La benemerita Subjangle, etichetta di genere al momento faro della scena, con "Come Back From The Summer" ha replicato l'operazione "I Heard You Dreaming": un'altra antologia tesa a fare ordine e a facilitare la divulgazione discografica, stavolta racchiudente l'album "Forever Ending" e l'EP "Razed In Retreat", entrambi editi nel 2020, oltre a una generosa manciata di inediti. Da Michael Telles ormai sappiamo cosa aspettarci, e lui non delude: anche in quest'occasione l'ascoltatore sarà beneficato da una sequenza di brani acustici e tiepidi, tra etereo folk cantautorale, dream pop riservato e tenue psichedelia da contemplazione serale estiva. </p><p style="text-align: justify;">
<iframe seamless="" src="https://bandcamp.com/EmbeddedPlayer/album=1125251732/size=large/bgcol=ffffff/linkcol=0687f5/tracklist=false/artwork=small/track=1542415000/transparent=true/" style="border: 0; height: 120px; width: 100%;"><a href="https://3amagain.bandcamp.com/album/come-back-from-the-sun-2">Come Back From The Sun by 3 A.M. Again</a></iframe></p><p style="text-align: justify;">"Quiet Is The New Loud", la calma piatta come espressione massima di caos vivissimo, fu la locuzione erta a manifesto del movimento acustico d'inizio millennio; movimento in cui Telles si sarebbe trovato a casa. Magari, dopo aver bussato, avrebbe potuto esibire a mo' di biglietto da visita <i>I Can Always Tell The Difference</i>, non sappiamo quanto loud, sicuramente cosuccia quieta ai massimi livelli con un po' di jangle a fare da guarnizione. Rispetto ai più famosi alfieri di quel consorzio, Telles è più vago, più ondivago: <i>Subjects And Objects</i> e <i>Here Comes The Rain</i> sono nuvole stracciate perse nell'iperspazio esattamente come <i>Not Willing</i>, in cui fa capolino persino una rara, per quanto tenue, distorsione.</p><p style="text-align: justify;">
<iframe seamless="" src="https://bandcamp.com/EmbeddedPlayer/album=1125251732/size=large/bgcol=ffffff/linkcol=0687f5/tracklist=false/artwork=small/track=3738225091/transparent=true/" style="border: 0; height: 120px; width: 100%;"><a href="https://3amagain.bandcamp.com/album/come-back-from-the-sun-2">Come Back From The Sun by 3 A.M. Again</a></iframe></p><p style="text-align: justify;"><i>Driving Into Town</i> e soprattutto <i>Every Move</i> valgono come classici esempi del peculiare dream pop acustico marchio di fabbrica della casa, mentre <i>Painted From A Moving Train</i>, <i>No Help When You Were Young</i> e la meravigliosa <i>Hear It Ring</i> sono altre gemme intarsiate di delicatissimo folk acustico. Un pizzico di pacata psichedelia è offerta da <i>Bring Me Out</i>; la tipica spolverata di strumentale bucolica da <i>Frank And Mary</i> e <i>Bound To Sink</i>. La perfetta ciliegina ha il suono di <i>I'll Go Where I'm Needed</i> e <i>Does It Help?</i>, binomio consacrato alla sei corde acustica che avrebbe fatto la sua bella figura incastonato in un sampler del 2001 tra Turin Brakes e I Am Kloot. "Come Back From The Summer" è disco da meditazione, buono per guardare i bambini giocare in una serata di tarda primavera. E un'altra operazione lodevolissima per la benemerita Subjangle di Darrin Lee.</p><p style="text-align: justify;"><a href="https://3amagain.bandcamp.com/album/come-back-from-the-sun-2" target="_blank">Bandcamp</a> | <a href="https://janglepophub.home.blog/" target="_blank">Jangle Pop Hub</a></p>Emmanuelhttp://www.blogger.com/profile/01003739978621468961noreply@blogger.com0