giovedì 29 novembre 2007

Disco del Giorno 29-11-07: The Pillbugs - Monclovia (2007; Rainbow Quartz)

Certe volte, è un grosso problema per le bands definire il proprio stile. Non per i Pillbugs, che a precisa domanda rispondono: "i Pillbugs sono il gruppo più psichedelico del mondo!". Ora, non sono molto d'accordo con quest'autodefinizione. Al massimo potrei concedere che la band di Toledo, Ohio, è una delle più belle realtà del panorama pop-psych dell'ultimo decennio e uno dei miei gruppi attuali preferiti, e non credo sia poco. Dalla loro, oltre a quattro grandissimi dischi, hanno sempre avuto la capacità di non passare inosservati. Infatti, tra le altre particolarità, sono stati uno dei pochissimi gruppi della storia ad esordire con un doppio album di soli inediti (l'omonimo Pillbugs, del 1997) e forse l'unico a proporre una copertina in tridimensione (3-D Popcycle Dream, del 2001). Di certo, dunque, non stiamo parlando di gente ordinaria.

Il 2007 è stato un anno piuttosto impegnativo per il complesso formato da Mark Mikel (voce e chitarra ma anche tastiere e sitar), Mark Kelley (basso e voce), Dave Murnen (voce e percussioni), Dan Chalmers (batteria) e Scott Tabner (chitarra). A quattro anni dall'uscita di Happy Birthday, infatti, i Pillbugs prima hanno fatto uscire il quarto album Buzz For Aldrin (ancora doppio), e qualche settimana fa questo Monclovia.

Dopo i Makes Nice un altro gruppo neo-sixties rilascia due dischi nello stesso anno, dunque? Non proprio. Monclovia è infatti una sorta di best of. Una raccolta che però si apre con due inediti-bomba, non due riempitivi, che rendono obbligatorio l'acquisto anche ai fans di lunga data già in possesso dell'intera discografia. Here's To The End Of The World è un viaggio multidimensionale condotto da un gran sitar e da chitarre stile Revolver che rompe di prepotenza la classica strutura strofa-ritornello, innescando cavalcate che ricordano i Traffic inframezzate da cori Eleanor Rigby in un vortice di sobbalzi ritmici e cambi spazio-temporali...L'altro inedito, Faceless Wonder, è invece un brano pop perfetto, più ordinario e pre-psichedelico, che in meno di tre minuti condensa melodie assolutamente gloriose. Gli altri dieci pezzi sono, come detto, un sunto sul meglio dei primi tre album (solo Buzz For Aldrin, essendo appena uscito, non è rappresentato) e, benchè contesti aspramente l'assenza della title track del terzo album Happy Birthday, devo riconoscere che la crema della discografia è quasi tutta presente: il meraviglioso sitar-psych di 4 Seconds Nightmare In a 5 Seconds Dream, la British Invasion riportata ai fasti dei giorni belli in All In Good Time e il pop psichedelico Inglese alla Tomorrow che sgorga da Charlie Blue rappresentano il top per il sottoscritto, ma trattandosi di un best-of di una band tanto entusiasmante risulta assai complesso scegliere.

A tutti i fans, ancora di più a chi non ha mai avuto il piacere e in generale a tutti gli appassionati di psychedelic-pop Inglese periodo '67/'69 stra-consiglio l'acquisto di Monclovia. Perchè i pezzi che già conoscevamo sono sempre favolosi e gli inediti sono imperdibili. Perchè i Pillbugs sono uno dei migliori gruppi contemporanei. Perchè, ulteriore incentivo, costa pure poco. Non andate a fare i complimenti a Mark Mikel per la produzione dicendogli che sembra di ascoltare una band anni sessanta, però. Vi risponderebbe -e lo ha già fatto- dicendovi "E' ovvio, noi non potremmo mai usare i merdosi equipaggiamenti anni ottanta o novanta. Noi siamo con i piedi ben piantati nel futuro".

http://www.thepillbugs.com/
www.myspace.com/thepillbugs

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