The Goldbergs è lo pseudonimo che il cantante - chitarrista - compositore Andy Goldberg si è scelto per titolare la propria carriera solista, dopo la (provvisoria?) fine del suo gruppo degli anni 90, i fenomenali Sun Kings (imperdibile il loro album Stupid Grin del 1999). Con il nome Goldbergs, in ogni caso, Andy ha esordito nel 2006 con il clamoroso album Hook, Lines And Sinkers, indiscutibilmente uno dei migliori dischi power pop di quell'anno. E meno di due anni dopo, ecco che vediamo piombare nella redazione di Under The Tangerine Tree il secondogenito Under The Radar!
Quando gli esordi sono sontuosi, c'è sempre la paura di rimanere delusi dai secondi dischi che, la storia insegna, sono sempre i più difficili da gestire per gli artisti. Ma nemmeno sto a dirvi che questo secondo figlio di Andy Goldberg (che nel registrare il disco si è avvalso della collaborazione di vari musicisti dell'area di New York) è tranquillamente sugli stessi livelli del precedente e anzi nel complesso risulta addirittura più solido. Certo, di primo acchito si potrebbe pensare che manchino le hit istantanee alla It Girl o alla True Believer che in Hooks, Lines & Sinkers erano immediatamente visibili, mentre qui è la qualità media a saltare all'occhio. Attenzione, però: è vero che serviranno tre - quattro ascolti, ma ad un certo punto inizieranno a manifestarsi anche in Under The Radar i potenziali singoloni...
Come Feel The Sun (aridajje...), classico powerpop mozzafiato che coniuga in tre minuti scarsi i riff dei Rubinoos con le potenti melodie alla Michael Carpenter. O come Better Times, che ad oggi è il mio brano preferito del disco, un grande pezzo merseybeat alla Searchers o, se volete riferimenti più recenti, alla Model Rockets periodo Tell The Kids The Cops Are Here. Altre highlights sono il lentone spezzacuori In Her Eyes; la grandiosa "sparata" powerpop I'm A Hero (Waiting To Happen), che ricorda le produzioni più tirate di Walter Clevanger e forse di Adam Schmitt; l'iniziale Please Won't You Please, con un sound molto vicino a quello dei Red Button (il cui She's About To Cross My Mind si è piazzato al decimo posto nella mia top 100 dello scorso anno) e la coppia di brani Harrisoniani composta da Missing You e dalla finale A Hand To Hold, gran bel brano acustico infiocchettato da un grazioso ukulele.
Nell'ultimo articolo, si consigliavano gli Squires Of The Subterrain ai fans dei Beatles presi tra Help e Sgt.Peppers. Andy Goldberg, in una recente intervista, ha dichiarato di essere andato fuori di testa per la musica a 5 anni, dopo aver ascoltato per un numero imprecisato di volte la copia di Meet The Beatles appartenente ai suoi genitori e che quella influenza non l'ha mai abbandonato. Per cui ci siamo capiti, no? Sotto a chi tocca. Under The Radar è fino ad ora uno dei migliori dischi del 2008 e credo che lo sarà anche alla fine dell'anno.
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