Sembra incredibile, eppure siamo entrati nel quarto anno di vita di UTTT. Ergo, per la quarta volta arriva il tempo di pubblicare le classifiche sul meglio dell'anno precedente. Mai ero riuscito a completarle così presto, ma avevo promesso che mi sarei impegnato di più per il blog in questo 2011, ed ogni promessa è debito. Come di consueto partiamo con la top 10 degli EPs, ricordando che ogni album classificato sarà provvisto di un link che vi indirizzerà alla recensione comparsa sul blog nel caso sia disponibile, oppure ai vari MySpace, CD Baby, Bandcamp ed ovunque sia possibile ascoltare i pezzi o avere informazioni sugli artisti in questione.
01. Baby Scream - Identity Theft. I primi tre se la giocavano ma alla fine ho scelto lui. Qualcuno si ricorderà senz’altro di Juan Pablo Mazzola, autore argentino e capitano assoluto del progetto Baby Scream il cui abum d’esordio, omonimo, è stato descritto su questo blog un paio d’anni fa. Juan potrebbe tenere corsi monografici su Jon Lennon, questo lo si era capito, ma durante le sei tracce che compongono Identity Theft il concetto è estremizzato all’ennesima potenza. Poi magari non è ufficiale, non avendolo il buon Juan mai dichiarato, ma l’ep è un sentito, malinconico ed emozionante tributo alla filosofia descrittiva e compositiva del Maestro. Un disco cupo, scritto in un periodo molto difficile, che trasuda sentimenti veri e stati d’animo difficili da nascondere. Pensieri distesi su un pavimento di note che non ho bisogno di descrivere, tanto il concetto è chiaro. Tanto Lennon, dalla scrittura al timbro vocale, sei pezzi stupendi tra cui la cover di Mucho Mungo, che Jon compose con Harry Nilsson ai tempi del progetto Pussycats. Se Robert Harrison di Lennon era l’erede designato, possiamo dire che Juan, insieme a Bill Majoros che troverete più tardi in classifica, fa parte della stretta cerchia di degni successori del genio che compose Kontiki.
02. Justin Kline - Triangle. Come sarà evidente, il podio degli EPs 2010 è popolato da vecchie conoscenze di UTTT. Justin Kline, oltre ad essere apparso su queste pagine con entrambi i dischetti da lui licenziati, è stato secondo nella classifica di categoria dell’anno di grazia 2008. Ergo, da queste parti siamo suoi grandi fans, e qualche attento lettore avrà imparato ad amare la propensione dell’autore di Nashville a scrivere pop cantautorale tra i più cristallini in circolazione. Aspettando con pazienza e fiducia un lavoro più lungo su cui già ora siamo disposti a mettere la mano sul fuoco, accontentiamoci di un altro extended play strepitoso. Francamente, è un bell’accontentarsi: trattasi del meglio del powerpop vocale in circolazione, scritto e cantato con una purezza astrale disarmante. Jeff Lynne, Manning ed i Jellyfish meno barocchi, un bel po’ di personalità e canzoni stupende. Questo è lo stile Kline, servitevi, che bello andare sul sicuro.
03. The Foreign Films - The Foreign Films ep. Anche Bill Majoros da queste parti è noto, avendo pubblicato il terzo miglior album del 2007 secondo la classifica di UTTT relativa a quell’anno. Il suo progetto, pressoché solitario, chiamato Foreign Films, torna a riaffacciarsi sulle scene con un delizioso dischetto omonimo di quattro brani che sa tanto di antipasto in vista del prossimo album lungo, che dovrebbe ormai essere alle porte. L’aperitivo si gusta in meno di venti minuti e lascia solo conferme: il pop psichedelico e maestoso che tanto ci aveva fatto amare lo strepitoso Distant Star più di tre anni fa è qui presente in forze. La traccia d’apertura, Fire From Spark, la dice lunga sul perché, ad oggi, pochi artisti possono competere con questo genietto canadese quando si tratta di impostare lezioni di letteratura popedelica. In trepidante attesa del nuovo album.
01. Baby Scream - Identity Theft. I primi tre se la giocavano ma alla fine ho scelto lui. Qualcuno si ricorderà senz’altro di Juan Pablo Mazzola, autore argentino e capitano assoluto del progetto Baby Scream il cui abum d’esordio, omonimo, è stato descritto su questo blog un paio d’anni fa. Juan potrebbe tenere corsi monografici su Jon Lennon, questo lo si era capito, ma durante le sei tracce che compongono Identity Theft il concetto è estremizzato all’ennesima potenza. Poi magari non è ufficiale, non avendolo il buon Juan mai dichiarato, ma l’ep è un sentito, malinconico ed emozionante tributo alla filosofia descrittiva e compositiva del Maestro. Un disco cupo, scritto in un periodo molto difficile, che trasuda sentimenti veri e stati d’animo difficili da nascondere. Pensieri distesi su un pavimento di note che non ho bisogno di descrivere, tanto il concetto è chiaro. Tanto Lennon, dalla scrittura al timbro vocale, sei pezzi stupendi tra cui la cover di Mucho Mungo, che Jon compose con Harry Nilsson ai tempi del progetto Pussycats. Se Robert Harrison di Lennon era l’erede designato, possiamo dire che Juan, insieme a Bill Majoros che troverete più tardi in classifica, fa parte della stretta cerchia di degni successori del genio che compose Kontiki.
02. Justin Kline - Triangle. Come sarà evidente, il podio degli EPs 2010 è popolato da vecchie conoscenze di UTTT. Justin Kline, oltre ad essere apparso su queste pagine con entrambi i dischetti da lui licenziati, è stato secondo nella classifica di categoria dell’anno di grazia 2008. Ergo, da queste parti siamo suoi grandi fans, e qualche attento lettore avrà imparato ad amare la propensione dell’autore di Nashville a scrivere pop cantautorale tra i più cristallini in circolazione. Aspettando con pazienza e fiducia un lavoro più lungo su cui già ora siamo disposti a mettere la mano sul fuoco, accontentiamoci di un altro extended play strepitoso. Francamente, è un bell’accontentarsi: trattasi del meglio del powerpop vocale in circolazione, scritto e cantato con una purezza astrale disarmante. Jeff Lynne, Manning ed i Jellyfish meno barocchi, un bel po’ di personalità e canzoni stupende. Questo è lo stile Kline, servitevi, che bello andare sul sicuro.
03. The Foreign Films - The Foreign Films ep. Anche Bill Majoros da queste parti è noto, avendo pubblicato il terzo miglior album del 2007 secondo la classifica di UTTT relativa a quell’anno. Il suo progetto, pressoché solitario, chiamato Foreign Films, torna a riaffacciarsi sulle scene con un delizioso dischetto omonimo di quattro brani che sa tanto di antipasto in vista del prossimo album lungo, che dovrebbe ormai essere alle porte. L’aperitivo si gusta in meno di venti minuti e lascia solo conferme: il pop psichedelico e maestoso che tanto ci aveva fatto amare lo strepitoso Distant Star più di tre anni fa è qui presente in forze. La traccia d’apertura, Fire From Spark, la dice lunga sul perché, ad oggi, pochi artisti possono competere con questo genietto canadese quando si tratta di impostare lezioni di letteratura popedelica. In trepidante attesa del nuovo album.
04. White Star Liners - You Can Do It, We Can Help
05. Palmdale - Get Wasted
06. What's Eating Gilbert - st
07. Old 97's - Mimeograph
08. The Heyday - Till We See The Sun
09. The 88 - No One Here
10. Dulcet Road - st
ah ah ah!!
RispondiEliminal'ho visto solo ora che hai pubblicato dalla posizione 1 in avanti, pensavo partissi dalla 50 in su...
(avevo voglia di aspettare, mamma mia che suonato che sono...)
Azz, lo sapevo, ho fatto un lavoro incomprensibile :-)
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