mercoledì 19 ottobre 2011

Disco del Giorno 19-10-11: Tony Cox - On The Way (2011; autoprodotto)

A volte ritornano. Anzi, ritornano spessissimo, a dirla tutta. L'allegra compagnia formata da Nigel Clark, già leader dei mai dimenticati Dodgy, Tony Cox e Darren Finlan ha occupato le pagine di questo blog svariate volte, e noi la ospitiamo sempre volentieri. Tre dischi a nome Offbeat nel carniere, tutti raccomandati, mentre Cox, da solo, già esponeva in bacheca un ottimo album di debutto, chiamato Unpublished ed anch'esso recensito da Under The Tangerine Tree un paio d'anni fa. Il buon Tony, famelico e produttivo, ha deciso che è tempo di sfornare il bis da solista, anche se, come nel caso delle registrazioni del suo predecessore, a fornire voce e sezione ritmica ci pensano, ma toh, rispettivamente proprio Clark e Finlan. Quando si dice gli amici.

Inconsueto esempio di autore che pur stampando le proprie generalità sulla front cover si serve della voce di terzi, Tony Cox dimostra ancora una volta di saper scrivere canzoni a profusione, senza che l'impressionante quantità di lavori a referto ne intacchi minimamente la qualità, sempre sopraffina. On The Way è dunque un altro esempio di album centrato, come tradizione impone, ma leggermente diverso da Unpublished in quanto Tony, in questo nuovo episodio, decide di abbinare, oltre alle consuete ispirazioni “sessantiste”, parecchi input addebitabili al tipico soul radiofonico di metà anni settanta. We'll Get High, per dirne una, è soul pop come Dio comandava qualche lustro fa, e se avete presente la tappezzeria musicale kitsch da cui sono coperti certi tentativi di riproduzione del genere, avrete capito quanto sia difficile rimanere credibili. Tony ci riesce con facilità, serafico e sornione, anche durante lo spensierato andazzo di Drop Me Like a Stone, ma i fans abituali non si straniscano, perchè il disco continua comunque ad essere colmo di quelle sonorità, sostanzialmente pop vocal, per cui abbiamo imparato a conoscerlo.

Certo, se al microfono puoi presentare Nigel Clark è facile, verrebbe da dire, e infatti la title track propone una spettacolosa esibizione del suddetto, che maneggia con estrema grazia e personale inventiva le proprie corde vocali, grande regalo di Madre Natura. Proseguendo, e passando alle specialità della casa, urge citare la coppia di brani formata da Hold Me Angeline e da No More Lies, un po' Hollies e un po' no, che si buttano giù come un bicchier d'acqua, e per rifinire un album già così inattaccabile, mr.Cox ci ricorda quanto il talento di comporre una ballata non banale sia naturalmente nelle sue corde. Che preferiate l'evanescenza acustica di Gone For Good o l'assetto power ballad di Curse Of Love, qui ce n'è per tutti i gusti. Senza dimenticare che, ad avviso di chi scrive, il pezzo migliore del lotto sorvola l'Atlantico, ed il premio va all'astuzia sfacciatamente Beachboysiana di Feel The Ride, gemma neanche troppo nascosta di un album, On The Way, che molti tra voi sanno di dover inserire nella propria collection ad occhi chiusi.


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