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venerdì 30 aprile 2021

Un venerdì da single: aprile 2021


Sandy McKnight with Fernando Perdomo "San Fernando Blitz"

Continua la proficua collaborazione tra lo storico bassista da Albany Sandy McKnight e il losangelino Fernando Perdomo: dopo l'ottimo "San Fernando Beat" uscito lo scorso anno ecco il quasi omonimo, e di molto migliore, "San Fernando Blitz", già candidato alle posizioni calde nella classifica di categoria 2021. Sei pezzi, lanciati da un uno-due iniziale destinato a rimanere impresso a fuoco nelle menti di molti: Living On The West Side è talmente coinvolgente a livello lirico da sostenere quello che pare un unico, esteso ritornello di due minuti e venti secondi pensato da Nick Lowe, e la successiva C'Mon C'Mon, esaltata dal grande lavoro chitarristico di Perdomo, vanta un pressing armonico volendo anche costelliano persino anomalo. Gli altri brani, anche quando il ritmo si attenua, concorrono a formare un dischetto che sareste folli a lasciarvi scappare, se è vero com'è vero che seguite queste pagine.

Kai Danzberg "Only You"

Il prolifico polistrumentista tedesco ha fatto sapere che quest'anno non ci dobbiamo aspettare un nuovo album, e vista l'abbondantissima produzione degli ultimi tempi un po' di riposo se lo è meritato. Ma quale riposo? Con le mani in mano Kai non sa sa stare, figuriamoci in confinamento, e allora un singolo digitale concedeteglielo, per far passare i mesi bui. Poco avvezzo a farsi inquadrare in un recinto di genere - "uno spreco, con tutte le cose belle che si possono suonare" - Kai stavolta ha optato per un giro sulla giostra bossanova: Only You è un brano improntato su scelte stilistiche azzardate ma nondimeno convincenti, anche perché la potenza canora, e l'intuito melodico, il solito, anche in questo caso imbottiscono il brano a livelli esponenziali.

The Foreign Films "The Fortune Teller (Pretty In The City)"

Il genietto Bill Majoros da Hamilton, Ontario, regista da ormai tre lustri e più dietro la cinepresa dei Foreign Films, sta guadando un periodo di creatività travolgente. Tra il primo disco, quel "Distant Star" che tanto follemente amammo nel 2007 e il successivo "The Record Collector", Majoros ha lasciato passare un tempo talmente lungo da annebbiare quasi il ricordo della pellicola. Poi gli argini si sono rotti: "Record Collector", appunto, nel 2018, "Ocean Moon" nel 2020 e ora questo singolo, non altro che un antipasto per iniziare ad assaporare "Starlight Serenade", quarto disco di studio in uscita il prossimo ventisette agosto. "Una traccia per portare in viaggio chi ascolta - ha detto Bill -, per illuminare l'anima. Per infondere un po' di bellezza e magia in un mondo dal cuore spezzato". Fortune Teller è una gemma, le premesse al prossimo passo lungo sono perlomeno discrete: ricchezza, eleganza e qualche vezzo dal sapore ELO in quattro minuti di pop d'autore miscelato a puntino.

Jim Trainor "Truth"

Truth è un gran pezzo, ma soprattutto un grande annuncio: "Staring Down The Sun", il tanto atteso lavoro lungo di Jim Trainor, ormai un habitué da queste parti, sta finalmente per uscire. La data da segnare in rosso sul calendario è quella di lunedì 3 maggio, l'attesa è stata lunga ma quasi esaurita. Nel corso dello scorso anno abbiamo potuto tessere lodi sperticate al singolo Sometimes e al grandioso EP "Half Glass Full", e Truth è un apripista che non delude le aspettative. Power pop al suo ispiratissimo meglio, fondato su una strofa di filologica ricerca Taxman pronta a esplodere in un ritornello di pura potenza melodica. Se gli standard dell'opera prossima saranno questi, e perché dovemmo dubitarne, la classifica sul meglio dell'anno avrà un inquilino pregiato alquanto.

Brad Marino "What Do You Know?"

Altro nuovo album in rampa di lancio per un altro amico di famiglia di UTTT. Altro nuovo singolo apripista, anche, e che singolo! Co-leader insieme al ben noto Geoff Palmer di quella fucina di talenti dal New Hampshire chiamata Connection, Brad è forse addirittura più prolifico dell'esimio socio. "False Alarm" è finito sul podio dedicato ai migliori singoli ed EP del 2020, anno in cui Mr.Marino ha pure contribuito alla saga dei rifacimenti ramonesiani, interpretando con successo un album insidioso come "Subterranean Jungle", ma adesso è già tempo di guardare avanti. Il punk rock stonesiano al solito alto voltaggio proposto da What Do You Know è stato scelto come primo estratto del nuovo lavoro di studio "Looking For Trouble", in uscita proprio oggi e già caldo sulle piastre per allietare le prime feste etiliche post-lockdown.

The Bishop's Daredevil Stunt Club "Tremor Control II"

Io faccio fatica a star dietro alla discografia in continuo aggiornamento del terzetto di Chicago, non so voi come ci riusciate. Tremor Control II è già il secondo singolo rilasciato dalla band nel 2021, per fortuna arrivano buone notizie. I Bishop's Daredevil Stunt Club sono stati definiti un generatore automatico di power pop da qualche parte sospeso tra Cars e Sloan: l'ultimo nato dà ulteriori conferme alla definizione, ma aggiunge una bella cucchiaiata di gradita epica Queen in salsa glam. Non crediamo di dover attendere troppo la prossima portata.

The Weeklings "April's Fool"

Il pezzo è stato naturalmente scritto per celebrare la dubbia festività del primo aprile e noi siamo in ritardo nel parlarne, ma il "Venerdì da Single" è organizzato così, cosa volete farci. In ogni caso, sembrava sgarbato non parlare del nuovo singolino della retro-band dal New Jersey, che a meno di un anno dall'uscita dell'acclamato "3" stempera l'attesa per il nuovo album con un'altra canzoncina abilissima a dimostrare, qualora fosse ancora necessario, l'assoluta abilità del quartetto nel maneggiare con tatto, credibilità e stile la miglior beatlemania d'annata. Completo e cravatta, conveniamo, raccomandando però scarpe morbide: si potrebbe dover ballare.

Fuzzed Out "Sitting With My Back On The Wall / My Own Worst Enemy"

Impossibilitati a girare per palchi, gli Sloan stanno sfruttando il tempo libero per dar sfogo alle molte canzoni accumulate negli anni e rimaste senza album, vista la sovrabbondanza di scrittori (e scritture) che bazzicano la banda di Halifax. Abbiamo ascoltato di recente il nuovo, ottimo disco dei Tuns di Chris Murphy, magari ne parleremo più diffusamente: per la stessa etichetta, la Murdercords, esce ora il singolo digitale a due tracce di Patrick Pentland, su coordinate leggermente diverse perché più rumorose. "Di solito abbiamo tre pezzi a testa sugli album degli Sloan - ha fatto sapere Pentland -, ma io tra un disco e l'altro ne scrivo almeno il quintuplo, quindi Fuzzed Out è un buon modo per far vedere loro la luce". Le melodie ci sono ancora eccome, ma la rotella dell'amplificatore è stata girata non di poco in senso orario. Suona tutto Patrick, eccezion fatta per la batteria, affidata a Dean Bantley. Più Sloan anche in assenza di Sloan, sicuramente un'altra buona novella.

martedì 27 aprile 2021

Disco del Giorno: The Sails "Bang! The Best Of The Sails" (2021 - Kool Kat)


I Sails sono la creatura di Michael Gagliano. Michael Gagliano, celandosi dietro lo pseudonimo Sails, era stato parecchio attivo nella seconda metà degli anni zero del terzo millennio. Due dischi sulla mitologica e compianta Rainbow Quartz di New York, più un import giapponese niente male. Poi una pausa, perché Galiano aveva altro da fare: interpretare John Lennon nel celebre musical itinerante "Let It Be", nello specifico, con tappe nei teatri dove i favolosi quattro avevano suonato per davvero. Nell'ultimo anno e mezzo Michael ha ripreso in mano il giocattolo e pubblicato addirittura due dischi, "Hot Mess" (2019) e "Dr. Michael's Medicine Bag" (2020). In pandemia il flusso creativo è aumentato esponenzialmente di portata, e sono arrivati altri singoli digitali, perfetti per risvegliare, soprattutto in Albione, la brama di Sails.

 

A quanto pare dovremmo attenderci qualcosa di nuovo entro la fine di quest'anno, massimo all'inizio del prossimo: intanto Ray Gianchetti ha deciso che sarebbe stato opportuno rinverdire i fasti degli antichi album fuori stampa, e ha pubblicato Bang!, il meglio dei Sails in più di quindici anni di onoratissima, ancorché saltuaria, carriera. La copertina dell'antologia dice abbastanza, anche se non proprio tutto. Caschetto, giacca e cravatta e frecce adornanti il nome sono la quintessenza della percezione che l'uomo della strada ha dell'estetica mod, e se parlare di mod revival quando ci si riferisce a una certa maniera del suono ha ancora - se l'ha mai avuta - una qualche rilevanza, essa s'incontra subito, nei paraggi di The Slow Down. Figlie di simili padri, ma percorrenti strade diverse, risultano essere anche la notevolissima title track, pervasa però d'influenze mersey soprattutto nel comparto armonico, In My Head, erede legittima di alcuni Small Faces proto-jangle, nonché The Losers, debitrice consapevole dei patriarchi Who. 

 

Le meticolose armonizzazioni di numeri più teneri quali Best Day e She's All That Matters lustrano la cornice del salotto dove troneggiano Everly Brothers e i primissimi Hollies, anche se i due brani preferiti sono in qualche modo posizionati sui versanti opposti della raccolta: I'm Only Bleeding, già miglior pezzo dell'anno 2010 per l'Underground Garage di Little Steven, è una tirata psichedelica incitata da un gran drumming keithmoonesco; Peter Shilton, dedicata a chi sapete bene, è una gemma jangle come se ne trovano poche, pure in un periodo fiorito per il genere come quello che stiamo attraversando. Una collezione essenziale per i lettori che ai tempi belli mancarono i Sails, in attesa discretamente trepida del promesso nuovo album.

lunedì 19 aprile 2021

Disco del Giorno: 3 A.M. Again "Come Back From The Sun" (2021 - Subjangle)


Probabilmente non avrete mai sentito parlare di 3 A.M. Again, ma di sicuro avete già letto di Michael Telles, nome apparso su queste pagine in passato, se avete prestato attenzione. L'insegnante del Massachussets fino alla scorsa estate si celava dietro lo pseudonimo Night Heron, e proprio dieci mesi fa non ci è stato difficile tessere le lodi di "I Heard You Dreaming", raffinatissima compilazione raccogliente l'opera omnia della vecchia versione di Telles. Cambiato nomignolo causa imperscrutabili questioni legali, l'autore ha invece tenuti ben fissati al proprio credo i criteri artistici che avevano definito la sua opera precedente, stile grafico compreso, come si può facilmente notare.

La benemerita Subjangle, etichetta di genere al momento faro della scena, con "Come Back From The Summer" ha replicato l'operazione "I Heard You Dreaming": un'altra antologia tesa a fare ordine e a facilitare la divulgazione discografica, stavolta racchiudente l'album "Forever Ending" e l'EP "Razed In Retreat", entrambi editi nel 2020, oltre a una generosa manciata di inediti. Da Michael Telles ormai sappiamo cosa aspettarci, e lui non delude: anche in quest'occasione l'ascoltatore sarà beneficato da una sequenza di brani acustici e tiepidi, tra etereo folk cantautorale, dream pop riservato e tenue psichedelia da contemplazione serale estiva. 

 

"Quiet Is The New Loud", la calma piatta come espressione massima di caos vivissimo, fu la locuzione erta a manifesto del movimento acustico d'inizio millennio; movimento in cui Telles si sarebbe trovato a casa. Magari, dopo aver bussato, avrebbe potuto esibire a mo' di biglietto da visita I Can Always Tell The Difference, non sappiamo quanto loud, sicuramente cosuccia quieta ai massimi livelli con un po' di jangle a fare da guarnizione. Rispetto ai più famosi alfieri di quel consorzio, Telles è più vago, più ondivago: Subjects And Objects e Here Comes The Rain sono nuvole stracciate perse nell'iperspazio esattamente come Not Willing, in cui fa capolino persino una rara, per quanto tenue, distorsione.

 

Driving Into Town e soprattutto Every Move valgono come classici esempi del peculiare dream pop acustico marchio di fabbrica della casa, mentre Painted From A Moving Train, No Help When You Were Young e la meravigliosa Hear It Ring sono altre gemme intarsiate di delicatissimo folk acustico. Un pizzico di pacata psichedelia è offerta da Bring Me Out; la tipica spolverata di strumentale bucolica da Frank And Mary e Bound To Sink. La perfetta ciliegina ha il suono di I'll Go Where I'm Needed e Does It Help?, binomio consacrato alla sei corde acustica che avrebbe fatto la sua bella figura incastonato in un sampler del 2001 tra Turin Brakes e I Am Kloot. "Come Back From The Summer" è disco da meditazione, buono per guardare i bambini giocare in una serata di tarda primavera. E un'altra operazione lodevolissima per la benemerita Subjangle di Darrin Lee.

Bandcamp | Jangle Pop Hub

lunedì 5 aprile 2021

Radio Tangerine #6


Il meglio del rock'n'roll melodico indipendente pubblicato nelle ultime settimane è Radio Tangerine!