Portable Radio EP
Da Manchester con il retrovisore indirizzato ai sixties, senza aver paura di mascherarlo e del resto cosa dovrebbero temere. Sei pezzi dolci e melodici, che potrebbero benissimo essere cover di Osmonds, Cyrkle o dei mid-Hollies, con una tenera filastrocca come Push the Boat a tener banco e una gran ballata mccartiana quale Canadian Tuxedo a chiudere il cerchio. Come lo yoghurt alle ciliege o le all-star basse e nere: gusti che non stancano mai.
Bryan Estepa "Weight In Gold"
Il ragazzo è prolifico, perdonerete l'eufemismo temerario. Otto album di studio, l'ultimo, ottimo, solo lo scorso anno. Eppure l'ispirazione tracimante lo costringe alla registrazione anche quando è confinato in lockdown, e anzi forse a maggior ragione: quale occasione migliore per pubblicare due stupende canzoni devolvendo per giunta i ricavati a Oxfam Australia? Un singolo lato A/lato B, anche se solo digitale: Weight in Gold è raffinato episodio ispirato dal Bacharach songbook; Subject to Change è più movimentata e maggiormente somiglia alle produzioni classiche di un grande autore power pop. Chi? Bryan Estepa, of course.
Mitch Linker "I'll Take My Chances"
Ogni tanto, nel corso degli anni, mi sono chiesto che fine avesse fatto l'autore di uno dei miei album preferiti del 2005. In effetti, dopo un EP rilasciato nel 2007, egli si è preso un discreto iato dalla musica lungo quasi tre lustri, e sono parecchio felice di constatarne il ritorno. Sulla copertina di "I'll Take My Chances" Mitch ha piazzato un pianoforte, tanto per rendere l'idea. E guidate dal piano le quattro tracce del mini in questione ci riconsegnano un artista raffinato come lo conoscevamo, ma persino più sussurrato e contemplativo. Il blend tra Elton John e il Tom Petty della prima metà dei 90's è ancora qui, ma stavolta il delicato muro del suono, nonché le liriche estremamente confessionali, sono maggiormente ammantate di cantautorato intimista e meno strettamente pop, se capite cosa intendo. Canzoni che hanno bisogno di essere riascoltate per entrare nel cuore: datagli qualche chance e non ve ne pentirete.
Brad Marino "False Alarm"
Quando gente come Brad Marino torna nei negozi è sempre una buona notizia. Insieme al grande Geoff Palmer a capo di quella sensazionale cantera di musicisti dal New Hampshire che sono i Connection (a quando un nuovo disco, se non addirittura un nuovo tour?), Brad torna con un incendiario 7" rock'n'roll targato Rum Bar Records: due garanzie al prezzo di una. Oltre alla title-track e all'ottima At Night, il singolo chiarisce le cose con l'ottima cover del classico Hoodoo Gurus What's My Scene, mentre la versione cd, a questo punto quasi un mini-album, aggiunge altre cinque, golose tracce che chiamano cori e dito alzato.
Shoes "The Joke's On You"
Le presentazioni in questo caso sono inutili, perché i tizi da Zion, Illinois, sono stati, sono e resteranno sempre non solo una delle più grandi band power pop della storia, ma una delle poche ad aver definito il genere. Dopo diciassette anni di silenzio, i fratelli Murphy e Gary Klebe tornarono nel 2012 con un nuovo, splendido album chiamato "Ignition", purtroppo destinato a essere molto meno apprezzato di quanto avrebbe meritato. Due dei brani che ne facevano parte - Wrong Idea insieme al lato A The Joke's On You - finiscono su questo singolino per collezionisti pervicaci edito dalla benemerita label spagnola You Are The Cosmos. Cos'altro dire? Quando in vetrina ci sono gli Shoes, si compra.
Corin Ashley & Kay Hanley "Dead in the Water"
"The Isolation Jams è un collettivo musicale in regime di distanziamento sociale." Ce ne sono stati molti in questo pazzo 2020 e questo è uno tra i più interessanti. Ho conosciuto Corin Ashley grazie al meraviglioso album "New Lion Terraces", uno dei migliori dischi pubblicati nel 2013. L'autore di Boston qui è in compagnia di Kay Hanley, assurta a relativa fama con le Letters To Cleo, e Dead in The Water è una bella canzone jangly che ancora una volta ci ricorda come l'unica cosa positiva del confinamento sia stata, insieme alla chance di non vedere chi non volevamo vedere senza sentirci in colpa, la clamorosa epidemia d'ispirazione artistica che ha colto molti grandi artisti.
The Amplifier Heads "The Boy With the Sun For a Head"
Veterani della scena di Boston, gli Amplifier Heads guidati da Sal Baglio tornano con un ep di tre pezzi che è un sublime omaggio agli XTC periodo Skylarking-Oranges and Lemons. La traccia che dà il titolo al dischetto e la successiva SodiPop sembrano davvero uscite da una sessione di scrittura tra Partridge e Moulding a Swindon nel 1988, e il gusto compositivo di Baglio e soci rende l'operazione molto più che credibile. Avete detto classifica sui migliori extended play dell'anno?