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sabato 21 febbraio 2009

I Migliori 100 LPs del 2008!!! (quarta parte)

La classifica entra nel vivo...

06. Andy Reed - Fast Forward. Parlandone a Settembre avevo definito Andy l'assenza del cantautore indipendente. Perchè ama fare tutto da se, ed infatti Fast Forward (il suo primo lavoro "lungo") suona intimista e confessionale come ci si aspetterebbe, ma nondimeno luminoso e consapevole. Avevo anche scritto, se non ricordo male, che si sarebbe piazzato nella top 5 del 2008. Ci è andato vicinissimo. Che disco. A due velocità perfettamente amalgamate tra loro: quella più chitarristica che si snoda dal powerpop di Tied Up e Thank You all'americana da balera della stupenda Around The Town; quella lenta, soffice e rigorosamente acustica di piccole perle quali Crazy Things e Look After Me. Fast Forward è un album stupendo, davvero, che tutto sommato è obbligatorio acquistare.

07. Hotel Lights - Firecracker People. Credo che molti tra voi lettori sappiano bene chi si cela dietro al progetto Hotel Lights. Per chi non lo sapesse, trattasi dell'ex batterista dei Ben Folds Five Darren Jessee. Che ha mollato piatti e tamburi a favore di una tenue chitarra acustica e di un microfono dove sussura intelligenti versetti di vita quotidiana. La timbrica vocale, mai sopra le righe e reminescente di un certo Oldham, è la guida sicura di una serie di brani spaventosamente semplici, toccanti, in alcuni casi perfino commoventi. Dalla lenta, riflessiva e meravigliosa apertura Blue Always Finds Me a pezzi delicatamente upbeat come Down e Norina la costante è una continua sensazione di perfezione acustica che lascia inchiodati a fissare lo stereo mentre il cd gira. Il centro ideale del disco, un clamoroso ri-arrangiamento di Amelia Bright, grande classico live dei Ben Folds Five, è da applausi (e lacrime) a scena aperta.

08. The Telepathic Butterflies - Breakfast In Suburbia. Uno dei miei gruppi preferiti degli ultimi dieci/quindici anni è tornato con un esplosivo terzo lavoro di studio dedicato all'alienazione e alla paranoia collettiva che caratterizza la vita moderna. Il sound è sempre quello: rigoglioso e fluorescente rock'n'roll dalle cadenze psichedeliche, sporcato dalla classica produzione "in your face" e registrato con un sedici tracce analogico. Ne esce il classico Butterflies sound caldo, potente e melodioso. Rejean Ricard è uno di quegli autori che non si incontrano tutti i giorni, e anche questa volta regala perle luminose a profusione. Non ci credete? Date un ascolto a The Gossip Trail, Mr. Dysfunctionality e Facing Id, poi ne riparliamo. Un altro grandioso album per uno di quei gruppi che difficilmente tradisce. E pensate che non è nemmeno il migliore della band Canadese. Figuratevi gli altri due.

09. The Pete Best Band - Hayman's Green. Se ve lo state chiedendo, sappiate che si tratta proprio di lui. Pete Best, il musicista più sfortunato della storia, il batterista licenziato dai Beatles un mese prima di registrare Love Me Do. Sono passati quasi cinquant'anni, il tempo necessario per scrivere l'album di debutto solista. Registrato con la sua touring band, formata da ottimi musicisti/cantanti come Phil Melia, Paul Parry e Tony Flynn, Hayman's Green (titolo dedicato alla strada di Liverpool dove Pete nacque) è un disco intenso ed autobiografico in cui Best non ha cantato ma scritto e prodotto con grande coinvolgimento emotivo. Di fronte a dischi del genere si sente sempre puzza di operazione-sciacallaggio e invece. Undici perle autentiche che sembrano dei "past masters" periodo Rubber Soul/Revolver, con Step Outside e Grey River a fare la parte dei capolavori imprescindibili. Uno dei migliori album di un ex beatle degli ultimi vent'anni.

10. Augie March - Watch Me Disappear. Incredibile quarto lavoro lungo per la band Australiana a due anni di distanza dal capolavoro Moo, You Bloody Choir, uscito nel 2006. Gli standard sono quelli: elegante, sofisticato, intricato pop guidato magistralmente dalla voce e dalla poesia del cantante Glenn Richard. Manca il brano simbolo, che in Bloody Choir era One Crowded Hour (una delle canzoni del decennio), sostituita da una manciata di brani di valore inestimabile come Pennywhistle, Farmer's Son e soprattutto Becomin Bryn. Musica popolare per palati fini all'ennesima potenza. I fondamentalisti del minimalismo non credo apprezzeranno.

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