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martedì 8 febbraio 2011

I migliori LPs del 2010! (terza parte)

10. Smash Palace - 7. Stephen Butler e soci tornano con il loro settimo album di studio, chiamato semplicemente 7 ed uno dei migliori dell'intera discografia. La band, attiva dalla metà degli anni '80, possiede un marchio di fabbrica che rende gli album infallibili e, di conseguenza, l'acquisto degli stessi obbligatorio. Come al solito, ci troviamo di fronte ad undici tracce esaltanti ed estremamente coinvolgenti, partendo dal classico powerpop corpulento di Win It All e How Can You Say? per approdare in territori di vaga memoria sixties nella beatlesiana All In Love Is Fair e nelle tinte Who della meravigliosa Dead End Street. Ogni tanto lo dico e la frase è quanto mai adatta quando si parla degli Smash Palace: che bello "comprare una band" senza aver prima bisogno di ascoltare il disco.

09. Seth Swirsky - Watercolor Day. Seth è nettamente uno degli autori preferiti, da queste parti. Già presente in top 10 nel 2007 grazie al capolavoro dei Red Button She's About To Cross My Mind, il signor Swirsky torna con un disco diverso, soft, tiepido, californiano. Di Watercolor Day abbiamo tessuto le lodi lo scorso Agosto, e volentieri ci ripetiamo. Un album lungo, ragionato, concepito in modo certosino, cantato con genio e stracolmo di arrangiamenti illuminati. La stella polare? Brian Wilson of course, ma ribadendo i concetti espressi la scorsa estate non ci stupiremmo se qualcuno, riflessi negli occhiali da sole di Seth, vedesse Paul McCartney e Pete Ham intenti in una jam, seduti su una spiaggia californiana alle sei del pomeriggio.

08. Brett Harris - A Man Of Few Words. Il cantautorato pop, sottogenere musicale che ultimamente abbiamo imparato ad identificare bene, sta vivendo mesi ed anni di gloria, sissignori. Brett Harris, insieme a Justin Kline, Adrian Whitehead e a tanti altri prelibati scrittori, ne rappresenta l'essenza come meglio non si potrebbe: semplice, accessibile (badate, accessibile, quando si parla di pop, è un grande complimento), luminosa musica popolare per tutta la famiglia. Dodici tracce rilassate ed allo stesso tempo estremamente coinvolgenti; l'album di un ragazzo del sud che, contrariamente a quanto si potrebbe evincere dal titolo, ha molto da dire, alle orecchie ma soprattutto al cuore. McCartney e Lowe in viaggio di nozze, però ai giorni nostri, nella grandiosa apertura I Found Out? Può darsi. Gemme pop ed una salutare spruzzata alt. country nella dolcissima Unspoken. E non solo. Fare musica pop così semplice, così bene, è proprio difficile. Grandissima scoperta.

07. Jaill - That's How We Burn. Ne ho sentite di stupidaggini su questo disco. Originali recensori li denigrano includendoli in una fantomatica scena indie surf, che chissà poi che vuol dire. No, perchè nel nostro bellissimo Paese il solo fatto che un disco esca per un'etichetta grossa (in questo caso, la Sub Pop) basta a dimezzarne la credibilità. Voglio dire, non è che i Beatles uscissero per un'etichetta indipendente. Passatemi la polemica, necessaria per difendere a spada tratta uno dei dischi a più alto quoziente energetico usciti l'anno passato. Indie surf de che? Io dico rock'n'roll, semplicemente rock'n'roll dei giorni nostri, vagamente screziato di psichedelia qua e là e pervaso da melodie vocali meravigliosamente originali e da un drumming davvero genialoide. Suonato da dio, cantato meglio ma soprattutto scritto da paura. In più, live sono devastanti, se vi capitano, non perdeteveli.

06. Guster - Easy Wonderful. I Guster occupano da sempre un posto particolare nel mio cuore, è sempre stato così, da quando ebbi la fortuna di ascoltare Ryan Miller intonare Jesus On The Radio, tratta dal loro meraviglioso album Keep It Together, datato 2003. Degli esordi smaccatamente venati da quello strambismo acustico, che tanto popolari rese i loro esordi nel circuito college, nell'impasto rimangono l'ironia innata ed il vezzo dell'azzardo non calcolato. Poi certo, ora i Guster sono un luminoso terzetto pop, tra i migliori in circolazione nel sottoscala americano. Brani dolci come miele ma, al solito, niente affatto stucchevoli. Intelligenza applicata alla musica popolare, hai voglia, e due pezzi, Stay With Me Jesus e la fantasmagorica Do You Love Me?, in cima alla playlist dei brani 2010.

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