Gli Yummies sono da tempo immemore membri onorari del Gran Consiglio del power pop europeo, ma forse, almeno negli ultimi due lustri, si erano adagiati su un cliché piuttosto comodo: essendo anche un cliché vincente, c'è da capirli. Dopo tre album, qualche singolo e l'indimenticato 10" "Funzone", il quarto lavoro lungo "Play Good Music", immatricolato nel 2013, era parso ai più - e al sottoscritto - un lavoro "laterale". Power-pop-punk suonato e cantato più che bene, ma formule un po' trite e scrittura sonnacchiosa. Chi si aspettava una mesta uscita di scena della band - band comunque nel frattempo in grado di far saltare il banco a ogni buona occasione dal vivo - sarà immensamente felice di ricredersi, perché se "For Those About To Pop" non è il loro miglior disco è solo perché "Sweet As Candy" rimane capolavoro di genere inarrivabile.
Si parlava di formule e la formula nemmeno stavolta cambia: un terzo power pop, un terzo pop-punk, un terzo glam'n'roll: ciò che in questo episodio fa la differenza è l'ispiratissima scrittura, che trasforma le quattordici tracce dell'album in una collezione di canzoni tra le più importanti e solide del duemilaventi. I pregiati geni di Ramones, Pointed Sticks, Rubinoos, Real Kids e... B-Girls sono tirati a lucido e messi al servizio di una manciata di love songs immediatamente adesive e gioiose persino quando parlano di cuori spezzati. Con vette di assoluta lussuria come The Kind Of Girl e i suoi controcanti wilsoniani, la title track, il neoclassico pop-punk in salsa norvegese di Baby Baby; come Bubblegum Baby, anticipata lo scorso anno sull'ultimo volume della compilation griffata Punk Rock Raduno e come Summertime Pop, omaggio-non-omaggio ai Barracudas dove l'allievo rischia pericolosamente di superare il maestro.
Da Moss, quando il meglio sembrava essere già arrivato, Morten Henriksen e compagnia ci regalano un un lavoretto che avanza la sua prepotente candidatura per l'elezione a disco dell'anno. Correte a farvi un bel regalo.
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