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martedì 27 aprile 2021

Disco del Giorno: The Sails "Bang! The Best Of The Sails" (2021 - Kool Kat)


I Sails sono la creatura di Michael Gagliano. Michael Gagliano, celandosi dietro lo pseudonimo Sails, era stato parecchio attivo nella seconda metà degli anni zero del terzo millennio. Due dischi sulla mitologica e compianta Rainbow Quartz di New York, più un import giapponese niente male. Poi una pausa, perché Galiano aveva altro da fare: interpretare John Lennon nel celebre musical itinerante "Let It Be", nello specifico, con tappe nei teatri dove i favolosi quattro avevano suonato per davvero. Nell'ultimo anno e mezzo Michael ha ripreso in mano il giocattolo e pubblicato addirittura due dischi, "Hot Mess" (2019) e "Dr. Michael's Medicine Bag" (2020). In pandemia il flusso creativo è aumentato esponenzialmente di portata, e sono arrivati altri singoli digitali, perfetti per risvegliare, soprattutto in Albione, la brama di Sails.

 

A quanto pare dovremmo attenderci qualcosa di nuovo entro la fine di quest'anno, massimo all'inizio del prossimo: intanto Ray Gianchetti ha deciso che sarebbe stato opportuno rinverdire i fasti degli antichi album fuori stampa, e ha pubblicato Bang!, il meglio dei Sails in più di quindici anni di onoratissima, ancorché saltuaria, carriera. La copertina dell'antologia dice abbastanza, anche se non proprio tutto. Caschetto, giacca e cravatta e frecce adornanti il nome sono la quintessenza della percezione che l'uomo della strada ha dell'estetica mod, e se parlare di mod revival quando ci si riferisce a una certa maniera del suono ha ancora - se l'ha mai avuta - una qualche rilevanza, essa s'incontra subito, nei paraggi di The Slow Down. Figlie di simili padri, ma percorrenti strade diverse, risultano essere anche la notevolissima title track, pervasa però d'influenze mersey soprattutto nel comparto armonico, In My Head, erede legittima di alcuni Small Faces proto-jangle, nonché The Losers, debitrice consapevole dei patriarchi Who. 

 

Le meticolose armonizzazioni di numeri più teneri quali Best Day e She's All That Matters lustrano la cornice del salotto dove troneggiano Everly Brothers e i primissimi Hollies, anche se i due brani preferiti sono in qualche modo posizionati sui versanti opposti della raccolta: I'm Only Bleeding, già miglior pezzo dell'anno 2010 per l'Underground Garage di Little Steven, è una tirata psichedelica incitata da un gran drumming keithmoonesco; Peter Shilton, dedicata a chi sapete bene, è una gemma jangle come se ne trovano poche, pure in un periodo fiorito per il genere come quello che stiamo attraversando. Una collezione essenziale per i lettori che ai tempi belli mancarono i Sails, in attesa discretamente trepida del promesso nuovo album.

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