"Ho suonato la chitarra nei Seeds con Sky Saxon, e continuava a raccontarmi di questo strano culto di cui era parte negli anni '60 alle Hawaii. I santoni erano vestiti in modo assurdo, da Mosè, da Santa Claus o da altri personaggi misteriosi. Ho pensato che sarebbe stato divertente registrare il nuovo disco parodizzando quei culti psichedelici". Così parlò Schmed Maynes, ossia la mente pensante che si cela dietro al progetto Secret Powers. Il cui secondo album, Secret Powers and the Electric Family Choir, è un capolavoro senza se e senza ma fatto di qualcosa come venti episodi. Un pò lunghetto, ho pensato inizialmente. E Invece no, perchè - oltre ad una brevissima introduzione - sette episodi non sono altro che frasi bizzarre dello "zio Schmed" che, nelle vesti di santone, dispensa concetti astratti sulla vita ultraterrena e altre varie amenità. Divertenti all'inizio, fastidiose interruzioni tra un (grande) brano e l'altro dopo i primi cinque ascolti.
Forse non è stato carino iniziare la recensione parlando della nota (relativamente) negativa del disco. O forse si, così ci siamo levati il dente e possiamo iniziare a tessere le lodi di un album da perdere la testa, che tutti i fans di Jeff Lynne e Jellyfish dovrebbero assolutamente assicurarsi nel minor tempo possibile. Perchè i dodici brani effettivi che ne fanno parte sono immensi, classici ed innovativi, istrionici e rassicuranti al tempo stesso. Un piccolo capolavoro che svetta su tutti gli album che ho avuto modo di ascoltare in questa prima metà di 2009. Abbiamo citato Jeff Lynne e fidatevi, la segnalazione è quantomai golosa ed appropriata per tutti quelli che ( e sono sicuro, tra di voi ce ne sono tanti) per anni hanno pregato all'altare dell' Electric Light Orchestra. Non solo, o non precisamente. I manoscritti dello zio Schmed sono piuttosto un caloroso e stupefacente tributo ai brani che il vecchio Jeff incise ai tempi degli ELO, se però gli avesse scritti ai tempi dei Move. Confusi? No, perchè? Trattasi di estremo sixties pop decorato da arrangiamenti lussureggianti, talvolta quasi progressivi ed esaltati da una grande produzione svolta dallo stesso Maynes nel suo studio privato di Missoula, Montana.
Detto che la traccia numero 1 è una breve introduzione strumentale e che la seconda rappresenta il primo dei "podcast" indemoniati del santone Schmed, i poteri segreti iniziano a sprigionarsi dalla traccia numero tre, Orange Trees, chiaro esempio di psichedelia folk-pop sospesa in un etere magico dove la cura maniacale per gli accorgimenti vocali conferisce al brano uno stupefacente sapore astratto e fuori dal tempo. Maryann, calata in un clima gradevolmente sunshine, contempla un' immaginaria session tra Lynne e Ben Folds avvenuta, diciamo, nel 1966, mentre By The Sea, con tanto di gabbiani e bassa marea in sottofondo è un piccolo omaggio folk dalle tinte pastello. Poi, subito dopo, Schmed giganteggia pennellando due incredibili delizie sentimentali e marcatamente Beatlesiane come Heavy e Misery. E addirittura ci esalta esibendo un capolavoro assoluto come Lazy Men: i Beach Boys e - ancora lui - Lynne, sconvolti in una centrifuga protoprogressiva.
Certe volte è impossibile essere sintetici. Perchè mai, dopotutto, dovrei tralasciare un grandissimo esempio di angloamericana come Ghost Town? Oppure soprassedere su un breve ed intensissimo sonetto come Treat Your Mother Nice? Impossibile. Ed è impossibile non comprendere l'importanza di Something About The Girl, uno dei pezzi psych-powerpop definitivi di quest'anno. La perfezione della cultura pop racchiusa nei "solchi" di Secret Powers And The Electric Family Choir si completa con il trittico esoterico che chiude l'album. One Less Star è psychedelic pop cucinato con classe suprema, You Know It's Time è una piccola e preziosa installazione floydiana mentre Both Sides Of The Candle, ultimo capitolo della storia, richiama l'abituale Lynne impegnato in una performance heavy psych.
All'inizio di questa recensione abbiamo parlato di Sky Saxon. Come molti di voi sapranno il leggendario leader dei Seeds se n'è andato lo scorso 26 Giugno, nell'indifferenza generale dei media di settore troppo occupati a santificare Michael Jackson. Ebbene un disco come questo rappresenta il più bel tributo alla memoria di Sky al quale, siamo sicuri, i Secret Powers sarebbero piaciuti da impazzire.
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