.header-inner:[widht:300px;]

giovedì 27 novembre 2014

Mike Benign, ancora a spasso con Costello.

Furono una grande sorpresa, questi signorotti di Milwaukee, quando avemmo la ventura di conoscerli qualche anno fa. Fu bassa top ten, ma pur sempre top ten. Here's How It Works conferma le coordinate che resero così piacevole il suo predecessore: Mike Benign gradisce Costello, e forse pure Graham Parker; molti recensori, specie americani, parlano anche di Squeeze, ma sinceramente io non ce li vedo. Gli americani ce li sentono dappertutto. Tornando a Costello, un brano come Haley Daley, qui sotto il video, penso inorgoglirebbe l'angry young man, e pure il resto dell'album è sensato. Però io preferivo Martha.

CD Baby | Bandcamp
 

giovedì 20 novembre 2014

Steve da podio, naturalmente

Urge ricordare che l'anno 2014 ha visto, insieme a molte altre eccellenti uscite, la pubblicazione dell'omonimo album dei Fauna Flora, chiacchieratissimo progetto-monstre dietro al cui enigmatico nome si celano due assoluti giganti del pop americano quali Steve Ward e Joe Pisapia. Il primo, in particolare, ha fatto sadicamente attendere noi fans, in pieno craving da sue nuove canzoni, per ben undici anni, tanti ne sono passati dall'uscita di See and Be Seen, il secondo album solista dell'ex capitano degli amati Cherry Twister. Adesso che Fauna Flora è finalmente nei nostri stereo, non resta che tributargli tutti gli ascolti che merita. Steve da podio? Domanda retorica.

CD Baby | Bandcamp
 

martedì 18 novembre 2014

Disco del Giorno 18-11-2014: The Mayflowers - Ship of Theseus


In Giappone, nei megastores, i centri commerciali della musica, insomma, si possono trovare comunemente reparti riservati esclusivamente al powerpop. E' l'unico paese al mondo dove accade una cosa del genere. Il perché di una situazione così gradevolmente assurda ha provato a spiegarlo James Broad, cuore e mente dei Silver Sun, eterni eroi da queste parti, che in estremo oriente e solo in estremo oriente coltivarono per un periodo lo strampalato sogno di diventare stelle planetarie, quantunque nel resto del mondo i loro dischi, ahiloro, non andassero certo a ruba: "i giapponesi hanno gusti bizzarri, possono commuoversi per degli sfigati che suonano cose alla Chaep Trick con l'estetica di Ian Brown". Bizzarri o no, nel paese del sol levante hanno sempre coltivato una scena rigogliosa, e benché la crisi dell'industria discografica abbia mietuto anche lì vittime illustri (come ci manca, la Wyzzard in Vinyl), la platea powerpop è sempre nutritissima, e i gruppi autoctoni non mancano di certo. Tra i più noti vi sono ovviamente i Mayflowers, giunti zitti zitti al quinto album di studio. Stavolta come non mai, i ragazzi dedicano la maggior parte del loro lavoro alla grande madre Inghilterra, nel senso più rotondo possibile, anche nei rarissimi casi in cui paiono far l'occhiolino alla costa occidentale, quella costa occidentale, di tanti anni fa. La  marcetta iniziale intitolata, appunto, March Of The Mayflowers apre le danze per subito lasciar spazio a Detroit Highway, singolare momento d'eccezione vagamente hard, ed in effetti il titolo dice tanto, prima che la palla venga finalmente passata a Flying Birds, vistoso omaggio ai Jam di Sound Affects. Il modernismo in parziale levare di Continental Grip ben s'accompagna alle psychedelicatessen di Inside Outside, così come il powerpop fanclubesco di Love Potion #5 sembra fatto apposta per abitare la stessa casa di That'd Be Nice, che richiama i Pugwash di Jollity, irlandesi, intenti ad importare da New York il sunshine barocco dei Left Banke. Tutto sommato un disco molto interessante, se gli amorevoli tributi anche un pò strambi al brit rock sono il vostro pane.

Kool Kat | Amazon


domenica 16 novembre 2014

Disco del giorno 16-11-2014: The Legal Matters (omonimo)


Non sempre dalla somma di tre grandi autori risulta un grande album. Fortunatamente, però, l'operazione funziona nel caso di Chris Richards (Chris Richards and the Subtractions), Keith Klingensmith (Phenomenal Cats) ed Andy Reed (American Underdog), riunitisi da qualche parte nel Michigan per passare in modo produttivo il rigido inverno scorso, ed uscendone con un album, omonimo, destinato a scaldare le grige giornate già all'orizzonte. Pop chitarristico d'ottima competenza e d'armonie di platino, che indifferentemente traspaiono sia dai numeri più chetamente pensosi come Mary Ann che da quelli più solari quali l'introduttiva Rite Of Spring e Before We Get It Right. Che signori del genere la sappiano lunga in termini di jangle non sorprende, Have You Changed Your Mind è lì a dimostrarlo, ma il pezzo migliore lo regala Andy Reed, antica conoscenza di questo blog con due frequentazioni in top 10, e la sua Legend Of Walter Wright funge da simbolo di un disco tra i migliori esempi di modern sixties usciti negli ultimi due o tre anni.

Bandcamp

venerdì 14 novembre 2014

Annata molto interessante.


Grande anno, di grasse uscite discografiche: potrei persino decidere di riattivare il blog. O di crearne un altro. Vedremo.