La benemerita Subjangle, etichetta di genere al momento faro della scena, con "Come Back From The Summer" ha replicato l'operazione "I Heard You Dreaming": un'altra antologia tesa a fare ordine e a facilitare la divulgazione discografica, stavolta racchiudente l'album "Forever Ending" e l'EP "Razed In Retreat", entrambi editi nel 2020, oltre a una generosa manciata di inediti. Da Michael Telles ormai sappiamo cosa aspettarci, e lui non delude: anche in quest'occasione l'ascoltatore sarà beneficato da una sequenza di brani acustici e tiepidi, tra etereo folk cantautorale, dream pop riservato e tenue psichedelia da contemplazione serale estiva.
"Quiet Is The New Loud", la calma piatta come espressione massima di caos vivissimo, fu la locuzione erta a manifesto del movimento acustico d'inizio millennio; movimento in cui Telles si sarebbe trovato a casa. Magari, dopo aver bussato, avrebbe potuto esibire a mo' di biglietto da visita I Can Always Tell The Difference, non sappiamo quanto loud, sicuramente cosuccia quieta ai massimi livelli con un po' di jangle a fare da guarnizione. Rispetto ai più famosi alfieri di quel consorzio, Telles è più vago, più ondivago: Subjects And Objects e Here Comes The Rain sono nuvole stracciate perse nell'iperspazio esattamente come Not Willing, in cui fa capolino persino una rara, per quanto tenue, distorsione.
Driving Into Town e soprattutto Every Move valgono come classici esempi del peculiare dream pop acustico marchio di fabbrica della casa, mentre Painted From A Moving Train, No Help When You Were Young e la meravigliosa Hear It Ring sono altre gemme intarsiate di delicatissimo folk acustico. Un pizzico di pacata psichedelia è offerta da Bring Me Out; la tipica spolverata di strumentale bucolica da Frank And Mary e Bound To Sink. La perfetta ciliegina ha il suono di I'll Go Where I'm Needed e Does It Help?, binomio consacrato alla sei corde acustica che avrebbe fatto la sua bella figura incastonato in un sampler del 2001 tra Turin Brakes e I Am Kloot. "Come Back From The Summer" è disco da meditazione, buono per guardare i bambini giocare in una serata di tarda primavera. E un'altra operazione lodevolissima per la benemerita Subjangle di Darrin Lee.
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