Gli Eisenhowers non sono una band nel senso stretto del termine, ma un nucleo sparso di musicisti che di tanto in tanto si ritrovano per supportare le creazioni di Raymond Weir da Glasgow. Il suddetto Weir è contumace da un po', e il progetto Eisenhowers impolverato da tempo immemorabile. Terzo disco di studio sotto lo pseudonimo riferito al trentaquattresimo presidente degli Stati Uniti d'America, "Judge A Man By The Company He Keeps" arriva addirittura dodici anni dopo "Film Your Own Atrocities", e non sappiamo di cosa si sia occupato Raymond nel frattempo. Di sicuro con le mani in mano non è stato, la prova di ciò ritrovandosi nell'oggetto di questa trattazione. Senza che fosse necessario domandarglielo, egli ha confessato le proprie influenze sulle pagine web di riferimento, eleggendo David Bowie, Elvis Costello e gli Steely Dan a eroi personali: avendo ascoltato l'album prima di leggerne le note stampa, dobbiamo dire che qualcosa sospettavamo.
I sofisticati e multiformi intrecci sonori che disegnano il disco, i ponderatissimi arrangiamenti e le straordinarie scelte di produzione adottate accompagnano il peculiare lirismo di Weir, pronto a esplodere nei quadretti descrittivi e a trasudare dai bizzarri personaggi che lo popolano. I Like Your Girlfriend, tratteggio dell'emblematica celebrità TV avvezza a sfruttare la propria posizione per accalappiare le ragazze, stupisce subito con l'attacco in levare e il suo incedere ondivago ma sempre in qualche modo legato alle migliori istanze del folk caraibico, che poi sarebbe lo ska. All'altro capo del disco, per iniziare a intuire che nel mezzo ci si può aspettare di tutto, The Joker And The Penguin vagheggia blues, e Read My Lips è una bellissima canzone country rock. Il cuore fondente dell'album conserva le gemme più pregiate e in qualche modo omaggia gli idoli sopracitati. Prendete My Gang, più Joe Jackson di Costello, se possiamo, ma sempre di angry young men trattasi.
Il brano narra di un politico ambizioso e incapace di sfuggire al suo essere polarizzante, e la storia che segue è ancor più avvincente: Mr McIntosh Has Left The Building, analisi dei pensieri di un impiegato al suo ultimo giorno di lavoro, rappresenta un chiaro richiamo - tanto musicalmente, quanto nel ritratto del soggetto - al Well Respected Man descritto da Ray Davies, e si erge a punto topico del lavoro. Tuttavia, questo scritto non potrebbe considerarsi completo se in sua conclusione non citassimo anche l'omaggio al Duca Bianco regalato dalla bellissima And Then He Flew Towards The Sun e il curioso finale proposto da 3 O'Clock On A Saturday, sentitissima ode al calcio scozzese in cui voci di svariati personaggi citano altrettanti stadi simbolo delle divisioni nazionali. "Judge A Man By The Company He Keeps" è un classico esempio di album che potrebbe non cogliere nel segno al primo ascolto. Ogni tanto capita, soprattutto quando si ha a che fare con scelte del genere, e di tutto trattasi fuorché di un difetto. Vietate le distrazioni, dunque: nel corso di dodici, lunghi anni gli Eisenhowers hanno saputo comporre dodici canzoni che non basta ascoltare, ma urge leggere.
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