Cerchiamo di iniziare alla grande questo 2009, per Dio! Io provo a darvi una mano presentandovi il nuovo disco di un'altra grande band Italiana. Chi sono? Ma i celebri Suinage, of course! La band arriva da Cantù, profonda Brianza, e Shaking Hands è il loro secondo lavoro di studio, che giunge ad oltre tre anni di distanza dall' ottimo extended play d'esordio 99 Things I Ignore. Il completamento dell'album ha richiesto mesi e mesi di attesa, ma adesso che finalmente è nelle nostre mani (anche se in realtà ho solo i files mp3, Ariel, sto ancora aspettando una copia) possiamo tranquillamente dire che non abbiamo aspettato invano. Anzi, direi proprio che ne è valsa ampiamente la pena.
E' sempre molto molto difficile recensire un disco quando si conoscono le persone che l'hanno fatto, perchè il rischio di sconfinare nella partigianeria è sempre dietro l'angolo. Per fortuna i ragazzi mi tolgono dall'imbarazzo, visto che Shaking Hands non solo è un ottimo disco, ma è un lavoro particolare, diverso e ricco di spunti, che per questi ed altri motivi potrà essere apprezzato sia dai seguaci regolari di questo blog, sia da chi non fa del pop una vera e propria ragione di vita.
Dicevamo, un lavoro particolare, pieno di invenzioni e molto intenso. Originale, soprattutto, nelle cose e nei suoni. Pilli Colombo (voce e chitarra), Ariel Dotti (basso) e Flavio Torzillo (batteria) costruiscono, urlano ed inventano un nuovo modo di suonare powerpop pur partendo da esplicite influenze che non di rado esplodono qua e là, senza che mai, nemmeno lontanamente, si sfiori la tentazione del plagio. Quello che colpisce al primo ascolto sono gli arrangiamenti che non ti aspetteresti, il grande lavoro sulle chitarre e lo stile di canto di Pilli Colombo. Bruce Brodeen (che se qualcuno ancora non lo conosce è il BOSS della Not Lame ed uno dei miei mentori assoluti in materia powerpop) afferma da tempi non sospetti che il cantato dei Suinage è un qualcosa di sospeso tra il Joe Jackson dei primi due album ed Adam Marsland. E, a prescindere dal fatto che mai avrei le palle di contraddire Bruce, devo ammettere che il punto è centratissimo. Si tratta, infatti, di uno stile di canto parecchio aggressivo, che caratterizza fortemente dodici brani sostanzialmente powerpop, anche se nel caso del trio canturino forse sarebbe più giusto parlare di power-rock'n'roll, potente e "sentito", che pesca più dalla filosofia che dal repertorio Replacements (fans del classico Westerberg sound prestate attenzione a questo disco) rivoltandola tuttavia come un calzino.
Un fantastico e potente riff di chitarra introduce la strepitosa apertura Toothbrush, che con la successiva Don't Pass Me By costituisce un uno-due d'esordio anfetaminico, muscolare, devastante pur nella sua movimentata melodicità, ed apre lo spazio ad altri dieci episodi senza cadute di tono, dove la tensione resta altissima. Anche nei brani più orientati verso vaghi scenari pop come Chump e Blacklist, dove emerge prepotente l'infatuazione che i ragazzi provano nei confronti dei Lemonheads, che diventa tripudio amoroso nei brani leggermente più tranquilli (si fa per dire), come All Eyes On Me, Underneath The Lives e la conclusiva There's No Time dove l'influenza anche del Dando solista diventa la stella polare e allo stesso tempo punto di partenza per altri tre piccoli gioielli sonici. Il bello dei Suinage è che riescono a far convivere quelli che sembrano essere gli opposti del rock'n'roll. L'attitudine, le melodie, i giri di chitarra dichiaratamente pop; appena accanto la voce urlata, l'assenza di filtri, la potenza estrema della sezione ritmica. E lo fanno all'interno dello stesso lavoro con una coesione che non si vede tutti i giorni. Provateci, voi, a far coesistere la quieta e poppeggiante July con la devastante title-track e con Dave, entrambe in equilibrio tra le ruvidezze della motown e la Minneapolis dei 'Mats, due brani eccelsi dove un grande lavoro di chitarra fa da contrappunto ad un basso dritto, compatto e compulsivo.
Sono orgoglioso di dire che con Shaking Hands ho trovato un grande album Italiano da inserire nella classifica dei migliori lp 2008, non so ancora in che posizione, ma di sicuro non è poco. La "scena" sta migliorando, bravi ragazzi, avanti così. Dischi come quello dei Suinage, con le recensioni che ottengono su fondamentali siti Americani, offrono un grande servizio a tutto il nostro insensibile e superficiale ambiente, giovando francamente parecchio. Stringiamo (e baciamo) le mani.
3 commenti:
REPREZENT
IN DA HOOD
Ciao, tanti auguri per un super power (pop) 2009!
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