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giovedì 30 luglio 2009

Disco del Giorno 30-07-09: Chris Richards and the Subtractions - Sad Sounds Of The Summer (2009; Gangplank records)

L'estate non è certo stagione che suggerisca ascolti tristi, anzi. Del resto non tutte le estati sono uguali, e probabilmente quelle di Detroit sono meno spensierate di quelle di Myrtle Beach, vai a sapere. Chris Richards le vive così, tristi. Ma non è che, alla fine, le canti allo stesso modo. Dov'era finito, innanzitutto? Desaparecido della comunità powerpop americana, il signor Richards ritorna con le sue Sottrazioni per proporre un album (Sad Sounds Of The Summer, appunto) che rinvigorisce le speranze di chi, come noi, non è affatto convinto che il powerpop classico sia morto e sepolto.

Sulle prime, in effetti, il disco sembra davvero "troppo classico" e dalla media si elevano solo due canzoni sublimi come I, Miss July e Ordinary Man. Dal terzo ascolto in poi, invece, ci rendiamo conto di maneggiare materiale altamente infiammabile, e se pensate che il powerpop sia un pò troppo da signorine per essere definito "infiammabile" a noi va benone lo stesso. Dieci pezzi di puro, incontaminato e consapevole powerpop di quello senza particolari fronzoli ma nondimeno stipato di ritornelli imperdibili e melodie a cascata, guidato da chitarre ora jangle ora poderose, che tira abbastanza dritto inscenando solidi numeri mid tempo. Che, più che da Detroit, sembra provenire dal Nord Europa o ancor di più dall'Australia. Per capire, non resta che ascoltare la travolgente ed iniziale I Can't Quit Her oppure Beg Or Borrow, per poi constatere che si, la somiglianza a livello di chitarre ed "entusiasmo lirico" con enormi bands Aussie come P76, Richies e Pyramidiacs è davvero notevole e quantomai gradita.

E ancora, prendete Consolation e ditemi se non sembrano i Raspberries calati nella terra dei canguri nella seconda metà degli anni 80. O, di controparte, alzate il volume durante la meravigliosa Ordinay Man per essere catapultati istantaneamente nella Svezia degli anni '90. Tutto questo, sia chiaro, senza dimenticare la tradizione di casa. Per questo motivo, anche se voleste tralasciare le considerazioni precedentemente fatte, Sad Sounds Of The Summer è un disco che raccomando con il cuore a chi dei Posies meno cupi, del Matthew Sweet di 100% Fun e di Tommy Keene ha fatto una ragione di vita. Uno dei grandi dischi di quest'anno.