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sabato 21 marzo 2009

Disco del Giorno 21-03-09: Modern Skirts - All Of Us In Our Night (2009; autoprodotto)

Le gonnelline moderne furono uno storico simbolo di un'epoca rivoluzionaria. I Modern Skirts, quattro ragazzi da Athens, Georgia, città sudista da sempre al servizio della patria quando si tratta di covare grandissime pop bands, non sono propriamente rivoluzionari. Semplicemente, sono una delle migliori formazioni di pop puro che io abbia sentito negli ultimi anni. Il disco con cui esordirono nel 2005, chiamato Catalogue Of Generous Men, mi aveva lasciato di stucco - in senso buono - e la gioia con cui ho accolto il pacco inviatomi dalla Team Clermont e contenente questo nuovissimo All Of Us In Hour Night è stata indescrivibile.

Si si, però che cosa suonano? Essenza di musica popolaresca sgrezzata e raffinata all'ennesima potenza da composizioni cristalline, essenziali e gloriose. La formazione base composta da voce, basso, piano e batteria (la chitarra è occasionale) caratterizza fortemente il sound del gruppo. Così è persino ovvio, ma sorattutto piacevole, ascoltare le luminose melodie pianopoppistiche di derivazione Folds / Argument della fantastica apertura Chanel e del brano più in vista del lotto, l'incredibile Radio Breaks che - anche per assonanza con il titolo - è il classico brano "radio-ready". Il suono e le atmosfere sono assolutamente adorabili anche quando vengono fuori le chitarre e contestualmente il feeling scende a compromessi elegantemente minimali. Così Soft Pedals è una graziosa nenia acustica che sembra tratta dal primo Kings Of Convenience, e la canzone-gemella Chokehold, che immediatamente segue, riduce un grande ritornello ai minimi storici, così come ridotta all'essenziale è la geniale batteria elettronica che ne sorregge l'architettura.

Uno spettacolo per le orecchie, e fa niente se qualche critica superficiale di troppo è venuta fuori dalle recensioni del disco che ho letto. Perchè All Of Us In Our Night è chiaramente un album al di sopra di ogni sospetto. Che mai si adagia su se setesso e anzi continua ad innovarsi ed innovare. L'obliqua Yugo, per esempio, potrebbe essere un' outtake - perchè chiamarla scarto sarebbe molto offensivo - di The Great Escape dei Blur, mentre in Face Down vedo chiaramente riflesso nello specchietto retrovisore il Rivers Cuomo ai tempi di Pinkerton (e, del resto, in Everyday ci vedo il Rivers leggermente meno afflitto del Blue Album). E se Motorcade, da cantare a squarciagola ubriachi fuori da un pub nel calore della Georgia settentrionale, è addirittura reminescente di Billy Bragg, Conversational è una filastrocca lo-fi per chitarra acustica che mi procura brividi e lacrime di gioia.

I Modern Skirts sono il classico gruppo che non avrebbe alcun problema a sfondare nelle radio, perchè sono fatti apposta e - cosa non trascurabile - suonano, scrivono e cantano meglio del 98% degli "artisti" diffusi in modulazione di frequenza. Forse un tentativo di non oscurarli è stato fatto, visto che alla produzione collaborano nientepopòdimenoche Mike Mills (si, quello dei R.E.M.) e Dave Lowery (si, quel Dave Lowery) ma, tutto sommato, non mi dispiacerebbe custodire insieme a voi un piccolo segreto come questo ancora per un pò. Ah, dimenticavo: All Of Us In Our Night è il secondo grande disco 2009. Due su due, sembra che l'annata sia adatta ad un altro ottimo raccolto.

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