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lunedì 19 ottobre 2009

Disco del Giorno 19-10-09: Strangefinger - Into the Blue (2009; Side B Music)

Sembra ieri, eppure l'estate è ormai finita da un pezzo. Come avrete notato, quest'anno il blog viene aggiornato abbastanza di rado, ma non è colpa mia, giuro! Tra impegni e casini vari mi ritrovo a recensire Into the Blue, disco d'esordio degli Strangefinger, fuori tempo massimo. Vi state chiedendo perchè? Sarà il titolo, oppure la copertina dell'album, probabilmente la brezza oceanica che si respira ascoltando il disco. Sarà quel che sarà, ma a me Into The Blue fa venire in mente l'estate. Occhio però, non vorrei essere frainteso. L'estate che si respira non è quella pregna di giustificati sentimenti frivoli di Surfin'USA. Piuttosto, siamo nel mezzo di una serata sulla west coast, dove la raffinata atmosfera marittima porta alla memoria sublimi convivi in compagnia di Steely Dan, Peter Frampton e dei Jellyfish più sognanti e meno barocchi a cui possiate pensare.

Strangefinger è la band messa assieme da Fred Lemke, passionale autore californiano che per realizzare questo disco ne ha dovute passare di tutti i colori, tra mancanza di fondi e varie vicissitudini personali che ad un certo punto pare lo abbiano spinto a vagabondare senza casa per un breve periodo. Ah, il romanticismo della musica! In realtà Fred in qualche modo il disco lo aveva pure realizzato, con produzione all'osso e mixaggio artigianale. Era il 2005 ed i più attenti tra di voi ricorderanno un album accreditato ad un certo "Fred" ed intitolato Sound Awake. Ebbene, quell'opera rispunta ora nella sua completezza (con un diverso mixaggio, un differente ordine delle tracce e l'aggiunta di alcune canzoni al posto di altre) grazie all'intervento risolutivo della Side B Music di Jerry Boyd, un'etichetta che grazie ad uscite fantastiche come i dischi di Chewy Marble e Chris English sta entrando nel novero delle labels garanzia di qualità. E non è finita, perchè i patimenti di Fred meritavano una giusta ricompensa. Alla regia di Into The Blue è infatti seduto Chris Manning dei Jellyfish, e credo sia superfluo aggiungere altro.

Le aspettative vengono ripagate in pieno da un disco di sostanziale piano pop di rara grazia, passione ed eleganza, brillantemente suonato e dalle superbe armonie vocali dove le tracce, per intelligente scelta "fuse" l'una all'altra, formano un'opera pop tra le più sofisticate dell'anno. Apre Sleep, drammatico pop per pianoforte dove c'è tutto Fred Lemke, in un mondo con troppe domande e risposte troppo fragili. E si prosegue con Tease, che insieme alla godibilissima Sunshine Between forma un'accoppiata jazzy pop di grande valore dimostrativo. La fase Jellyfish è incastonata tra le tracce tre e quattro: Good Night, che a dispetto del titolo è un vivace frammento che sembra estratto dalla colonna sonora di un musical e la spettacolare Piscettarius, che potrebbe essere tranquillamente scambiata per un pacato outtake di Bellybutton. Interessante, molto interessante, anche la naturalezza con cui Lemke riesce a rendere coese, grazie alle emozioni, due brani consecutivi dagli standard opposti come Colored In Snow, una disperata e sensazionale ballata, e Fuck You Stars, unico brano davvero rock del lotto dove Frank si ribella aspramente a madre, padre, lavoro e tutto ciò che gli sta attorno.

Ce ne sarebbe abbastanza per dare ad Into The Blue un bell'otto in pagella, ma non è per niente finita qui. Perchè prima che Moonshine - un minuto e mezzo di profonda riflessione strumentale - chiuda il disco, c'è spazio per altre tre piccole gemme come Sugar ed il suo mid-tempo pieno zeppo di soul, come Two Angels, stupenda ballata dalle tinte Dan/Frampton e come il super-singolo There's An Ocean, che potrebbe anche ricordare i Fastball calati nei seventies più soleggiati.

I più ingordi sappiano che oltre alle tredici tracce dell'album sono incluse anche le versioni radio-edit di Sleep, Piscettarius, System To The Grind, Two Angels e There's An Ocean. Più di così non so che dire, e se ancora non vi ho convinto non c'è altro che io possa fare. Se non raccomandarvi calorosissimamente un album in smoking che rappresenta il top dell'eleganza per questo duemilanove.

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