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venerdì 31 maggio 2024

Valley Lodge "Shadows In Paradise"


I Valley Lodge, creatura dell'istrionico Dave Hill da New York City, arrivano a cinque. Autore, commediante da stand-up, artista (auto) ironico e pungentissimo, con la sua creatura power pop Mr. Hill nel 2005 regalò alla platea di aficionados uno dei dischi fondamentali del millennio. Ricordo ogni singolo passaggio della vicenda: la presentazione entusiasta di Bruce Brodeen nel classico pezzo dedicato alle novità settimanali sul sito della Not Lame; il conseguente ascolto del sample di un paio di pezzi; l'inclusione nel bimestrale ordine alla leggendaria label/distro dal Colorado; i ripetuti ascolti del medesimo in macchina. C'è stato un momento in cui ho seriamente pensato che il primo, omonimo disco dei Valley Lodge meritasse un posto nella top 10 nella classifica riguardante i migliori dischi power pop di tutti i tempi. Probabilmente esageravo - la vita è fatta di infatuazioni e di momenti - ma quell'album rimarrà nel cuore. Per la storia chissà.

Tra quel disco e "Shadows In Paradise" sono passati altri tre lavori lunghi, tutti caratterizzati da qualità altina, humor affilato e spericolatissime, ma riuscite, linee vocali. Tratti ormai distingubilissimi del patrimonio genetico dei Valley Lodge, ovviamente rintracciabili anche nei brani oggetto dell'odierna sbrodolata. "Shadows in Paradise" ha tutto quello che ci aspettiamo quando di mezzo c'è Dave Hill: canzoni di solidità granitica, melodie di varia foggia immancabilmente appiccicose e quel concentrato di bubblegum, glam, falsetti e armonie vocali spinte che da ormai due decenni ci costringono a un certo qual craving nell'attesa di sue nuove.

Il singolo-apripista Daylights è un sunto del classico suono Valley Lodge tra ganci melodici gravemente additivi, riffoni glitterati e un ritornello esagerato che mi ricorda il Brendan Benson più chitarristico periodo "Alternative To Love". Le stesse piste seguite dalle stupende Doorstep e dall'highlight Out Of Time, bomba a orologeria classica quanto volete ma com'è possibile resistere al botta e risposta del ritornello spiegatemelo voi. Hanging Around vagola su un giro di basso d'ispirazione Michael Dempsey per poi tenere altissimo il filo della tensione nell'alternanza compulsiva tra un delicato pianoforte e chitarroni da sbornia, mentre After School vira su sentieri più hard pop alla maniera dell'ultimissimo Kurt Baker.

Se c'è una cosa che Dave Hill e soci sanno fare benissimo è sparigliare le carte mantenendo una compattezza per nulla scontata: negli arrangiamenti ottanteschi di tastiera che dominano Dyin', per esempio, ma anche nelle ottave altissime agganciate da Hill nel 70's AM radio di Secret Lover, roba che farebbe godere i fan dei Bee Gees dell'epoca ma anche i Gibb Brothers stessi. Qualche conservatore potrebbe chiamarli eccessi, ma non avrebbe ancora sentito Dirty Dishes, che ai vocalizzi ispirati da chi sapete bene aggiunge un'atmosfera retro soul tarata su trame saltellanti che riportano alla mente addirittura i Supertramp. Nel complesso, "Shadows In Paradise" è un altro grande disco dei Valley Lodge tutto chitarre, brillantini e voci clamorosamente impeccabili nonostante le scelte spesso estreme, che farà felici, tutti insieme, i fanatici di Thin Lizzy, Bee Gees, del glam più ammiccante al gusto melodico e del pop rock radiofonico da programma mattutino degli anni '70.

 

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