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mercoledì 22 ottobre 2008

Disco del Giorno 22-10-08: Deluxe Leisure King - Miss Steak (2008; autoprodotto)

Quando si parla di "profondo Sud" riferendosi agli Stati Uniti d'America, storicamente si intende quella sezione sud-orientale che si estende dalla Virginia alla Georgia e che comprende le Carolinas, l'Alabama, il Mississippi ed il Tennessee. Quest'area geografica, da sempre, è una delle massime fucine di talenti applicati al powerpop, all'Americana e massimamente al jangle-rock, che da queste parti è religione sin dai tempi in cui i REM muovevano i primi passi in qualche scantinato di Athens. I Deluxe Leisure King, per l'appunto, arrivano dal profondo del profondo Sud. Mobile, Alabama, è infatti un'amena località balneare situata all'estremità meridionale dello stato, affacciata sul golfo del Messico. E quello che il terzetto guidato da Seth Cherniack propone è proprio ciò che ci si aspetta da un gruppo sudista: powerpop spesso guidato da chitarre jangle con tocchi di Americana sapientamente sparsi qua e là.

Deluxe Leisure King è un nome che già avevo imparato a conoscere un paio di anni fa, avendo messo le mani in tempo reale sul precedente ed ottimo Debbie Does Nothing nel 2006. Il sorriso che avevo stampato sulla faccia quando ascoltavo quell'album si è immediatamente ripresentato grazie a questo freschissimo e prelibatissimo nuovo lavoro di studio, brillantemente intitolato Miss Steak, dal momento che gli ingredienti di allora sono qui presenti in forze, e l'album è uno spasso per tutta la sua (breve) durata. Le liriche di Cherniak e soci rimangono saldamente ancorate al reale, con un approccio verista che neanche Verga. Sentite l'iniziale Welcome To The Neighborhood per avere un assaggio: "The man that lives behind me - feels so complete - He runs a dirty little business - from the corner of the street". E via così, con omaggi ad eroi personali (Aldo Ray) e digressioni sui pensieri e gli atteggiamenti delle cameriere (Superwaitress). Del resto, dice Cherniak, "siamo abituati a scrivere di cosa vediamo e del posto in cui viviamo". Pensiero condivisibile, visto che la quotidianità è l'unica fonte d'ispirazione che difficilmente fa mancare spunti degni di essere cantati. E se i testi sono "testi dossier", allo stesso modo e con la stessa attitudine la musica tende a badare al sodo. Il sound, infatti, appare grezzo al punto giusto, melodico, minimale e completamente refrattario alla "tappezzeria da studio".

La già citata Welcome To The Neighborhood apre le danze con un powerpop ridotto all'osso, prodotto giusto l'essenziale e marcato da linee di synth completamente folli. Poi arriva Like Breaking Glass, una fucilata power-pop-punk immersa in riferimenti Db's (non a caso uno dei più grandi gruppi sudisti powerpop di ogni epoca) ed azzeccatissime citazioni Ramonesiane. Sullo stesso stile si presenta Aldo Ray, mentre Life's A Breeze è puro rock'n'roll da (s)ballo. I Deluxe Leisure King, però, toccano l'apice quando giocano nel loro confortevole giardinetto jingle-jangle pensando ai Byrds e a Bobby Sutliff e a Michael Stipe ancora imberbe. Nasce così l'elettrizzante filastrocca Wanna Girl (Like That), arpeggi a dodici corde e divertimento puro (I want a girl who doesn't have tattoes...I want a girl who hates Tom Cruise). E così nasce Reverend Jim, di simile impatto, forse appena più malinconico.

La commistione tra jangle-rock ed Americana, come dicevamo, è sempre stata una prerogativa dei gruppi del sud. I Deluxe Leisure King non potevano certo esimersi dal continuare la tradizione, e così ecco Please Stop It, puro American folk e soprattutto Kinda Sorta Knew Me When, grande Americana con un grandissimo lavoro di pedal steel. Per il resto, come definire Mistake? Easy listening da urlo può andare bene.

Restano da fare le classiche raccomandazioni finali, ma sono scontate. Se del pop sudista a stelle e strisce avete fatto uno dei vostri passatempo preferiti fiondatevi ad acquistare una copia di Miss Steak. Un album da ascoltare d'estate davanti al barbecue oppure, d'inverno, sulle frequenze della vostra college radio preferita.

2 commenti:

carlo ambrogio ha detto...

buon disco davvero!non tutto tutto, per i miei gusti ma tre o quattro sciabolate le tira!

ma...c'è un modo per mandarti un mail?...visto che sei così saggio avrei qualche consiglio da chiederti!!

Emmanuel ha detto...

Ciao...Se vuoi puoi mandarmi una mail qui:

e.marian@hotmail.it

a presto,

Emmanuel