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mercoledì 31 ottobre 2012

Halloween picks.

The Jac - Faux Pas (2012; Egomaniac) The Jac è il nuovo progetto di Joe Algeri, giusto per mettere le cose in chiaro. Noto agli appassionati per la sua notevole storia personale, spesa tra Jack and the Beanstalk e, recentemente, Britannicas, il buon Joe raccoglie pezzetti di idee dimenticate qua e là nel corso degli anni e si concede Faux Pas, diario privato in musica dove l’autore decritta sentimenti fino ad ora rintracciabili solo in cameretta. I Play All The Instruments scandisce a chiare lettere i connotati personalissimi del disco e di liriche che ritagliano la vita del cantautore da home studio; uno che pubblica le canzoni su internet, a decine, sperando di tirar fuori la hit del secolo. Poi ci sono le manie private, come Ray Davis, indiscusso eroe personale di Joe, e le sbilenche strutture kinksiane si palesano nelle riuscite Romano The Dog e di Truly Julie and Terry. Future Computers e Julie Got Angry rasentano sonorità punky-pop, mentre se Time Machine paga chiari tributi al garage modalità Faces, la misteriosa I’m A Glass Of Orange Juice strizza l’occhio a Jeff, quello di Mr. Blue Sky. Faux Pas? Nient’affatto. Solo una gradevole passeggiata tra le cose private di Joe Algeri. Uno che, tra parentesi, sa come si mette insieme un ritornello. (Bandcamp | Amazon)

The Seasongs - Out Of The City (2012; autoprodotto) C’è invece Oscar Herrero al timone del progetto Seasongs, combo spagnolo già autore di tre ep e dedito ad un sound che rappresenta in maniera impeccabile l’etica con cui in terra spagnola si parla la lingua powerpop. Entusiasmo, energia ed una passione sconfinata per uno stile musicale che nella penisola iberica ha attecchito in maniera spaventosa, stimolando una vivacissima scena che tra bands, radio, fanzines e locali non ha rivali in Europa. I Seasongs procedono nel solco tracciato negli ultimi anni da fantastici gruppi quali Champagne, Bombones e Winnerys, miscelando con sapienza estrema e risultati miracolosi l’esperanto chitarristico degli Who con le melodie vocali e l’attitudine compositiva di gruppi americani della prima ondata skinny tie. Non è chiaro? Date un ascolto all’introduttiva New Love per farvi un’accuratissima idea della situazione, e, già che ci siete, fermatevi per la successiva title track, esimia rappresentante della comunità di jangle songs presenti nel disco, visto che anche McGuinn, da queste parti, sembra aver esercitato una discreta influenza. (CD Baby| Bandcamp)

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